Le rilevazioni dei prezzi agricoli all'origine hanno confermato nello scorso mese di maggio una tendenza al ribasso: l'indice Ismea ha infatti registrato una riduzione dello 0,6% rispetto ad aprile, portando a -5,4% la flessione nei confronti a maggio 2014.
Analizzando i diversi aggregati produttivi, il settore dei prodotti vegetali ha evidenziato una certa stabilità su base mensile, frutto di andamento diversificato: in rialzo la frutta, con l'ingresso nel paniere monitorato di alcune varietà estive, e le quotazioni dell'olio d'oliva(+3,9%); tendenza discendete invece per cereali (-1,2%), ortaggi (-3,3%) e coltivazioni industriali; flessione dell'1,6% anche per i prezzi all'origine dei vini.
L'indice mensile accusa un calo dello 0,8%, con riduzioni più marcate per i lattiero caseari (-1%) e solo marginali per gli animali vivi e le uova (-0,6%). Tra questi ultimi, avicoli e suini hanno beneficiato di rincari rispettivamente del 2,4% e dello 0,8%; fase riflessiva invece per bovini (-2,1%) e uova (-1,6%).
Spostando l'analisi su base annuale, spicca il crollo dell'11% rispetto a maggio 2013 dell'aggregato delle coltivazioni: la classifica dei ribassi è guidata dai prezzi dei vini con un tonfo del 21%; seguono ortaggi (-16,7%), cereali (-10%), coltivazioni industriali (-8,2%) e frutta (-4%). Si salva solo il settore dell'olio d'oliva, in controtendenza con + 2,1%.
L'indice dei prezzi galleggia su un modesto + 1,3% nel settore. A far da traino c'è solo il listino dei prodotti lattiero-caseari (+4%), mentre animali vivi e uova hanno perso l'1,2% rispetto a maggio 2013.
Mario Cariello
PianetaPSR numero 33-giugno 2014