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RIFORMA PAC/3
 

Cambiamenti climatici: i nuovi Psr si attrezzano

Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, conservazione e sequestro di carbonio: così le scelte inserite dalle Regioni nei programmi 2014-2020 (in fase di approvazione a Bruxelles)

Quale attenzione riservano i PSR 2014-2020 (peraltro ancora in fase di approvazione) ai cambiamenti climatici, e in particolare agli obiettivi legati alla loro mitigazione, attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra o la promozione del sequestro del carbonio? La mitigazione, insieme all'adattamento, riveste un ruolo importante nella nuova programmazione, rappresentando uno dei tre obiettivi trasversali alla cui realizzazione tutte le priorità dell'Unione per lo sviluppo rurale devono contribuire.
Ma c'è anche una priorità specifica, la numero 5, direttamente riconducibile all'obiettivo, in quanto volta a "incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale". Per quanto riguarda in particolare la mitigazione, all'interno della priorità 5 sono rintracciabili due focus area (FA), la 5.D: "ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dall'agricoltura", e la 5.E: "promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale".
La sensibilità regionale per la tematica è sicuramente diffusa, ma tra le due focus area la più presente nelle strategie programmatorie dei PSR 2014-2020 è sicuramente la 5.E, relativa a conservazione e sequestro, che risulta evidenziata da 20 delle 21 Regioni e province autonome italiane, con la sola esclusione della Valle d'Aosta. Sono invece 18 le Amministrazioni che hanno previsto la FA 5.D, tarata sulla riduzione delle emissioni. Tra queste non compaiono Valle d'Aosta, Abruzzo e Sardegna, mentre la provincia di Trento presenta solo misure a impatto indiretto. Partendo da questa premessa, quali misure sono state selezionate dalle Regioni in relazione a queste due focus area, ovvero, con quali le stesse intendono raggiungere gli obiettivi legati alla riduzione delle emissioni dei gas serra e a conservazione e sequestro del carbonio?
Il regolamento 1305/2013 sullo sviluppo rurale alla premessa (4) fornisce una prima indicazione di massima, spiegando che la mitigazione dei cambiamenti climatici dovrebbe consistere sia nel limitare le emissioni di carbonio nel settore agricolo e forestale, provenienti principalmente da fonti come l'allevamento zootecnico e l'uso di fertilizzanti (settore 4. Agricoltura), sia nel salvaguardare i depositi di carbonio e potenziare il sequestro del carbonio in relazione all'uso del suolo, al cambiamento della destinazione d'uso del suolo e alla silvicoltura (settore 5. LULUCF).
Come le regioni promuoveranno conservazione e sequestro del carbonio
Nell'ambito della Focus Area 5.E, per la promozione di conservazione e sequestro del carbonio, la misura più frequentemente selezionata a livello regionale è la M8 - "investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste".
L'hanno prevista 20 Regioni con impatto diretto e una con impatto indiretto, dimostrando un chiaro riconoscimento del ruolo potenziale delle foreste nella conservazione e nel sequestro del carbonio, soprattutto in relazione alla sottomisura che finanzia direttamente i costi d'impianto e di mantenimento legati a forestazione/imboschimento.
Segue, la misura M16 - "cooperazione", citata da 16 Regioni, con all'interno soprattutto la sottomisura specifica per il "sostegno azioni congiunte per la mitigazione del cambiamento climatico e l'adattamento ad esso e sostegno per approcci comuni ai progetti e alle pratiche ambientali in corso".
Ma un ruolo diffuso lo svolgono anche la misura sul trasferimento delle conoscenze e azioni di informazione (M1, 12 Regioni) e la misura su consulenza e assistenza aziendale (M2, 12 Regioni), nonché quella sui pagamenti agro-climatico-ambientali (M10, 10 Regioni).
 ... e la riduzione delle emissioni
La misura M16 - "cooperazione" (e in particolare la sottomisura chiaramente finalizzata al suo interno) e le due misure su conoscenza e informazione e consulenza e assistenza aziendale (M1 e M2) sono le più citate nell'ambito della focus area sulla riduzione delle emissioni, rispettivamente da 14, 12 e 12 Regioni.
Subito dopo vengono la M4 - "investimenti in immobilizzazioni materiali" e la M10 - "pagamenti agro-climatico-ambientali" (per entrambe 10 Regioni). Con l'una dunque si intendono finanziare investimenti, mentre con l'altra pratiche specifiche nel settore agricolo, comunque finalizzati alla riduzione delle emissioni. Per la misura investimenti, in particolare, viene prevista soprattutto l'attivazione della sottomisura volta specificamente a sostenere gli "investimenti non produttivi connessi all'adempimento degli obiettivi agro-climatico-ambientali". Ma frequente è anche l'individuazione della sottomisura più generale di "sostegno a investimenti nelle aziende agricole", come effetto diretto sulla FA 5.D, oltre che come effetto indiretto.
Da rilevare che alla M11 - "agricoltura biologica" non viene riconosciuto di fatto un vero e proprio ruolo in tema di mitigazione dei cambiamenti climatici. Compare infatti solo nella FA 5.E e selezionata solo da una Regione. In chiusura di questa panoramica, alcune considerazioni sono evidentemente d'obbligo, per dare il giusto peso alle informazioni desunte.
In primo luogo i PSR sono ancora in fase di approvazione (saranno approvati dalla Commissione a partire da maggio prossimo) e quindi il loro contenuto è da considerarsi non definitivo. Tanto più che scendendo nel dettaglio non sempre è risultato possibile imputare le sottomisure alle focus area. Inoltre le stesse sottomisure poco dicono sui contenuti effettivi degli interventi che le Regioni intendono finanziare per il raggiungimento degli obiettivi previsti. Per questo sarà indispensabile scendere ad un ulteriore livello di dettaglio nell'analisi dei PSR.

Misure selezionate per le focus area 5D e 5E nel PSR 2014-2020 -  Numero di regioni

 
 
 
 
 
 

Franca Ciccarelli
f.ciccarelli@ismea.it

Letizia Atorino

Augusto Buglione

 
 
 

Pianeta PSR numero 39 - gennaio 2015