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PIEMONTE
 
VALUTAZIONE

Check-up per i criteri di selezione delle domande

L'analisi dell'Autorità di gestione evidenzia un buon grado di coerenza tra finanziamenti e obiettivi strategici del Psr: un filtro decisivo in presenza di domande superiori al budget.

La parola chiave del futuro PSR è "priorità" e per dare continuità alla politica agricola e ai suoi obiettivi generali, l'Unione europea ha individuato le 6 priorità alle quali i finanziamenti allo Sviluppo rurale dovranno necessariamente riferirsi. In base alle priorità si stabiliscono i requisiti che devono avere le richieste di aiuto o di finanziamento (criteri di priorità) e si dà un peso in base all'importanza (punteggio) in modo da ottenere una scelta delle domande a partire dalle più interessanti (selezione). Nell'attuale PSR ciascuna misura ha le sue priorità, che derivano dagli obiettivi che la Regione intende raggiungere: ad esempio, aumentare la quota di giovani agricoltori (misura 112) o stimolare gli investimenti delle aziende agricole (misura 121). In generale, le priorità di ciascuna misura si suddividono in: priorità territoriali (legate a uno specifico ambito geografico), priorità settoriali (per favorire determinati settori produttivi), e priorità generali (ad esempio, l'imprenditoria femminile o le produzioni biologiche). Ogni misura dispone dunque di un mix di priorità che contribuiscono a perseguire l'obiettivo fissato in sede di programmazione. Il peso di ciascuna priorità è legato all'attribuzione di un punteggio numerico, generalmente da un minimo di 1 punto a un massimo di 25-30 punti.

 
tabella criteri di selezione

A titolo esemplificativo si mostra l'elenco delle priorità e dei relativi punteggi per la misura 311 (Diversificazione in attività non agricole).
È evidente che si tratta di una misura studiata soprattutto per le zone più svantaggiate: i punteggi sono a netto favore della montagna (30 punti). Un imprenditore agricolo con azienda in zona montana ha perciò buone probabilità di essere finanziato: le sue probabilità aumentano se risponde anche alle priorità aggiuntive (giovane, donna, IAP e via dicendo). Il punteggio massimo che può ottenere è di 49 punti, di cui 30 già assicurati dalla zona. Non tutte le misure del PSR hanno una struttura di priorità e di punteggi così semplice e selettiva, ma questa serve bene come esempio. Sul bando 2008 della misura 311 sono state presentate 663 domande, per un importo complessivo di contributi richiesti di oltre 140 milioni di euro, a fronte di una disponibilità finanziaria di soli 20 milioni: chi finanziare? Qui entra in gioco il meccanismo della selezione: le domande vengono ordinate per punteggio, dal più alto (49 punti) al più basso (2 soli punti), e vanno a formare una graduatoria. Quelle che hanno ottenuto un punteggio più elevato, e perciò rispondono meglio alle priorità della misura, vengono ammesse al finanziamento fino a esaurimento delle risorse. La graduatoria, in realtà, è mobile: alcuni richiedenti possono rinunciare al finanziamento, oppure non
tutti gli investimenti possono essere ritenuti ammissibili in fase di istruttoria: ciò provoca scorrimenti e aggiustamenti. Il meccanismo di base però è chiaro: non potendo finanziare tutti per insufficienza di fondi, si fa una selezione oggettiva basata sui criteri di priorità e sui punteggi ottenuti.

I criteri di selezione hanno funzionato?
La Commissione  europea assegna grande importanza al sistema dei criteri di selezione e al suo corretto utilizzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. L'Autorità di Gestione del PSR, nell'ambito delle attività di valutazione in itinere del PSR, ha realizzato uno studio tematico mirato in grado di stabilire se i criteri di selezione siano stati utilizzati in modo appropriato, se siano stati in grado di selezionare le priorità strategiche previste dalla normativa. Attraverso tale approfondimento, è stata verificata la coerenza dei criteri rispetto agli obiettivi specifici della misura e a quelli generali del PSR. Nella quasi totalità dei casi si è riscontrato un alto livello di coerenza tra i diversi documenti e livelli di programmazione.
I criteri di selezione sono invece intervenuti in modo decisivo là dove la dotazione finanziaria era esigua, a fronte di un numero ingente di domande presentate. L'efficacia dei criteri da misura a misura a seconda dei criteri esaminati: si va da interventi in cui l'effetto di selezione dei criteri è evidente e ha portato a scegliere le domande effettivamente più rispondenti alle priorità, a misure in cui i criteri sono risultati irrilevanti. Il lavoro di approfondimento sui criteri di selezione, oltre a rispondere all'esigenza conoscitiva della Commissione, può fornire anche utili indicazioni per la formulazione puntuale ed efficace dei criteri e dei punteggi soprattutto in vista della prossima programmazione 2014/2020 che si basa essenzialmente su un sistema di priorità.

 
 

Emanuele Dupont

 
 
 

PianetaPSR numero 19 - marzo 2013