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CALABRIA
 

Competitività e ambiente, la cura funziona

Centrato l'obiettivo dei pagamenti si fanno le prime valutazioni, con risultati importanti sulle strutture aziendali e sulla tutela del suolo e del territorio  - In evidenza la corsa del biologico
L'avanzamento finanziario del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria evidenzia una positiva performance per ciò che riguarda l'impegno delle risorse, mentre la spesa già realizzata supera di poco il 50% dell'intera disponibilità finanziaria. A fronte di una disponibilità complessiva di 1 miliardo e 89 milioni di euro di sola quota pubblica, al 31/12/2012 risultano impegnati, con atti giuridicamente vincolanti nei confronti dei beneficiari finali, circa 915 milioni di cui 557 effettivamente erogate ai diversi soggetti che operano nel territorio rurale.

L'andamento temporale dei pagamenti risulta in linea con l'avanzamento procedurale del Programma, con bassa capacità di spesa nel periodo iniziale (2008, 2009), durante il quale venivano pubblicati i primi bandi per le misure strutturali e curate le selezioni dei beneficiari, ed incremento delle performance a partire da fine 2010.
L'analisi disaggregata dei dati evidenzia un netto recupero della capacità di spesa per gli assi 1 e 3 negli anni 2011 e 2012. Le performance dell'asse 2, grazie ai trascinamenti delle misure agroambientali, già nel 2009 e 2010 avevano garantito il raggiungimento degli obiettivi di spesa evitando il rischio di disimpegno di risorse comunitarie. L'approccio leader (asse IV) ha fatto registrare significativi avanzamenti di spesa esclusivamente nella seconda metà del 2012 ma, a riguardo, va considerato che l'approvazione dei Piani di Sviluppo Locale, la cui attuazione è demandata ai GAL ( Gruppi di Azione Locale), è avvenuta soltanto a fine 2010.
Nell'ambito dell'asse I le misure relative all'ammodernamento delle aziende agricole (121), all'insediamento dei giovani agricoltori (112) e all'accrescimento del valore aggiunto delle produzioni agricole e forestali (123) hanno assorbito gran parte delle risorse disponibili. Anche la misura 125 relativa ai miglioramenti infrastrutturali nelle aree rurali ha fatto registrare una quota rilevante di risorse impegnate.
Nell'ambito dell'asse III, finalizzato alla diversificazione dell'attività agricola e alla multifunzionalità, le misure 311 (agriturismo, fattorie didattiche e sociali, energia alternativa) e 321 (miglioramento di servizi nelle aree rurali) hanno consentito di impegnare una quota preponderante del plafond finanziario disponibile. Infine, circa l'80% degli impegni assunti nell'ambito dell'asse IV si concentrano sulla misura 413 destinata alla diversificazione dell'attività agricola in ambito locale.
Al 31/12/2012 secondo i dati resi utili da Rete Rurale, la performance della Calabria si colloca in una posizione più avanzata rispetto alle altre Regioni dell'obiettivo Convergenza (51%) mentre risulta sostanzialmente allineata con la media delle regioni Competitività.

I PRIMI RISULTATI

L'efficacia delle azioni messe in atto può essere valutata, in via preliminare, in termini di rafforzamento della competitività delle aziende agricole e forestali, nella tutela dell'ambiente naturale attraverso forme di agricoltura sostenibile ed infine nella diversificazione e  multifunzionalità  nell'ottica del rafforzamento della governance locale.
Relativamente al primo obiettivo sono state attivate azioni indirizzate al miglioramento strutturale delle aziende agricole e forestali, alla valorizzazione del capitale umano, alla qualificazione e promozioni delle produzioni. Ad oggi sono stati sostenuti progetti di investimenti strutturali (miglioramenti fondiari, macchine e attrezzature, linee di lavorazione post-raccolta, impianti per il risparmio idrico e per l'energia da fonti rinnovabili, ecc.) in circa 1.500 aziende agricole, con una significativa percentuale di iniziative già concluse.
I dati attualmente disponibili riguardano le iniziative finanziate nell'ambito dei progetti integrati di filiera e consentono di evidenziare una tendenziale crescita della capacità di penetrazione sui mercati esteri da parte delle aziende interessate dalle innovazioni strutturali rispetto alla situazione ex-ante delle stesse aziende.
Per la filiera olio è possibile riscontrare, tra l'altro, un evidente processo di qualificazione delle produzioni. Infatti, a fronte di una incidenza del 5,7 % del prodotto afferente ad aziende beneficiarie di fondi PSR sul totale regionale, le produzioni certificate DOP e/o BIO rappresentano ben il 25% del totale regionale. Anche i progetti riguardanti le filiere minori, come il fico essiccato del cosentino e la liquirizia di Calabria in particolare, consentono di evidenziare la crescita della capacità competitiva delle aziende coinvolte nei progetti integrati.
Per ciò che riguarda la valorizzazione delle risorse umane sono stati finanziati 104 progetti che hanno visto coinvolti poco meno di 5.000 partecipanti. I percorsi formativi hanno riguardato sia l'acquisizione delle competenze necessarie per l'accesso al titolo di imprenditore a titolo professionale, sia l'acquisizione di competenze specifiche per i diversi comparti produttivi e per la multifunzionalità dell'azienda agricola.
La qualificazione delle risorse umane passa anche attraverso il ricambio generazionale, aspetto di particolare rilievo in considerazione del fatto che il settore agricolo registra un elevato indice di invecchiamento. Ad oggi le risorse del PSR 2007-2013 hanno consentito l'insediamento di 570 agricoltori, con tutti i vantaggi che ciò comporta per l'intero settore, in termini di maggiore propensione all'introduzione di tecnologie informatiche (e-commerce) e/o processi innovativi.
Relativamente all'obiettivo "Diversificazione e multifunzionalità" sono stati finanziati ad oggi più di 500 progetti che riguardano in larga misura miglioramenti strutturali in aziende agrituristiche. Dal raffronto con il numero degli operatori iscritti al relativo Albo si evince che quasi tutte le aziende agrituristiche operanti in Calabria hanno beneficiato del sostegno delle risorse del Psr .
Coniugare la funzione produttiva dell'agricoltura con gli aspetti legati alla tutela ambientale costituisce un altro obiettivo fondamentale del PSR rafforzato, tra l'altro, dalla riforma Health Check del 2009. A riguardo, l'attivazione delle misure 211 e 212 ha consentito l'erogazione annuale di premi che compensano gli agricoltori che operano in condizioni di svantaggio naturale, limitando la tendenza allo spopolamento. Circa 7.700 agricoltori ricevono annualmente 13 milioni di euro con evidenti vantaggi in termini di tutela dal dissesto idrogeologico e conservazione del paesaggio e della biodiversità animale e vegetale.
Le diverse azioni agro-ambientali sostenute con la misura 214 (agricoltura integrata, biologica, interventi extra-condizionalità, ecc) determinano una riduzione della pressione antropica sulle risorse naturali (suolo e acqua in primo luogo). Mediamente ogni anno 8.000 aziende beneficiano di oltre 46 milioni di euro che vanno a compensare il maggiore impegno nella tutela dell'ambiente e per il benessere degli animali.
Un dato è particolarmente esplicativo dei risultati determinati con l'attivazione della misura in questione, ben 74.000 ettari sono ad oggi destinati ad agricoltura biologica. Quasi un terzo degli oliveti calabresi è gestito in Bio e 7.000 sono gli ettari di agrumeto che aderiscono alla misura.
A riguardo è utile evidenziare che nel 2011, a fronte di un calo generalizzato dei consumi anche di prodotti agro-alimentari, si è registrato un aumento dell'11% del consumo di prodotti Bio. Ciò consente di apprezzare le grandi potenzialità ed il ruolo da protagonista che il Biologico calabrese può svolgere sugli scenari nazionali ed europei.
I risultati delle misure indirizzate alla tutela ambientale sono tangibili anche in termini di riduzione dell'erosione dei suoli e della mitigazione dei cambiamenti climatici. Uno specifico studio condotto dall'ARSSA ha evidenziato, su base regionale, una riduzione del rischio erosivo da un valore medio di 1.9 mm/ha/anno ad un valore medio di 0,7 mm/ha/anno con il passaggio da sistemi agricoli convenzionali a sistemi agricoli sostenibili.
La sottrazione di CO2 dall'atmosfera con la conseguente immobilizzazione nel suolo sotto forma di sostanza organica, è stata quantificata in circa 560.000 ton/anno, un dato di particolare rilievo che equivale all'80% dell'obiettivo annuo di riduzione delle emissioni fissato, per la Calabria, dal protocollo di Kyoto.

 
 

Giovanni Aramini
Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione
 

 
 
 

PianetaPSR numero 17 - gennaio 2013