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Sardegna
 
NUOVO PSR
 

Budget più ricco, interventi più selettivi

L'approccio strategico punta a recuperare un'efficace attività di pianificazione: risorse concentrate per fare massa critica e aggredire realisticamente i punti di maggiore debolezza del settore

E' terminata la scrittura del Programma di Sviluppo Rurale della Sardegna per il prossimo ciclo di programmazione 2014-2020, dopo la forte accelerazione dei lavori portati avanti dai tavoli tecnici di coordinamento, culminati con la presentazione al partenariato diffuso di una bozza avanzata del Programma lo scorso 10 luglio e il successivo invio alla Commissione.
La prima novità riguarda l'aumento delle disponibilità economiche stanziate dall'Unione europea, che passano da un miliardo e 284 milioni di euro (PSR 2007-2013) a un miliardo e 308, con un incremento di 100 milioni sulla quota spettante alla Regione Sardegna.
Un budget più ricco che sicuramente torna utile in tempi di crisi. Ma la vera novità, come ha rimarcato l'assessore, è l'approccio strategico a questa nuova programmazione, che punta a recuperare una vera ed efficace attività di pianificazione degli interventi, requisito fondamentale per spendere meglio i fondi disponili e incidere più in profondità sull'evoluzione strutturale del comparto agricolo isolano.
Il rinnovato approccio strategico prevede che il nuovo PSR sia uno degli strumenti, ma non il solo, a disposizione della politica agricola e dello sviluppo regionale, inserendosi all'interno di un progetto che permette ai vari attori istituzionali di muoversi congiuntamente.
In sintesi, viene infatti ribadito come la Programmazione rurale sia perfettamente inserita nella più ampia programmazione dei fondi strutturali e di investimento europei (SIE) e si baserà su un approccio di programmazione unitaria che prevede una stessa articolazione di Obiettivi gerarchizzati per tutte le fonti finanziarie attivabili.
Inoltre, le risorse saranno concentrate e specializzate per definire adeguata "massa critica" tale da aggredire realisticamente le criticità presenti e per utilizzare fonti mirate per problemi specifici. Si ribadisce con forza l'attenzione al principio di integrazione a livello di fonti finanziarie, di natura tematica e territoriale, nonché attivazione di efficaci sinergie tra enti/istituzioni ed operatori privati e pubblici in un ottica di governance multilivello.
Le otto tematiche strategiche individuate dalla programmazione unitaria e fatte proprie dallo sviluppo rurale riguardano:

 
  • Investimenti sulle persone con formazione e cultura;
  • Competitività/Internazionalizzazione delle filiere e dei sistemi produttivi;
  • Promozione di una società inclusiva;
  • Un ambiente sostenibile;
  • Interventi sugli attrattori naturali e culturali e sullo sviluppo delle aree interne; Potenziamento dello sviluppo dell'agro urbano; 
  • Infrastrutture; Migliore qualità istituzionale, nei confronti della quale sono considerati ormai imprescindibili i processi di sburocratizzazione e semplificazione oltre che razionalizzazione delle risorse, partecipazione, trasparenza e valutazione.

Particolare enfasi è stata data allo sviluppo delle aree interne per evitare il pericoloso fenomeno dello spopolamento e quindi dell'abbandono. A questo proposito è stato ribadito come la sola offerta di servizi ai cittadini residenti nelle aree marginali non è sufficiente se non accompagnata dalla creazione di adeguati posti di lavoro e quindi opportunità di reddito partendo dalle specificità dei territori. Il nuovo PSR valorizzerà la ricchezza ambientale considerando il paesaggio rurale e la biodiversità come patrimonio comune.
Il PSR punterà inoltre a migliorare la competitività delle imprese, investendo sull'innovazione dei prodotti da mettere sul mercato, sui processi di gestione e produzione, e sulla specificità sarda da valorizzare con marchi e processi di connotazione. "Tutto questo si può realizzare se i nostri territori saranno abitati e sostenuti nel creare nuove economie", conclude l'esponente della giunta.
Infine, sulla base di tale impostazione unitaria ed alla luce dei vincoli in termini di assegnazione delle risorse esplicitate nell'ambito del Regolamento specifico per lo sviluppo rurale, è stata proposta una distribuzione percentuale delle risorse tra le 6 priorità declinate dalla programmazione unitaria e rivolte specificatamente allo Sviluppo rurale per il periodo 2014-2020.
Tali percentuali potranno subire piccole modifiche nell'ambito dell'Accordo di Partenariato e della fase di negoziazione formale, in funzione degli equilibri finanziari da rispettare sia a livello nazionale sia a livello di categoria di regioni.
I tempi strettissimi dovuti alle improrogabili scadenze comunitarie hanno imposto una rapida raccolta degli indirizzi del Consiglio Regionale e dei contributi del Partenariato allargato per arrivare alla predisposizione del programma operativo che è stato inoltrato entro la data limite del 22 luglio alla Commissione Europea per l'avvio delle consultazioni formali.

 
 
 
 

Francesco Piras
piras@inea.it

 
 
 

PianetaPSR numero 34 - luglio/agosto 2014