La crisi in cui si dibatte l'agricoltura sta mettendo in difficoltà anche il mercato italiano delle macchine agricole; le cose vanno decisamente meglio sul fronte delle esportazioni, dove spiccano le buone performance del mercato statunitense. Sono queste le indicazioni riportate in un'intervista alla Fieragricola di Verona dal presidente di FederUnacoma, Massimo Goldoni. Nel primo semestre del 2012, le immatricolazioni di macchine agricole ha registrato in Italia un crollo del 21,9 per cento. Un record che proietta la prospettiva di chiudere per la prima volta l'anno sotto delle 20mila unità vendute in Italia. Cifre alla mano, «il mercato nazionale ha assorbito poco meno di 10.600 trattrici nei primi sei mesi», ha dichiarato Massimo Goldoni.
Le ragioni della frenata, ha spiegato il presidente dei costruttori, non vanno però cercate solo in parte nella crisi economica. A pesare sul crollo delle vendite influisce anche la «riduzione sensibile del numero di aziende agricole nel nostro Paese», che con 1.620.844 imprese ha subito una cura dimagrante del 32,3 per cento, come si evince dalla diffusione dei dati Istat del Censimento agricolo 2010. Infatti si fa osservare - i modelli agricolo comparabili con quello italiano, come a esempio Francia e Germania, hanno già ripreso a marciare dopo la crisi dei mercati del biennio 2008-2009, segnando rispettivamente una espansione del 13,3 e del 6,4 per cento.
Positivo invece il trend per quanto riguarda l'esxport, che consolida così i buoni risultati dell'anno precedente: nei primi quattro mesi di quest'anno, infatti, le trattrici hanno messo a segno un'accelerazione del 18,4 % e dell'8,3 per cento per le altre tipologie di macchine. Oltre ai tradizionali mercati di Francia e Germania, salgono le quote degli Usa (terzo mercato) e della Russia (al sesto posto, con 37mila trattrici assorbite nel 2011). Sensibili aumenti hanno interessato anche altri importanti agricolture mondiali, come Cina e India.
PianetaPSR numero 13 -settembre 2012
