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ABRUZZO
 

Investimenti e ambiente fanno il pieno di incentivi

Così lo scatto di fine anno ha consentito di evitare la trappola del disimpegno automatico - Per ridare slancio alle misure dell'Asse III l'Autorità di gestione ha deciso di cambiare approccio

Con una spesa cumulata al 31.12.2012 di circa 100 meuro di Feasr, l'Abruzzo si pone al riparo dal rischio disimpegno anche per il 2012. Sul finire dell'annualità passata erano infatti a rischio circa 728 mila euro che, grazie all'accelerazione generale della spesa fatta registrare nel mese di dicembre, sono stati ampiamente superati: in chiusura d'anno il PSR Abruzzo ha fatto registrare un avanzamento  di spesa di circa 5 meuro oltre l'impegno 2007-2010 che si attestava sui 95 meuro.
Ma quali sono le misure che hanno contribuito al risultato? Si conferma il ruolo determinante delle misure 121 e 123 per l'Asse I e delle misure 211 e 214 (Asse II) tra quelle a superficie che, cumulate, generano una spesa pubblica di circa 187 meuro, ovvero il 95% del totale erogato.
 In particolare, la misura 121, con oltre 67 meuro di spesa pubblica, conferma il suo ruolo di misura traino dell'intero Programma: al 31.12.2012 la percentuale di spesa, pari al 77%, è tra le più elevate, subito dopo la 211 che con i suoi 31 meuro di spesa pubblica erogata, si attesta intorno al 87%.
Il dato dimostra una discreta vitalità della aziende agricole abruzzesi che, nonostante le difficoltà derivanti dalla crisi finanziaria e dalla stretta creditizia, intendono rispondere agli stimoli del mercato sfruttando le opportunità derivanti dai finanziamenti pubblici elargiti dalle politiche agricole attuate sul territorio. In tal senso , le misure strutturali rappresentano uno strumento strategico per accrescere i livelli di competitività in un periodo storico in cui resistere ai mercati ed alla volatilità dei prezzi si dimostra estremamente difficoltoso. Alla fine del 2012 ben 2/3 dei beneficiari della misura 121 risultano pagati a saldo, e questo è un risultato senza dubbio positivo che conferma la reattività degli operatori agricoli regionali.
Per quanto riguarda l'Asse II, a parte le indennità compensative e le misure agroambientali che si sono dimostrate altamente performanti fin dall'avvio della programmazione, le difficoltà nell'avanzamento sono dovute alla farraginosità del sistema istruttorio che, per le misure forestali, prevede il coinvolgimento del CFS.
Ancora difficoltoso, se non incerto, invece, si dimostra l'avvio dell'Asse III, i cui livelli di spesa sono prossimi allo zero. Le difficoltà di attuazione dell'asse sono molteplici, in parte sicuramente derivanti dalla difficoltà che i Comuni delle aree rurali incontrano nel pagamento dell'IVA che, come noto, per il FEASR non è rendicontabile da parte degli enti pubblici. 
In parte, altresì, le cause dei ritardi sono dovute alla necessità di rivedere le scelte programmatiche che ne demandavano l'attuazione completamente all'approccio leader; il difficile start-up dei GAL e dell'asse IV in generale hanno in seguito indotto l'AdG ha riprendere la gestione dell'asse, con non poche difficoltà in termini organizzativi e procedurali, atteso che per il 2013 l'obiettivo principale sarà quello di impegnare tutte le risorse disponibili entro la fine della programmazione.
In tal senso, buone sono le aspettative di spesa della misura 311 sulla diversificazione in attività non agricole, a conferma delle considerazioni emerse per le misure strutturali, che ha fatto registrate un boom di domande con una richiesta di finanziamento che ha ampiamente superato le risorse disponibili; non si esclude anche in questo caso un'ulteriore richiesta di modifica finanziaria per drenare risorse dalle misure che hanno fatto registrare un basso livello di adesioni.
Altra valida eccezione è rappresentata dalla misura 323, az. 1, sul finanziamento dei Piani di Gestione delle Aree Natura 2000, una misura che oltre ad aver registrato un'alta percentuale di adesione, si è distinta anche per i tempi di realizzazione: la notifica delle concessioni si è conclusa entro pochi mesi dalla chiusura del bando ed entro fine anno, si stima, saranno approvati i Piani.
Determinanti infine, in questa fase, sono stati anche i primi pagamenti sull'Asse IV, derivanti dall'anticipo del 20% erogato ai GAL per le spese di gestione ed animazione sulla misura 431.
 Certo si tratta di poca cosa, l'avanzamento finanziario rappresenta solo lo 2,5% dell'asse, ma sicuramente gli stessi sono sintomatici di una situazione che sembra finalmente uscita dallo stallo in cui si trovava, con i GAL costretti a varie rimodulazioni finanziarie dei propri PSL e la paralisi derivante dai continui ricorsi e controricorsi giudiziari che hanno interessato alcune aree leader della regione.
In chiusura d'anno c'è stato un discreto dinamismo da parte dei GAL, soprattutto sulla misura 4.1.0, che ha permesso l'avvio del 2013 con l'emanazione dei primi bandi sulle misure PSR su alcune aree leader, laddove su altre si è in fase avanzata per quanto riguarda la gestione delle misure specifiche leader.
Nonostante tutto la situazione dell'asse IV rimane critica, i ritardi accumulati sono tanti ed importanti, e seppure nelle passate esperienze i GAL ci hanno abituati a eccellenti performance, è pur vero che in questa programmazione gli stessi si trovano a fare i conti con la complessità procedurale del PSR e con meccanismi non del tutto compatibili con il metodo leader, questo richiederà uno sforzo maggiore da parte dei GAL, in sinergia con l'AdG che dovrà dare il giusto supporto al fine di evitare ritardi e lungaggini che potrebbero comprometterne seriamente la capacità di spesa.
Il 2013, dunque, si apre con una grande attesa per gli assi III e IV che portano con se tante speranze, ma anche tante criticità, che certamente dovranno essere tenute in debita considerazione ai fini della programmazione 2014-2020.

 
 

Giorgia Matteucci

 
 
 

PianetaPSR numero 17 - gennaio 2013