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Prezzi agricoli in lieve flessione a maggio (-0,2%)

Pił pesante il raffronto su base annua con una perdita del 3,2%: il conto pił salato lo paga l'olio d'oliva con un crollo del 32%, mentre il vino fa un balzo del 36 per cento

Dopo la fiammata del valore aggiunto messa a segno dall'agricoltura nel primo trimestre del 2012, sembra indebolirsi l'indicatore dei prezzi alla produzione. Nel  mese di maggio, infatti, l'indice delle quotazioni all'origine rilevato da Ismea segnala una fase di assestamento dello 0,2%; un trend ribassista completamente a carico del settore zootecnico, che ha perso lo 0,4%, cui si contrappone un analogo recupero dei prezzi delle coltivazioni.
Pił pesante la situazione se si allunga lo sguardo su base annua: rispetto a maggio 2011 l'indice generale arretra del 3,2%, trascinato al ribasso dal crollo delle coltivazioni (-6,6%), mentre i prodotti zootecnici tengono le posizioni con un aumento dello 0,8%.
Tornando alle variazioni mensili di maggio, la nota diffusa dagli analisti Ismea sottolinea la pesantezza dei mercati degli ortaggi, che in un solo mese hanno ceduto il 3,6%; a conferma della forte volatilitą di questo settore, si č segnalato invece un forte recupero (+11,4%) per la frutta. Le positive stime sulla crescita dei raccolti dei cereali autunnali, hanno ridimensionato i listini con un calo dello 0,9 per cento.
Tra i prodotti zootecnici si segnala, anche a maggio, una flessione per i lattiero caseari, che cedono l'1,2% su aprile per effetto dei cali significativi del burro e dei formaggi grana. Il mercato del bestiame vivo, che nel complesso ha fatto registrare un incremento dello 0,4%, č stato caratterizzato da un'ampia forbice per i diversi settori: il picco degli aumenti (+10,4%) ha spinto in alto gli avicoli, mentre nel settore dei suini le quotazioni hanno lasciato sul campo il 4,6%.
Rispetto a un anno fa, il protagonista in negativo resta l'olio d'oliva, il cui livello dei prezzi accusa un buco del 32,5 per cento. Nel comparto dei cereali, che perdono il 13%, il conto pił pesante lo pagano il mais (-19,1%) e il risone (-27,6%). Stesso trend, ma con perdite pił contenute, per i prezzi della frutta (-7,8%) e per gli ortaggi (-4,5%). Per trovare un segno positivo, bisogna spostarsi sui listini del vino, che veleggiano a un tasso di crescita annua del 36,3 per cento.
Nel comparto zootecnico, andamento diversificato tra il favorevole andamento del bestiame vivo (+7%) e la tendenza  al ribasso dei prodotti lattiero-caseari (-5,5%).

 
 
 

Redazione PianetaPSR

 
 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 11 - giugno 2012