PianetaPSR
Riforma PAC

Atterraggio morbido per riscrivere gli aiuti diretti

Convergenza interna: lavori in corso per evitare eccessive penalizzazioni ai settori con titoli più alti - L'Italia appoggia il modello "ibrido" proposto dall'Irlanda che a gennaio assume la presidenza

La necessità di raggiungere un'intesa sul processo di convergenza interna, ovvero il ravvicinamento del valore dei titoli, è ormai di primaria importanza; il nostro paese si sta battendo per giungere ad un compromesso tra l'introduzione di un unico livello di aiuto al 2019 e la possibilità che ciò avvenga con un certo grado di prudenza e in modo flessibile all'interno di ciascuno Stato membro.
A tal fine, si è ipotizzato un modello che attutisca il processo di convergenza tra titoli proposto dalla Commissione, che per le aziende italiane con titoli all'aiuto di valore elevato sarebbe fortemente penalizzante. Il modello si basa su una convergenza interna impostata su una combinazione tra la distribuzione del pagamento di base come indicata dalla Commissione e l'applicazione della convergenza come proposta dall'Irlanda, e sostenuta dall'Italia.
Il modello proposto dall'Irlanda avrà certamente un peso considerevole nel negoziato, anche in vista del prossimo semestre di presidenza irlandese al Consiglio Europeo; la proposta si basa sulla convergenza del valore dei titoli secondo lo stesso metodo con cui la Commissione prevede di adeguare i sostegni diretti per ettaro tra Stati Membri. In sostanza, quelli con un livello di pagamenti diretti inferiore al 90% della media, ricevono un terzo della differenza fra il pagamento per ettaro e la media UE, a scapito degli Stati Membri che percepiscono un valore dei titoli all'aiuto superiore alla media europea.
Modificando la prospettiva, dunque adattando tale metodo alla situazione interna, si avrebbe un risultato analogo: i titoli più alti subirebbero un taglio che andrebbe a finanziare l'aumento dei titoli di valore inferiore. E' da osservarsi che l'applicazione di un modello simile, lascerebbe parte del valore dell'aiuto ancorata al titolo storico; ciò eluderebbe brusche riduzioni del portafoglio dei titoli più alti, senza compromettere la redditività di alcune tipologie di aziende.
In definitiva, se una riduzione dei diritti all'aiuto più alti sembra inevitabile, è lecito affermare che il modello "ibrido" qui esposto riesce a contenere fortemente tale processo, evitando di giungere, nel 2019, a un unico valore omogeneo a livello nazionale o regionale, come proposto dalla Commissione.
Per le simulazioni si è calcolato il valore dei titoli al 2014, applicando successivamente la convergenza sulla base della proposta irlandese. Il pagamento di base è erogato in due forme:
- il 40% è "spalmato" in modo uniforme su tutti i titoli;
- il 60% viene distribuito tenendo conto del valore storico dei titoli.
Un discorso a parte merita la quota del 30% del massimale, destinato alle misure ambientali (greening). Si sono ipotizzate due situazioni differenti:
Ipotesi Greening 1 - Convergenza dei titoli, e successivamente erogazione di un pagamento greening flat, ovvero calcolato distribuendo il 30% del massimale su tutte le superfici; in tal modo si configura un pagamento uguale per tutti i titoli, indipendentemente dal valore di questi ultimi.
Ipotesi Greening 2 - Convergenza dei titoli e della quota greening congiuntamente; tale ipotesi implica che il premio greening sarà proporzionale al valore del titolo e, di conseguenza, al valore storico.
La tabella che segue prende ad esempio cinque titoli ed i relativi valori attuali, e mostra quali aumenti o riduzioni subirebbero in base al modello esposto, nelle due diverse ipotesi di erogazione della quota greening:

 

Convergenza degli aiuti diretti calcolata con le due ipotesi di greening

 
 

Al fine di comprendere la logica del modello esposto, è bene fare luce sulle battaglie che sta affrontando l'Italia su questo fronte; invero, la proposta della Commissione risulta fortemente penalizzante per il nostro paese: essa prevede un pagamento medio per ettaro uguale per tutti i titoli al 2019 che, a conti fatti risulterebbe pari a circa 262€/ha, considerando soltanto il pagamento di base e la misura greening. Nella tabella riportata in basso si illustrano, invece, le due diverse situazioni che deriverebbero dall'applicazione del modello alternativo proposto.

 

Proposta della Commissione e modello "ibrido" a confronto

 
 
 
 

Simona Romeo Lironcurti
Giampiero Mazzocchi

 
 
 

PianetaPSR numero 16 - dicembre 2012