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Miele, creme, panettoni: golosità a portata di clic

Emanuele ha messo a frutto nella sua azienda ad Azeglio (Torino) gli studi di grafica web e grazie anche ai fondi Psr mette online le specialità della casa, con buoni risultati anche all'estero
Emanuele Perino

"Impara l'arte e mettila da parte". Chissà quante volte se lo sarà ripetuto Emanuele Perino, apicoltore di Azeglio in provincia di Torino, questo detto. Sì, perché lui, che veniva da una famiglia di apicoltori, si era buttato negli studi di grafica web. Apparentemente niente a che vedere con arnie e api regine, se non fosse per un particolare non indifferente: siamo nell'era del web e sapersi presentare al pubblico degli internauti conoscendo la "grammatica" dei pixel non è da tutti.
Così quando, qualche anno fa, Emanuele decide di mettersi al timone dell'azienda agricola di famiglia, ha già chiaro in mente i due pilastri su cui poggiare il suo progetto imprenditoriale: attingere alla tradizione per quanto riguarda i prodotti su cui puntare, aprirsi all'innovazione per la commercializzazione. Diventa "Maestro del Gusto" Slow Food,  grazie a due mieli di montagna (Rododentro e Flora Alpina) presìdi Slow Food, prodotti a un'altitudine di 1500-1600 metri. Ha ben chiaro che la qualità è importante, ma da sola può non bastare nel mare magnum dei prodotti italiani di qualità, soprattutto se si vuole uscire dal ristretto perimetro del consumo locale.
Allora, affiancato da un suo amico, mette su un negozio su e-bay, che insieme a una prima versione del sito propongono la vendita del miele on line. Ma manca qualcosa: innanzitutto, anche se gli affari non vanno male su e-bay, vuole affrancarsi dalla famosa piattaforma e costruirsi un sito che sia una Ferrari del commercio elettronico. Per farlo, ha bisogno di tre cose. Un brand che sia indentificato da un logo accattivante, uno studio fotografico per avere delle foto dei prodotti impeccabili, e poi diversificare l'offerta.
Se sul logo ha potuto lavorare lui (una quercia le cui fronde sono costituite dagli esagoni dell'alveare), per foto e sito ha dovuto rivolgersi a professionisti. "Per fare una cosa del genere, ma intendo per farla bene", racconta Emanuele, " posso dire che occorre un budget non inferiore ai 5.000 euro, e la cifra può salire ai 10.000 a seconda delle opzioni che si aggiungono. Capisco che non è poco, ma è un investimento che vale".
Ma oltre alla parte "on line", bisogna curare la parte marketing del prodotto. Così l'azienda "Le Querce" di Emanuele propone anche creme spalmabili a base di miele con caffè, pistacchio cioccolato, mandorle; frutta sotto miele e creme negli "squeeze", cioè i dosatori stile Ketchup e maionese; caramelle a base di miele con vari gusti, senza aromi artificiali, e poi prodotti speciali come il panettone, con dentro le creme specialità della casa.
Emanuele ha sviluppato il proprio progetto di impresa anche grazie alle misure 112 e 121, relative al primo insediamento e agli investimenti aziendali, del Programma di Sviluppo rurale della Regione Piemonte. Oggi vende il suo miele in Paesi come Russia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Lettonia, Stati Uniti, Germania. L'azienda inoltre è certificata Icea per il biologico. Forte è in effetti  l'attenzione all'ambiente, attraverso il riciclo degli scarti del miele (la cera viene fusa e riutilizzata per le produzioni successive  e tutti i materiali di imballaggio  per le spedizioni vengono riutilizzati). Una sensibilità verso l'ambiente testimoniata anche da un "sassolino" che si vorrebbe togliere dalla scarpa: "Non è facile al momento" - racconta Emanuele - ma per me sarebbe importante intervenire sui dosatori (gli squeeze) che sono in plastica, cercando un materiale alternativo ecocompatibile e al tempo stesso sostenibile". E chissà che con la nuova programmazione, con le opportunità offerte dal Pei, il Partenariato Europeo per l'innovazione, non trovi dei partner con i quali portare avanti  anche questo innovativo progetto.

 
 
 
 

Andrea Festuccia

 
 
 
 

PianetaPSR numero 38 - dicembre 2014