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Baccomat, un buon vino a portata di macchinetta

Un giovane agricoltore trevigiano ha creato un sistema di distribuzione automatica del vino a Km zero per offrire un canale alternativo - Prima area test nei grandi camping di Jesolo e Lignano
Baccomat
Il "Baccomat" in un supermercato

Ventimila quintali di uva, sedicimila ettolitri di vino, circa un milione di bottiglie l'anno, un'azienda vitivinicola da 140 ettari di cui 70 ettari a prosecco e poi  a pinot grigio, sauvignon, traminer, cabernet sauvignon, ecc. E una carta di vini importanti, oltre al Prosecco doc Treviso, e il Valdobbiadene Prosecco  superiore docg, il Manzoni bianco Piave doc, Chardonnay Piave doc, Pinot grigio piave doc fra i bianchi e il Raboso Piave doc, Merlot  Venezia doc, Cabernet sauvignon Venezia doc fra i rossi.
Questi, in sintesi, la fotografia e i numeri dell'azienda Corvezzo, numeri che forse basterebbero per "sedersi" e cullarsi sugli allori, se non fosse che, anche grazie all'inventiva e allo spirito imprenditoriale di uno dei due giovani della famiglia, Giovanni Corvezzo, si è deciso di aprire un nuovo fronte, sul versante marketing: così il giovaane vitivinicoltore si è inventato il "Baccomat", un sistema di distribuzione automatica del vino.
"L'idea mi è venuta nel 2010 insieme ad un mio amico esperto di meccanica e elettronica. Volevamo fornire uno strumento che potesse aiutare il produttore, anche piccolo,  a vendere meglio il suo vino, ma allo stesso tempo volevamo andare incontro alle esigenze del consumatore. Una forte suggestione ci è venuta dai campeggi. Qui siamo vicini alla zona dei grandi campeggi di Jesolo, di  Lignano Sabbiadoro, strutture  da 14.000 - 15.000 persone nella stagione estiva. Spesso però con un solo punto vendita, preso d'assalto dai campeggiatori. Perché non fornire al campeggiatore che arriva dalla spiaggia all'ora di pranzo, e che va a comprarsi pane, affettati, ecc., la possibilità di avere un vino sempre alla temperatura giusta, di ottima qualità, della zona oltretutto? Ed ecco che abbiamo "costruito" il nostro distributore automatico di vino, letteralmente come due scienziati nel garage di casa, con manualità e inventiva, una macchina in grado di fornire un prodotto igienico ed ecologico. Igienico, grazie a un'unica cella di carico e a un sistema di erogazione a tamburo per 4 ugelli diversi, offre garanzie di maggiore igiene rispetto ai distributori classici. Ecologico perché, così come gli erogatori di latte e detersivi, consente di acquistare la bottiglia un'unica volta e poi di riutilizzarla. Le bottiglie sono da 1, 3, 5 litri, realizzate in Pet, ma si può anche acquistare un solo bicchiere. Il prodotto infatti va a peso"
Il discorso fatto per i campeggi  vale più in generale anche per i supermercati cittadini, ma  è stato sperimentato anche per i panifici, le salumerie e le macellerie/rosticcerie. Il risultato è stato ottimo. Attualmente il "baccomat" (questo il nome fantasioso della macchina) copre dodici punti vendita (200-250 ettolitri di vino annui erogati da ogni macchina), ma altri dodici sono in programma in Piemonte, e altri 7 in Toscana entro la fine dell'anno. L'investimento per ciascuna macchina è di 15-16.000 euro.

 
vigneto

"E' un investimento importante, non c'è dubbio, ma la nostra convinzione è che sia assolutamente remunerativo. Giudichiamo vantaggioso il "baccomat" per tre categorie: il produttore, che spesso fa fatica a vendere il proprio vino sfuso di qualità per la concorrenza delle bottiglie, e al quale noi forniamo un "porto sicuro". Il commerciante, che si trova con una gamma di vini sfusi di qualità scarsa, e lì il baccomat interviene con un prodotto a prezzo medio (una bottiglia da 2,5 euro non ha la qualità del vino del baccomat). E poi il consumatore, che a parità di qualità, prende un litro di buon vino invece della classica bottiglia da 0,75.
"Poi - prosegue Giovanni- c'è il discorso dell'ambiente e del Km zero. Sì, km zero, perché non si pensi che tutte le macchine erogano lo stesso tipo di vino. Se qui da noi in veneto abbiamo inserito chardonnay, pinot grigio, cabernet,. Merlot, o bianco frizzante "glera" (ex-prosecco) in Piemonte parliamo di Dolcetto e Barbera. Per l'ambiente, lo stesso riutilizzo della bottiglia è un contributo fondamentale.
Come azienda, ci racconta Giovanni, la Corvezzo considera importante la parte ambientale (10 ha sono a biologico, e un fotovoltaico da 200kw garantisce l'autosufficienza energetica), ma anche l'innovazione e l'ammodernamento. Nell'ultimo Psr, sulla misura 121, la richiesta  di finanziamento per una macchina vendemmiatrice semovente e per l'ampliamento dell'impianto di spumantizzazione del prosecco. Contributi pubblici sono arrivati anche per l'estirpo/reimpianto vigneti e nel 2008 in regime "de minimis" per il fotovoltaico.
"Il futuro - conclude Giovanni - lo vedo nella possibilità di fare rete. E' anche per questo che mi sono iscritto a YouRural net, la community dei giovani agricoltori: mi interessa portare avanti progetti che avvicinino il rurale e i modi di consumare di chi vive in città, mi interessa che i giovani agricoltori possano creare sinergie per entrare in nuovi mercati".

 
 
 
 

 
Andrea Festuccia
 
a.festuccia@ismea.it

 

PianetaPSR numero 13 - settembre 2012