L'idea di unire le proprie forze per aumentare efficienza e competitività sul mercato è un concetto ormai condiviso anche nel mondo delle imprese agricole. Certo, le radici dell'individualismo sono dure da sradicare, ma i traguardi raggiunti da chi ha già imboccato questa strada sono testimonianze importanti per accelerare questo modello per centrar obiettivi che da soli non sarebbero raggiungibili. Il modello di cui parliamo è il contratto di rete. La testimonianza è quella di "Green Italia Network", costituita la scorsa estate da 16 aziende lombarde operanti nel settore del florovivaismo. La spinta a realizzare questa aggregazione - Green Italia Network è la prima rete italiana di imprese florovivaistiche e di giardinaggio per partecipare alla realizzazione delle opere a verde - è venuta dalla manifestazione Expo 2015 di Milano, che aprirà i battenti il primo maggio di quest'anno. E i primi risultati sono già arrivati, come ci spiega in questa intervista il presidente della Rete e della Federazione regionale florovivaistica di Confagricoltura Lombardia, Massimo Mattavelli. ''Abbiamo sottoscritto il contratto di rete il 30 luglio scorso e devo dire che il bilancio è assolutamente positivo. Siamo imprese solide e di qualità che insieme hanno un altissimo potenziale; da imprenditori del settore ci siamo resi conto che per competere dobbiamo aggregarci. Le nostre attività sono progettare e realizzare opere impegnative sia per complessità che per dimensione, come allestimenti di spazi e locali interni ed esterni, costruzioni ed arredamenti di parchi e giardini, manutenzione del verde, realizzazione di sistemi di irrigazione''.
Come nasce questo network?
"L'idea di costituire una rete di imprese è nata in seguito all'evento "Expo in Bloom" organizzato da Confagricoltura Lombardia in collaborazione con l'assessorato all'Agricoltura di Regione Lombardia. E' stata l'occasione in cui abbiamo avuto modo di mostrare le nostre eccellenze ai consoli dei Paesi partecipanti a Expo 2015. Ci siamo proposti sul mercato per rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che, nell'ambito di Expo 2015 appunto, necessitavano di un soggetto in grado di fornire un servizio "chiavi in mano" per la realizzazione e/o manutenzione di opere a verde''.
E quindi?
"Io ho una piccola impresa con 12 dipendenti e mai avrei potuto vincere l'appalto per la manutenzione di alcuni padiglioni, cosa che invece è avvenuta con Green Italia Network, che conta complessivamente circa 350 dipendenti. In pratica per sei mesi, la durata di Expo, gestiremo il verde, ossia la parte florivivaista probabilmente per i padiglioni di Stati Uniti, Francia e Angola; in queste ore stiamo ultimando le procedure anche per quelli di Messico, Brasile, Argentina, Turchia e Kuwait''.
Un lavoro impegnativo?
"Su ogni padiglione lavoriamo in quattro aziende e il nostro ruolo è determinante grazie al tema portante scelto per Expo, "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". In cosa consiste la vostra attività ad Expo? ''Allestire e manutenere tutta la parte verde dei padiglioni. Alcuni delle nazioni più importanti, ad esempio, saranno caratterizzati da colonne girevoli con pareti alte 12 metri su cui bisogna mettere piante e verdure, cambiandole ogni 3 settimane e rimettendone altre ma di uguale grandezza; curiamo inoltre la gestione dell'irrigazione. Un gran lavoro di serra e non solo che inizia ora. Installazione e manutenzione sono due attività molto complesse che stiamo portando avanti in modo ecosostenibile per avere emissioni ad impatto zero, dall'utilizzo di macchinari rigorosamente e elettrici ai concimi naturali''.
Come funzionano le sinergie di chi si mette in rete?
''Abbiamo messo in rete innanzitutto il nostro know how con un regolamento ben preciso; è come mettere insieme 16 cervelli con le loro esperienze. Il risultato è aver aumento la potenzialità del gruppo. Molto interessante è anche aver messo in rete i fornitori in modo da ampliare i nostri orizzonti con vantaggi economici''.
Sono previsti incentivi per iniziative del genere?
"Sicuramente, ma per ora non abbiamo avuto ancora il tempo per metterle a fuoco. Il tempo che abbiamo da qui all'1 maggio,è davvero molto poco. Pensi che stiamo lavorando per vincere la gara per la manutenzione delle zone verdi di tutta l'area espositiva di Expo che deve ancora essere indetta''.
E dopo Expo?
"Abbiamo obiettivi strategici che la rete intende perseguire e che verranno realizzati attraverso uno specifico programma comune con lo scopo di incentivare lo sviluppo economico ed accrescere, individualmente e collettivamente, il livello di competitività delle imprese sul mercato nazionale ed internazionale''.
Sabina Licci
PianetaPSR numero 39 - gennaio 2015