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RRN MAGAZINE / numero 14 novembre 2021

La dieta etica

Dieta Mediterranea: unica e sostenibile
 

Come già sottolineato e sancito dall'UNESCO, il modello alimentare proposto dalla Dieta Mediterranea (DM), non è solo salutare per le persone, ma lo è anche per l'ambiente, andando oltre il concetto di cibo.
Quando si parla di DM si intende un vero e proprio stile di vita, per indicare la valenza sociale e culturale della dieta stessa ed è proprio grazie agli effetti benefici che la DM ha nella sfera sociale, ambientale ed economica che la si intende come modello sostenibile. Si stima, infatti, che per ottenere 100 calorie la DM impatti sull'ambiente in maniera di gran lunga inferiore rispetto ad una alimentazione tipica di un Paese nordeuropeo o nordamericano, ossia, rispetto ad un tipo di alimentazioni che si basa pure su grassi animali, carni, anziché su vegetali e cereali.
Cosa intendiamo quando parliamo di benefici "sociali" della DM? Innanzitutto, intendiamo la salute della popolazione. La DM, insieme all'attività fisica, contribuisce a prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e alcuni tipi di tumore e la predilezione di cibi freschi, di stagione e integrali consente un maggior utilizzo e disponibilità di micronutrienti. La DM favorisce, inoltre, la convivialità, l'essenza dei pasti consumati in compagnia e dell'accoglienza alla tavola, così come dell'amicizia, un elemento che ci riporta a feste e a tradizioni popolari, altro elemento di identificazione molto forte con la tradizione e la cultura contadina. La DM è testimone, inoltre, nonché custode, dell'intero sistema storico e culturale che abbraccia i Paesi del Mediterraneo, si tratta di un patrimonio in termini di tradizioni millenarie, che si tramandano di generazione in generazione e che non solo promuove la qualità degli alimenti e il loro legame con il territorio, ma che contribuisce anche a tenere vivo il dialogo fra le popolazioni.
Anche dal punto di vista economico, l'aderenza al modello alimentare mediterraneo, migliorando lo stato di salute generale della popolazione, costituisce un valido aiuto per la prevenzione di alcune malattie, contribuendo a contenere, per quanto possibile, la spesa sanitaria nazionale. Così come lo stretto legame con la stagionalità dei prodotti, diminuisce la spesa delle famiglie, ma contribuisce anche a diminuire le coltivazioni in serra, riducendo l'impatto ambientale e conquistando a pieno titolo il merito di poter essere considerata una "Dieta sostenibile", proponendo un modello alimentare decisamente meno intensivo, in quanto richiede un impiego di risorse naturali (come l'acqua e il suolo), inferiori rispetto ad altri modelli, senza contare la varietà proposta ovvero l'agrobiodiversità che il nostro Paese può vantare.
A dieci anni dal riconoscimento da parte dell'UNESCO della DM come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, e in concomitanza con la Dichiarazione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, secondo la quale il 2021 è stato dichiarato anno internazionale della frutta e della verdura, possiamo sostenere come, attraverso la DM, la produzione agricola sia legata a nuovi stili di consumo sani e sostenibili, riuscendo ad essere presente lungo tutto il percorso della filiera, rispettando stagioni, suolo e  legame con il territorio.
La DM, pur nella sua millenaria tradizione e cultura, riesce ad essere sempre attuale, creando un legame fra presente e passato e lo fa sottolineando una nuova centralità della produzione agricola, sostenibile e biodiversa alla luce dei nuovi orientamenti europei.

 

La Redazione