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INDAGINE RRN
 

Part time agricolo, una risorsa per le aree rurali

Una ricerca in campo per esplorare la "pluriattività", fenomeno molto diffuso nell'agricoltura italiana: un ruolo strategico non solo economico ma anche per il ricambio generazionale

La forma di conduzione prevalente in agricoltura nel nostro Paese è rappresentata dall'azienda familiare; secondo l'ultimo censimento, l'imprenditoria agricola familiare in Italia rappresenta il 95% delle imprese e coltiva il 76% della SAU disponibile. Una percentuale che risulta stabile negli ultimi 20 anni in termini di aziende, ma che ha visto crescere la loro importanza in termini di SAU coltivata che è incrementata del 6% nello stesso periodo.
La stabilità di questa forma di conduzione è certamente legata anche ad una permanenza nel tempo del fenomeno della pluriattività del conduttore e del resto dei suoi familiari, un fenomeno che sembrava di tipo transitorio, destinato a scomparire con la modernizzazione dell'agricoltura, ma che ancora oggi è significativamente presente nell'agricoltura italiana e rappresenta un importante fattore di vitalità delle aree rurali.

 
 

Manodopera familiare con attività lavorativa extra-aziendale
       (per categoria e prevalenza dell'attività)

 
Fonte: Censimento Istat 2010

Le aziende agricole part time sono caratterizzate dal fatto che l'attività agricola è svolta in "combinazione" con altre attività che vengono realizzate fuori dall'azienda: un agricoltore part time dedica solo parte del suo tempo di lavoro all'azienda agricola, spesso l'attività aziendale non è neppure svolta nel tempo di lavoro, in quanto l'agricoltore è impegnato in un'altra attività lavorativa extra aziendale che può essere svolta anche a tempo pieno.
Questo fenomeno, meglio conosciuto come part time agricolo riguarda circa un quarto dei conduttori di aziende agricole in totale e dei loro coniugi coadiuvanti ed il 40% degli altri familiari che lavorano in azienda, i quali traggono il proprio reddito e quindi quello della famiglia, da altre attività lavorative oltre a quella di gestione dell'azienda agricola.
L'attività extra-aziendale costituisce l'attività lavorativa prevalente in tutte e tre le categorie di manodopera aziendale, anche se con una rilevanza percentuale diversa, che risulta maggiore nel caso degli altri familiari che lavorano in azienda.

 
 

Tuttavia, esaminando i dati relativi ai soli conduttori in età lavorativa, cioè fino ai 65 anni, la percentuale di part time sale al 37% cioè ad oltre 1/3 delle aziende totali.
In particolare, la più elevata presenza di part time si registra proprio nella fascia tra i 35 e 55 anni e riguarda ben il 42% dei conduttori totali con oltre il 50% nel caso dei conduttori uomini ed il 30% nel caso delle donne. Va inoltre sottolineato che molte delle aziende con conduttore di età maggiore di 65anni, che rappresentano il 38% delle aziende totali, sono spesso aziende condotte e/o coadiuvate da familiari occupati in altri settori che non assumono la titolarità dell'azienda agricola al fine di non farle perdere i benefici legati alla qualifica di imprenditore agricolo professionale del titolare. Il fenomeno del part time è, quindi, certamente più diffuso di quanto i dati statistici lascino comprendere
L'evoluzione della distribuzione di conduttori part time per fasce di età mostra un andamento che sembra seguire la vita lavorativa dei conduttori e della sua famiglia aumentando nelle fasi centrali di maturità e diminuendo con il raggiungimento dell'età pensionistica, nella quale il conduttore si dedica esclusivamente all'azienda
La scelta della condizione di agricoltore/conduttore agricolo part time discende da svariate e diverse motivazioni che sono state oggetto di una specifica indagine effettuata dalla Rete Rurale Nazionale su un campione di 1.000 conduttori. Le aziende part time possono differire considerevolmente tra loro in termini di struttura e tipologia, così come vi sono grandi differenze nel tipo di lavoro extra aziendale e nella sua rilevanza in termini di reddito e di tempo.
 

Ripartizione delle aziende con conduttore part-time
                (per classi di età e sesso)

Fonte: ISTAT censimento 2010
 

Accanto alle attività lavorative che necessitano di un'alta scolarità e comportano redditi elevati, come ad esempio professionisti, professori universitari, dirigenti pubblici e privati, i conduttori di aziende agricole part time sono lavoratori agricoli, operai, impiegati, ecc. con dei redditi piuttosto ridotti. Possiamo quindi individuare almeno quattro fonti di differenziazione nella categoria nelle aziende agricole part time: le caratteristiche tipologiche e strutturali dell'azienda, il lavoro extra aziendale, le motivazioni che portano il conduttore part time alla scelta di mantenere l'azienda agricola o in combinazione con un altro lavoro, o viceversa a cercare un lavoro extra aziendale che consenta di mantenere l'azienda.
L'eterogeneità delle forme di part time nel nostro paese può essere quindi ricondotta proprio all'interazione di questi quattro elementi; 

 

un'eterogeneità che si riflette sia all'interno dell'azienda sulle scelte relative all'attività agricola, ma sempre più sul territorio per le interazioni che queste aziende part time hanno sia con il settore agricolo, sia soprattutto con altri settori dell'economia rurale e sempre più con l'economia e la società civile dei centri urbani.  
L'agricoltura part time è spesso un importante strumento nelle relazioni urbano-rurale e nel riavvicinare i cittadini all'agricoltura, ma anche a portare nel settore le istanze della società civile, in primis quelle relative alla sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare.
Le interviste sulle motivazioni del mantenimento di un'attività agricola anche secondaria rispetto al lavoro extra-aziendale e sui vantaggi e problemi che questa comporta per il conduttore e la famiglia, hanno fatto emergere un quadro che è molto lontano quindi da quello con cui convenzionalmente si descrive l'agricoltura part time: non siamo infatti davanti ad un fenomeno legato alla marginalizzazione ed alla sussistenza e praticato principalmente da pensionati. Va, infatti ricordato, che è un fenomeno che riguarda, come illustrato nelle figure precedenti, conduttori di tutte le fasce di età e non si limita ad aziende di piccole dimensioni, ma è presente in una percentuale significativa di aziende considerate "commerciali" e cioè di dimensioni maggiori di 20 ha.
Le motivazioni della scelta, nella maggior parte dei casi, non sono guidate dallo scopo economico: se è vero che l'attività agricola svolta in modo part time spesso non riesce ad assicurare un incremento del reddito della famiglia, la disponibilità di un'azienda agricola consente di avere un posto migliore dove vivere, crescere i propri figli, avere maggiori e migliori relazioni sia sul territorio che con le aree urbane e di conseguenza un più facile e migliore accesso ai servizi (entrambi fattori molto importanti in termini di qualità della vita e di scelta delle famiglie di vivere nelle aree rurali come emerge da altre indagini effettuate dalla Rete Rurale Nazionale), di avere meno stress e di gestirlo meglio ed infine di avere a disposizione cibo di migliore qualità.
In definitiva, quindi, il part time deve essere considerato una vera e propria scelta di una vita "pluriattiva". In termini più generali possiamo affermare che stiamo assistendo ad un vero e proprio "ritorno alla terra". In passato questa era una caratteristica dei contadini: i contadini avevano un legame molto stretto con la terra poiché la terra costituiva proprio ciò che loro avevano attivamente costruito; loro amavano la loro terra perché l'avevano trasformata loro in quello che era.
Questo legame con la terra riappare così com'era ma anche in nuove forme. Gli agricoltori part time (almeno la maggior parte di questi) sono legati alla loro terra perché questa gli offre un bel posto dove vivere e dove crescere la propria famiglia; sono legati alla terra perché è parte del proprio patrimonio familiare, il luogo delle proprie radici anche culturali, perché gli consente di godere di un cibo che è di gran lunga migliore di quello che può acquistare dal moderno sistema distributivo. E' proprio questo legame con la terra che fa divenire il fenomeno del part time in agricoltura come un fenomeno permanente, un elemento di resilienza dei sistemi agricoli del nostro paese.
Ma se il part time deve essere considerato una presenza "stabile" e non un fenomeno transitorio nella struttura ed organizzazione dell'agricoltura, spesso, a livello aziendale è invece caratterizzato da un natura transitoria: l'attività extra-aziendale viene abbandonata o diviene prevalente in funzione di scelte personali ed imprenditoriali della famiglia che dipendono sia dalla congiuntura economica e dal contesto esterno, ma spesso anche dall'età del conduttore e dalla composizione ed evoluzione della famiglia.
In questa prospettiva il part time agricolo assume la dimensione di un importante strumento di sviluppo delle aree rurali in quanto nodo relazionale tra rurale ed urbano ed elemento di flessibilità e adattamento dinamico, ma conservativo dell'azienda familiare agricola ai mutamenti che avvengono al suo interno ed alle sollecitazioni ed opportunità per l'agricoltura e l'economia del territorio che provengono dal contesto esterno.
I giovani che crescono in un'azienda agricola part time, vengono educati e socializzano all'interno dei valori che sono associati alla terra e probabilmente opteranno, in futuro, per un'esistenza simile (se vi sono le condizioni). In genere non vi sono pressioni da parte dei loro genitori per una tale scelta, ma probabilmente opteranno per questa, anche in modo professionale, andando a contribuire all'importante dinamica di ricambio generazionale del settore agricolo (come si evince dai dati e come viene confermato dall'indagine sulle famiglie e da altre indagini della Rete Rurale Nazionale).
Le imprese part time proprio per il loro carattere familiare e per le forti relazioni, basate sul lavoro che le legano, attraverso il conduttore e la sua famiglia, al settore primario (attivittà extra-aziendale prevalente, dopo i servizi) ed ad altri settori, rappresentano un nodo importante della struttura e organizzazione del settore agricolo italiano e  del  sistema di relazioni tra agricoltura e territorio, ma anche tra agricoltura e settori diversi dell'economia e tra rurale ed urbano Un nodo che può assumere una notevole rilevanza anche nel processo di innovazione delle imprese, in quanto i conduttori part time, come abbiamo visto sono giovani, con una scolarità sempre più elevata capaci ed interessati a portare nelle loro imprese e quindi nel settore agricolo innovazioni che sempre più spesso sono prodotte in settori diversi da quelle primario e/o che necessitano competenze e conoscenze diverse da quelle necessarie per il governo dei processi agricoli .
Sempre più oggi lo sviluppo delle aree rurali passa proprio per la costruzione di reticoli relazionali socio-economici e culturali attraverso i quali vengono veicolati non solo beni e servizi, ma informazioni e valori. Nelle aree rurali, dove l'agricoltura costituisce la principale utilizzazione della terra e delle altre risorse naturali e paesaggistiche, questi reticoli concorrono a rendere più competitiva, ma anche più sostenibile l'attività agricola, creando un legame più stretto tra imprese agricole e società civile (attraverso i rapporti continui della famiglia con altri cittadini /consumatori) ed un nuovo legame con i territorio e con la terra.
Gli approfondimenti effettuati in diverse aree territoriali nazionali (montagna, aree Natura 2000, aree di agricoltura intensiva) hanno evidenziato l'importanza della presenza di aziende part time nel tessuto socio-economico locale, una rilevanza che aumenta in termini di partecipazione alla stabilizzazione dell'offerta di prodotti agricoli ed alla costruzione del valore aggiunto del settore primario in modo direttamente proporzionale al grado di organizzazione della produzione agricola nel territorio sia attraverso accordi formali (come nel caso della cooperazione nelle aree ad agricoltura intensiva) sia attraverso la costruzione di reti informali che legano imprese "professionali" con le imprese part time in progetti comuni di qualificazione delle produzioni e di mantenimento di produzioni e sistemi agricoli tradizionali, (come nel caso della montagna e delle aree parco). 
Il fenomeno del part time agricolo rimane però in gran parte ancora nascosto e così la sua rilevanza ai fini degli obiettivi della politica agricola e di sviluppo rurale, per due principali ragioni: i retaggi di una modernizzazione del settore basata sulla speciazione e su un concetto di impresa "professionale" legata quasi esclusivamente alla dimensione fisica ed alla produttività dei fattori; la seconda, determinata da una azione fortemente selettiva della politica agricola nazionale che privilegia l'imprenditore "professionale", la cui definizione è legata non tanto alle capacità dell'imprenditore, ma esclusivamente al tempo di lavoro che dedica ed alla dimensione fisica ed economica dell'azienda, e non tiene sufficientemente conto di aspetti sempre più rilevanti come quelli di tipo organizzativo e relazionale.

 
 

Flaminia Ventura

 

PianetaPSR numero 25 - ottobre 2013