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STORIE EUROPEE
 

Katharina, il sidro e la colletta delle mele

In un paesino rurale svedese un'imprenditrice agricola raccoglie gratuitamente dai vicini la frutta in eccedenza, la trasforma in sidro e marmellate e con i soldi del Psr costruisce un Cafè e uno shop aziendale di successo

Il nostro viaggio fra le case histories europee sullo sviluppo rurale comincia con un caso segnalatoci da Tommy Nilsson, della Rete Rurale Svedese (www.landsbygdsnatverket.se): un esempio di come un surplus alimentare, destinato allo spreco, sia stato trasformato in una risorsa per il business, e in un'occasione per rinsaldare i legami nella comunità rurale. La storia parte da Färingsö, un paesino di poche anime vicino Stoccolma, e da una piccola imprenditrice agricola, Katharina Angstrom Isacsson.
L'idea della "Fattoria delle mele" (www.appelfabriken.se) nacque nel 2006, quando Katharina e Lars , tornando a casa da lavoro, vedevano lungo la strada tonnellate di frutta, bacche, frutti di bosco lasciati marcire nei giardini. Questo diede loro l'idea di cominciare a produrre marmellate, mostarde, confetture, gelatine nella loro cucina di Färingsö.
"Il prodotto-base, cioè frutta e frutti di bosco - spiega Katharina - proviene dalle nostre proprietà. Ma ad esso si aggiungono, gratuitamente, la frutta in eccedenza dei nostri vicini, che sono felici che non vada sprecata. Naturalmente, noi poi facciamo il possibile per ricambiare aiutando i nostri vicini quando hanno problemi. Si tratta insomma di una situazione in cui si vince tutti, per dirla così, e soprattutto si creano forti legami nella comunità". La prima volta i loro prodotti sono stati venduti ai mercatini di Natale di Drottningholm, e il successo fu immediato.
Insomma, la frutta in surplus o destinata a marcire, una volta lavorata, diventa un vero e proprio business. Katharina ha già vinto parecchi premi in Svezia e anche a livello internazionale. Le vecchie ricette hanno dato nuova vita e nuovi sapori alla sua cucina. "I nostri prodotti sono di così alta qualità e gusto che i clienti non fanno che tornare. Non abbiamo speso molto in pubblicità, ma viviamo sul nostro buon nome, che gira di bocca in bocca",  racconta Katharina.
Passano gli anni e il business cresce. Quella che infatti era cominciata come una produzione su piccola scala nella propria cucina, oggi si è sviluppata  tanto da diventare una vera e propria industria alimentare professionale, con uno shop interno, una pressa per il sidro, una piccola fabbrica di birra ed un bar-cafè. Buona parte di tutto questo è stato costruito grazie a circa 113.000 euro, provenienti dal Fondo europeo per lo sviluppo rurale. Oltre a  Katharina e suo marito Lars, ci sono altre 14 persone impiegate a seconda dei picchi stagionali. Il risultato, insomma, è andato ben oltre le aspettative.
Il business è cresciuto nel momento in cui è cresciuta la domanda del consumatore. Lo shop e il bar-cafè all'interno dell'azienda, con il loro panorama rurale,  sono diventati un vero e proprio punto d'arrivo. Ma una vera e propria svolta è avvenuta nel momento in cui i clienti hanno capito che potevano portare le loro mele in fattoria e uscire fuori con succo di mela pastorizzato, solo per fare un esempio.
 "Tutti gli esperti di marketing ti diranno di  fare una bella analisi di mercato prima di partire con un'impresa del genere. Ma se avessimo fatto un'analisi del possibile successo di un negozio di marmellate o di un Cafè fuori dalle strade più trafficate a Färingsö, ci saremmo detti "Non è il caso". Invece, ci siamo lasciati guidare da istinto e passione, conclude Katharina. Così è nata "la fattoria delle mele"

 
 
 
 

a cura di Andrea Festuccia

 

PianetaPSR numero 29 - febbraio 2014