PianetaPSR
ASSE 4

Leader: una raffica di progetti pronti al decollo

L'avanzamento al 15 ottobre registra un utilizzo del 10,9% ma con la raffica di bandi e progetti approvati  c'è spazio per uno scatto di reni - Va sciolto il nodo di procedure troppo complesse

I recenti dati sull'avanzamento della spesa complessiva dell'Asse 4 in Italia non sembrerebbero lasciare margini a dubbi: con questi ritmi difficilmente si riuscirà a raggiungere il pieno impiego delle risorse disponibili. Al 15 ottobre 2012, difatti, è stata certificata una spesa pari al 10,9% del budget, in buona parte (46,3%) destinata a coprire i costi di funzionamento ed animazione sostenuti dai Gal. La nota positiva è rappresentata dal fatto che di recente si registrano avanzamenti significativi anche nell'ambito della misura 410, che raccoglie tutte le operazioni poste in essere dai Gal e dai beneficiari da questi selezionati. Quasi ferma al palo, invece, la cooperazione (Misura 421).
Non è un gran risultato, considerando che nel corso del precedente periodo di programmazione 2000-2006 il Leader+ aveva realizzato, al termine del III trimestre del 6° anno, un risultato del 30,2%.
Nel dettaglio, alcune regioni mostrano uno stato d'avanzamento accettabile: Bolzano (24,8%); Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Trento e Veneto (tra 17,2% e 18,1). Preoccupano invece gli indicatori di spesa relativi ad alcuni PSR, ed in particolare quelli di Abruzzo e Valle d'Aosta, ancora fermi sullo 0%.
Questa veloce esposizione di numeri, tuttavia, non riesce ad esprimere adeguatamente la reale dinamica operativa dei PSL: nella gran parte delle regioni le attività finalizzate all'assunzione degli impegni di spesa procedono alacremente ed alcuni Gal hanno già completato le procedure necessarie all'assegnazione delle risorse. Recenti analisi sviluppate dalla Task Force Leader confermano che la situazione è molto più evoluta: considerando i dati di quelle regioni che hanno fornito informazioni complete sull'avanzamento procedurale, si scopre che sono stati pubblicati non meno di 1.513 bandi, e che in risposta ad essi sono pervenute 9.886 domande di aiuto, di cui 5.559 approvate (per un importo complessivo di circa 280 euro).
Senza affrettare conclusioni, le recenti rilevazioni ed il continuo confronto con gli attori di Leader (Gal ed Autorità di Gestione, in primo luogo) evidenziano segnali incoraggianti in merito alle attività in corso di realizzazione. Questi piccoli segnali di vitalità, tuttavia, non devono celare alcune questioni cruciali che hanno seriamente ostacolato l'avvio operativo delle strategie di sviluppo locale e rischiano di comprometterne il completamento. Non è questa, ovviamente, l'occasione per puntare il dito contro le cavillose procedure adottate nei PSR: scritte per le consuete misure a premio o per quelle "standard" ad investimento degli altri tre assi, esse mal si configurano in applicazione di un metodo che dovrebbe essere caratterizzato da elementi di sperimentazione ed innovazione.

 

Asse 4: avanzamento della spesa nei PSR italiani (15.10.2012). Dati percentuali

Tuttavia, è necessario interrogarsi sui livelli di attenzione (per la verità, molto bassi), che sono stati riservati all'approccio Leader sin dall'inizio della programmazione, proprio nella delicata fase di definizione dei quadri regolativi dei PSR: l'esperienza maturata valga da monito per l'impostazione del CLLD dei Programmi 2014-2020.
Occorre piuttosto chiedersi se e fino a che punto i Gal riusciranno a recuperare i ritardi accumulati (loro malgrado). In passato siamo stati abituati a salutare con estrema soddisfazione la capacita e la celerità di spesa dei Gal, ma lo scenario attuale suggerisce di ricercare immediatamente soluzioni (di tipo procedurale, ma anche relative a strumenti e metodologie di intervento) che permettano di velocizzare la spesa, e ciò per una serie di elementi nuovi, di fronte ai quali chi si occupa di sviluppo rurale rischia di trovarsi impreparato. Al di là della gravità della crisi, che appare sempre più effetto di dinamiche strutturali, piuttosto che l'esito di una congiuntura sfavorevole, occorre considerare che:

 
 
 

Dario Cacace

 
 
 

PianetaPSR numero 15 - novembre 2012