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AUDIT

Corte dei Conti Ue: così va riscritta la misura 123

Critiche all'applicazione negli Stati membri degli interventi per creare valore aggiunto:  occorrono obiettivi specifici più chiari e una selezione dei progetti per un'agricoltura più competitiva.

La Corte dei Conti Europea (di seguito CdC) ha recentemente svolto un audit, articolato su una serie di missioni che hanno interessato 6 stati membri (Spagna, Francia, Italia, Lituania, Polonia e Romania), finalizzato alla verifica della misura 123 dello Sviluppo rurale che, come noto, deve favorire "l'accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali".
In esito all'audit, la Corte ha pubblicato la relazione speciale (RS n. 1/2013) intitolata "Il sostegno finanziario dell'UE all'industria di trasformazione alimentare è stato efficace ed efficiente nell'aggiungere valore ai prodotti agricoli?"

Punti cardine della relazione della Corte dei Conti UE sulla "misura 123":
 
>  i PSR dovrebbero contenere obiettivi chiari e specifici, rispondenti alle particolari esigenze dello Stato membro o della Regione interessata
>  gli Stati membri devono definire ed applicare criteri che assicurino la selezione dei progetti più efficaci e sostenibili
>  necessità di mitigare i rischi di effetto inerziale e di spiazzamento
 

Relazione disponibile sul sito della Corte dei conti Europea.

Una misura considerata strategica, sulla quale gli Stati membri hanno puntato una fetta importante dei finanziamenti comunitari: nella programmazione 2007- 2013, è infatti prevista una dotazione di bilancio Ue pari a 5,6 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti 3,4 miliardi di euro di risorse nazionali, portando il finanziamento pubblico totale a 9 miliardi di euro.

 

Stato di attuazione della misura 123 negli Stati membri
(spese sostenute al 31 dicembre 2011 - milioni di euro)

Fonte dati: Corte dei Conti Europea

In Italia il finanziamento previsto a carico del FEASR per la misura è pari a 595 milioni di euro (6,2% del budget complessivamente previsto per l'intera programmazione)  cui vanno aggiunti 644 milioni di euro a carico dello Stato (Fondo di rotazione e contributo regionale), per un totale quindi di 1,24 miliardi. I due grafici pubblicati in pagina illustrano lo stato di avanzamento della misura 123 in Italia (al 31 dicembre 2012 ed in termini percentuali) ed in Europa (al 31 dicembre 2011 ed in base agli importi).
Con l'accesso alla misura 123, le imprese con meno di 750 dipendenti o meno di 200 milioni di euro di fatturato che trasformano e commercializzano prodotti agricoli e forestali possono usufruire di fondi pubblici finalizzati al finanziamento di investimenti che devono aggiungere valore a tali prodotti. L'obiettivo finale è l'incremento della competitività dell'agricoltura, lo sviluppo di nuove opportunità di mercato per i prodotti agricoli, la creazione di posti di lavoro in zone rurali ed il miglioramento ambientale.

 

Stato di attuazione della "misura 123" in Italia
(% della spesa su totale risorse stanziate - Dati al 31 dicembre 2012)

 

L'Audit svolto dalla CdC intendeva verificare se la misura 123 fosse stata concepita ed attuata in modo da essere vantaggiosa sotto il profilo del rapporto costi/benefici e se i progetti finanziati avessero conseguito gli obiettivi della misura stessa.
Inoltre, la Corte ha verificato se i risultati della misura, nel suo insieme, siano stati adeguatamente monitorati e valutati, in modo da permettere agli Stati membri e alla Commissione di individuare e reagire ad eventuali problemi incontrati.
Per conseguire tali scopi, gli auditor della CdC hanno esaminato i PSR ed i sistemi di gestione degli Stati membri interessati, effettuando sopralluoghi per verificare 24 progetti completati. La Corte ha altresì esaminato le relazioni di valutazione intermedia di 23 PSR.

LE CRITICITA'
Al termine dell'Audit, la CdC ha evidenziato alcuni aspetti critici di seguito riepilogati.

  • Progettazione della misura
  • Gli auditors della Corte dei conti osservano che un prerequisito per un'efficace selezione dei progetti deve essere costituito dagli stessi PSR, approvati ad inizio programmazione dalla Commissione, che dovrebbero contenere obiettivi chiari e specifici, rispondenti alle particolari esigenze dello Stato membro o della Regione interessata. Al contrario, la CdC rileva che, in linea generale, i PSR non hanno sufficientemente individuato le esigenze specifiche dell'intervento, elencando obiettivi troppo generici. Ciò, a parere della Corte, può comportare la selezione di progetti che non contribuiscono in maniera rilevante a migliorare sia il valore aggiunto dei prodotti agricoli che la competitività dell'agricoltura.
  • La CdC rileva peraltro come la stessa normativa UE, per l'attuale programmazione (al contrario della precedente), stabilisca il raggiungimento di determinati obiettivi solo a livello di asse, mentre non specifica cosa si intenda per "valore aggiunto" ai prodotti agricoli trasformati o commercializzati in seguito agli investimenti compiuti. Di fatto, conclude la CdC, l'assenza di indicazioni normative specifiche sul modo in cui le misure devono aggiungere "valore" comporta l'onere, per gli stessi Stati membri, di far sì che la misura 123 accresca il "valore aggiunto" e rechi benefici per la competitività dell'agricoltura. La Commissione, in fase di approvazione, dovrebbe assicurarsi che il PSR, per come è stato concepito, consenta il raggiungimento dell'obiettivo della misura.
  • Di fatto, la CdC da una parte rileva carenze in alcuni PSR, dall'altra segnala come la stessa Commissione abbia comunque approvato, tal quali, i medesimi Programmi.
  • Processo di selezione dei progetti
  • La CdC, nel corso dell'Audit, ha voluto verificare se gli Stati membri, in fase di ammissibilità dei progetti al finanziamento, richiedano alle Aziende la relativa sostenibilità finanziaria, se si assicurino che il sostegno sia indirizzato in favore di progetti che offrano i migliori risultati in termini di accrescimento del valore dei prodotti agricoli e se provvedano a mitigare i rischi di effetto inerziale e di spiazzamento. Per rischio di  effetto inerziale si intende il caso in cui una azienda riceve contributi anche nel caso la medesima avrebbe potuto sostenere quell'investimento anche in assenza del contributo stesso.
  • In tali casi, concedere una sovvenzione rappresenta un impiego inefficiente dei fondi UE e nazionali, poiché essi non sono necessari per ottenere l'effetto desiderato (ossia l'investimento). Per rischio di spiazzamento si intende il grado con il quale un'attività promossa da fondi pubblici è controbilanciata da riduzioni di attività altrove. In pratica, un sussidio che consente ad un'impresa di incrementare la propria quota di mercato a spese di un concorrente può non avere un effetto netto sul raggiungimento degli obiettivi della politica in questione, ad esempio la creazione di posti di lavoro o, nel caso della misura 123, l'aggiungere valore ai prodotti agricoli, e non costituisce quindi a priori un impiego efficiente dei fondi UE.
  • A titolo di esempio, concedere una sovvenzione per un importo che va fino al 50 % dei costi d'investimento di un'impresa pone quest'ultima in situazione di vantaggio competitivo rispetto alle imprese non sovvenzionate e pertanto può comportare un forte rischio di spiazzamento.
  • La Cdc ha identificato il momento nel quale possono essere evitati i predetti rischi, ovvero in fase di approvazione del singolo progetto all'ammissibilità al finanziamento. La Cdc, al termine dell'Audit, ritiene che gli Stati membri non abbiano posto in essere un efficace processo di selezione dei progetti anche in ragione del fatto che non sono stati preventivamente identificati i bisogni e i conseguenti obiettivi specifici della misura.
  • Monitoraggio dei risultati
  • Il monitoraggio e la valutazione dell'impatto conseguente all'erogazione degli aiuti costituisce un elemento cardine per verificare se la concezione e l'attuazione della misura siano correttamente adattate per ottimizzare l'efficienza e l'efficacia della stessa.
  • Per verificare se gli Stati membri avessero posto in essere un monitoraggio efficace, la CdC ha esaminato, nei sei Stati membri controllati, i sistemi di raccolta dati e di monitoraggio ed ha analizzato 23 relazioni di valutazione intermedia.
  • In esito a tale verifica, la CdC ha rilevato che la valutazione dell'efficacia dei progetti è principalmente basata su argomenti teorici piuttosto che su elementi probatori derivanti da progetti completati.

Al termine dell'audit, e sulla base delle risultanze delle verifiche effettuate, la Cdc ha sottolineato una debolezza nella concezione dei programmi e nei sistemi di selezione dei progetti usati dagli Stati membri, rilevando contestualmente indizi di effetto inerziale e/o di spiazzamento in alcuni dei progetti controllati. La Corte conclude quindi che il sostegno non è stato sistematicamente diretto a progetti che aggiungono valore ai prodotti agricoli in modo efficace ed efficiente.

LE RACCOMANDAZIONI DELLA CORTE PER GLI STATI MEMBRI:

  1. nei propri programmi di sviluppo rurale, gli Stati membri dovrebbero individuare chiaramente dove e perché sia necessario l'intervento pubblico per migliorare il valore aggiunto dei prodotti agricoli e quindi la competitività dell'agricoltura, fissando obiettivi specifici e misurabili in relazione a tali bisogni;
  2. gli Stati membri dovrebbero definire e applicare in modo costante criteri che assicurino la selezione dei progetti più efficaci e sostenibili, in riferimento agli obiettivi specifici degli Stati membri, volti a migliorare il valore aggiunto dei prodotti agricoli e la competitività dell'agricoltura;
  3. gli Stati membri dovrebbero promuovere l'adozione delle migliori pratiche concernenti la mitigazione dei rischi di effetto inerziale e di spiazzamento, indirizzando l'aiuto a progetti per i quali vi è un dimostrabile bisogno di sostegno pubblico e che apportano valore aggiunto. Gli Stati membri dovrebbero inoltre tener conto dei rischi di effetto inerziale e di spiazzamento sia quando redigono i PSR sia nella fase di selezione dei progetti.
 
 
 

Maurilio Silvestri

 
 
 

PianetaPSR numero 20 - aprile 2013