A soli due mesi dalla scadenza per la presentazione della prima Domanda Unica con il riformato sistema dei pagamenti diretti, che assegnerà nuovi titoli a tutti gli agricoltori, è utile fare una panoramica sulla composizione dei pagamenti del Primo Pilastro in Italia. Nonostante gli ultimi dati ufficiali siano relativi al 2013, essi rappresentano con buona approssimazione la situazione che verrà a presentarsi ai vari Organismi Pagatori e al Coordinamento di Agea nel momento in cui verranno calcolati i singoli premi a partire dalle somme pagate nel 2014.
Nel 2013, secondo i dati forniti dalla Commissione, in Italia sono stati erogati pagamenti diretti per 3,96 miliardi di euro, circa il 9,5% del totale erogato nell'Europa a 27 Stati Membri. L'Italia si colloca al quarto posto per entità di Pagamenti Diretti ricevuti, dopo Francia, Germania e Spagna. Il dato sicuramente più caratterizzante è l'entità del numero di beneficiari presenti in Italia: quasi 1,2 milioni, il 16,6% del totale dell'UE-27, preceduta solamente dalla Polonia che tuttavia riceve un totale di pagamenti diretti notevolmente inferiore. E' indicativo il confronto con gli altri tre Stati Membri che insieme all'Italia ricevono complessivamente quasi il 54% degli aiuti diretti: la Francia conta circa 362.000 beneficiari, la Germania 324.000 e la Spagna 882.000. Tale squilibrio è evidente dal grafico 1, che presenta per ogni Stato Membro, la percentuale di pagamenti diretti ricevuti e il numero di beneficiari sul totale dell'UE a 27.
Grafico 1. Distribuzione dei Pagamenti Diretti e numero di beneficiari UE nel 2013
Analizzando nel dettaglio la composizione dei pagamenti diretti si osservano i seguenti elementi:
- l'Italia, rispetto a Francia, Germania e Spagna, presenta una distribuzione dei pagamenti molto più spostata verso gli importi di entità inferiore (cfr. grafico 2);
- il numero di pagamenti di entità compresa fra 10.000 e 100.000 euro rimane molto al di sotto dei livelli degli altri Paesi considerati: infatti per l'Italia rappresentano solamente il 45,6% del totale, mentre raggiungono l'85% nel caso della Francia e il 58% in Germania e Spagna.
Grafico 2. Curve di distribuzione dei Pagamenti Diretti per fasce di importo in Germania, Spagna, Francia ed Italia nel 2013 (dati in 000 di euro)
Come si è accennato brevemente sopra, l'Italia si caratterizza per un elevatissimo numero di beneficiari, pertanto un altro dato che permette di inquadrare meglio il sistema agricolo italiano è quello sulla distribuzione del numero di beneficiari per classe di pagamento. Come prima indicazione, si consideri che il pagamento medio per beneficiario in Italia è pari a 3.338 euro, contro i quasi 22.000 euro della Francia, i 16.000 della Germania e i 18.500 del Regno Unito.
Grafico 3. Curve di distribuzione dei beneficiari per fasce di importo in Germania, Spagna, Francia ed Italia nel 2013 (dati in 000 di euro)
Come osservabile dal grafico 3, in Italia due terzi dei beneficiari ricevono pagamenti diretti per un ammontare inferiore a 1.250 euro. Negli altri tre Stati Membri considerati, al di sotto di questa soglia ci sono il 17,5%, il 45,4% e il 13,3% dei beneficiari, rispettivamente in Germania, Spagna e Francia. Altro dato importante è quello che segnala che in Italia solamente il 6,5% dei beneficiari riceve pagamenti superiori a 10.000 euro, contro il 60% della Francia e il 38,6% della Germania.
Si può concludere che, in termini di distribuzione dei Pagamenti Diretti, indicatore anche della struttura aziendale agricola di un Paese, l'Italia è paragonabile a Paesi nuovi entranti come ad esempio la Romania e la Polonia, Paesi caratterizzati da una notevole frammentazione in termini di beneficiari in rapporto all'ammontare di Pagamenti Diretti e da un elevatissimo numero di pagamenti di piccola entità. A conferma di ciò si segnala che Romania e Polonia hanno un pagamento medio nazionale pari, rispettivamente, a circa 1.000 e 2.000 euro.
Se concentriamo il focus sulla distribuzione dei Pagamenti Diretti tra le varie fasce di importi, la curva di Lorenz ci permette di verificare la divergenza delle situazioni di ogni Paese rispetto all'ipotetica situazione di perfetta uguaglianza, rappresentata dalla retta di equidistribuzione. In altre parole, lungo ogni punto della curva di Lorenz è possibile verificare quanta percentuale di Pagamenti Diretti riceve un certo numero di beneficiari espresso in termini percentuali.
La curva di Lorenz mette a confronto le percentuali cumulate di beneficiari (ascisse) con le percentuali cumulate di importi di Pagamenti Diretti (ordinate) e riesce a fornire graficamente un'indicazione sul grado di equità di distribuzione dei Pagamenti Diretti. La retta di equidistribuzione (linea tratteggiata che divide simmetricamente il grafico) è puramente ipotetica ed è utile a confrontare la curva di Lorenz di ogni Paese o gruppo di Paesi con la ipotetica situazione di perfetta distribuzione dei pagamenti: in altre parole, lungo tale retta, una data percentuale di beneficiari riceve la stessa proporzione di Pagamenti Diretti.
Più la curva di Lorenz è vicina alla retta di equidistribuzione più i Pagamenti Diretti hanno una distribuzione ottimale tra le fasce di importo e tra i beneficiari, e viceversa.
Come si può constatare dal Grafico 4, la curva di Lorenz costruita a partire dai dati sui Pagamenti Diretti in Italia, è relativamente molto distante dalla retta di equidistribuzione; essa si colloca anche al di sotto della curva formata dalla media dei valori dei Paesi nuovi entranti (principalmente Paesi dell'Est-Europa). La curva raffigurante l'Unione Europea a 15 Stati (gli Stati Membri "storici") è molto lontana da quella italiana, e molto più vicina alla retta di equidistribuzione. La Francia ottiene una curva caratterizzata da una ancora maggiore equità.
Grafico 4. Curva di distribuzione dei Pagamenti diretti in diversi Stati Membri (1) nel 2013
Il grafico 4 conferma ancora una volta quanto rilevato precedentemente: in Italia sussiste un forte squilibrio nella struttura dei Pagamenti diretti, conseguenza di un altissimo numero di beneficiari che riceve Pagamenti Diretti di piccola o piccolissima entità.
Queste evidenze segnalano una situazione alquanto peculiare per il sistema di pagamenti diretti italiano, che negli anni si è trovato a pagare un numero enorme di beneficiari, con il risultato di determinare un aiuto fortemente frammentato che, in alcuni casi, ha avuto come conseguenza l'inefficacia nel sostenere le aziende agricole redditizie e che portano avanti importanti attività anche ai fini ambientali. Da una parte, l'intrinseca struttura agricola caratterizzata da un grande numero di aziende agricole di piccolissime dimensioni, garantisce un presidio sul territorio anche nelle zone più impervie, garantendo la preservazione di beni pubblici fondamentali. Dall'altra, il nuovo sistema di pagamenti diretti sembra fare un passo in avanti con la formulazione dello status di agricoltore attivo: le nuove regole comunitarie e nazionali cercano infatti di indirizzare gli aiuti agli agricoltori effettivi e di evitare il fenomeno dei cosiddetti "sofa farmers", agricoltori da divano, soggetti che percepiscono aiuti comunitari senza portare avanti un'effettiva attività agricola, sottraendo dalle casse contributi che potrebbero essere destinati ad aziende che investono e che contribuiscono alla produzione nazionale.
Giampiero Mazzocchi
g.mazzocchi@ismea.it
PianetaPSR numero 41 - marzo 2015