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Ambiente & Competitività

Produzione integrata, la svolta del sistema qualità

Il marchio Sqnpi può rappresentare una corsia preferenziale per accedere ai premi per le misure agroambientali dei nuovi Psr - Insediato a novembre scorso l'Organismo tecnico scientifico

Lo scorso 27 novembre presso il Mipaaf si è insediato l'Organismo tecnico scientifico che dovrà sovrintendere alle attività del Sistema di qualità nazionale di produzione integrata- SQNPI- istituito dall' art. 2, legge 4, del 3 febbraio 2011.
La legge ha stabilito che sarà compito dell' Organismo Tecnico Scientifico  definire:

  1. il regime e le modalità' di gestione del Sistema;
  2. la disciplina produttiva; 
  3. il segno distintivo con cui identificare i  prodotti  conformi al Sistema;
  4. adeguate misure di vigilanza e controllo;

Ha stabilito, inoltre,  che uno specifico provvedimento attuativo definirà la  composizione e le modalità operative dell'OTS stesso, cosa che si è concretizzata con il DM 4890 dell'8 maggio 2014.
In realtà, l'insediamento è stata anche l'occasione per formalizzare il lavoro predisposto dall'abrogato CPI  che  permettere già di adempiere a gran parte delle disposizioni della legge.
Questo significa che, sin dalla prossima primavera, potrà essere avviato il processo di certificazione delle produzioni ottenute con le modalità  della produzione integrata,  mediante il predetto sistema di qualità.
L'attività futura dell'OTS sarà quindi, quella improntata a garantire la gestione del sistema, l'aggiornamento della norma tecnica che promuova il miglioramento continuo del processo produttivo e la verifica del grado di efficacia nel perseguire le finalità poste dalle amministrazioni che in esso sono rappresentate. Per poter svolgere al meglio tale ruolo, l'OTS è stato dotato di un grado di autonomia per svincolarlo, in parte, dai  percorsi amministrativi  della pubblica amministrazione che, per la natura stessa dell'ordinamento,  non riuscirebbero  a garantire adeguate  dinamiche operative.

 

In merito al sistema di qualità e alle sue potenzialità, bisogna sgombrare subito il campo dalla facile retorica e dai luoghi comuni che evocano mondi antichi o indefiniti ambienti bucolici, con la  speranza che possano  conferire un valore aggiunto ai prodotti ottenuti.
La produzione integrata è una modalità produttiva concepita sulla base di criteri moderni, per renderla economicamente sostenibile in una competizione che si basa sulla capacità di rispondere  alle esigenze espresse o implicite di una società in continua evoluzione. Una competizione che  si gioca sull'offerta di  produzioni adeguate per  quantità e qualità con elevate garanzie  circa la  tutela della salute pubblica e dell'ambiente.
A questo riguardo, la gestione nell'ambito del sistema di qualità, si prefigge di verificare, in maniera sistematica, ogni tassello della catena produttiva in relazione al rispetto degli standard circa   la formazione degli operatori, l'adozione delle innovazioni tecnico scientifiche, l'applicazione delle  procedure e la garanzia di rintracciabilità. Tutto ciò è finalizzato a ridurre il rischio che possano verificarsi errori, cattive pratiche e sprechi di risorse, i cui effetti, posti in relazione ad un processo produttivo intensivo e al possibile uso dei prodotti fitosanitari,  possono ripercuotersi in ambiti estremamente diversi, con un livello di gravità molto variabile.
Certo, la sfida è ardua, in un contesto dove le  logiche di mercato e le  dinamiche  imposte dalle politiche della globalizzazione, hanno relegato in ambiti marginali tantissime eccellenze dell'agroalimentare italiano a causa della incapacità  di innescare delle economie di scala, oppure di raggiungere la cosi detta "massa critica" che possa  imporle all'attenzione dell'opinione pubblica. 
Il SQNPI si sta preparando alla sfida, con una operazione che tenterà di  mettere a sistema una fetta consistente dell'agricoltura italiana, per far uscire dall'anonimato degli  standard qualitativi indefiniti, gran parte della produzione nazionale e   rafforzare  l'immagine del paese che vanta già altissimi livelli di sicurezza alimentare.
A questo riguardo, si sta cercando di  coinvolgere  parte del comparto ortofrutticolo, settore di grande rilevanza economica, già ampiamente proteso a garantire gli standard della PI.   Infatti, è  utile far rilevare che diverse Regioni favoriranno tale intento, ponendo l'adesione al SQNPI, come condizione per i pagamenti della misura agro ambientale della produzione integrata nell'ambito dei PSR. Una mossa, questa, che da un lato consentirà la verifica sistematica della corretta applicazione della PI sul 100% delle aziende beneficiarie dell'aiuto e, dall'altro, una corposa adesione al sistema di qualità.
Quanto prospettato, comporta una mole di lavoro ingente che verrà gestito mediante un sistema informativo  interfacciato con il fascicolo aziendale, in maniera da consentire:

  • un agevole accesso al sistema;  
  • la scelta dell'organismo di controllo; 
  • la gestione del piano di controllo;
  • le verifiche necessarie al pagamento delle misure agro ambientali;
  • l'esercizio della vigilanza sugli organismi di controllo.

Non va trascurato, inoltre, che il sistema informativo sarà  la fonte a cui attingere dati statistici per verificare nel corso del tempo, l'evoluzione dell'uso sostenibile dei PF, la diffusione  della pratica in ambito territoriale, l'incidenza in aree vulnerabili ed altro ancora. 

 
 
 

Giuseppe Ciotti

 
 
 
 

PianetaPSR numero 39 - febbraio 2015