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Gestione aziendale

Un orario a tempo pieno con i vantaggi del part-time

Tra i pionieri degli ortaggi di IV gamma, l'azienda Feragnoli nell'Agro Pontino ha riorganizzato il lavoro per garantire più flessibilità ai dipendenti (90% donne)
Coltivazione di insalata nella azienda Feragnoli di Terracina
Coltivazione di insalata nella azienda Feragnoli di Terracina

Fra le priorità delle politiche di sviluppo rurale, l'ingresso dei giovani assume un'importanza fondamentale. Rappresentano infatti la risorsa chiave per lo sviluppo di un'agricoltura moderna e competitiva, sia per la loro dinamicità e propensione ad investire in innovazione e tecnologia, sia in quanto capaci di imprimere una spinta fondamentale ad un settore caratterizzato da un forte tasso di invecchiamento. Nella programmazione 2007-2013, l'aumento dei premi fino a 70.000 euro per i giovani con meno di 40 anni che si insediano come titolari di un'azienda agricola così come la novità rappresentata dal "pacchetto giovani", hanno proprio l'obiettivo di favorire il ricambio generazionale, grazie a risorse dedicate che ammontano a circa 800 milioni di euro.
Guardando però all'insieme delle aspettative e delle esigenze espresse dai giovani, per investire in un'azienda agricola oggi il giovane vuole coniugare le esigenze lavorative proprie dell'attività aziendale con una qualità della vita decisamente differente rispetto alle generazioni che lo hanno preceduto. Ad esempio, la rinuncia al tempo libero, alle vacanze, ed in generale ad una gestione più personale della propria vita privata rischia di essere un grosso ostacolo per la decisione del giovane sull'investimento nell' attività agricola.

Una case history interessante proviene  dall'agro pontino, nelle campagne di Terracina. L'azienda agricola Feragnoli è un buon esempio di insediamento di giovani in agricoltura. Opera storicamente nel settore ortofrutticolo, e negli ultimi 20 anni si è dedicata nella produzione di prodotti di IV gamma, che  comprendono verdure selezionate a mano, trasformate mediante processi automatizzati di lavaggio e di centrifugazione, confezionate in busta o in vassoio e pronte per essere servite in tavola. Le verdure provengono esclusivamente dalle coltivazioni realizzate sia in campo aperto e sia in serra, situate nell'Agro-Pontino. "Quando mio padre avviò questa attività", racconta Amelia Feragnoli, direttrice marketing dell'azienda, "l'azienda produceva solo ortaggi e frutta come melanzane, angurie, meloni, zucchine, che mio padre stesso si occupava di vendere direttamente sui mercati del Nord Italia. Noi abbiamo per così dire sviluppato la naturale aspirazione presente in azienda, arrivando alla produzione della IV gamma, inserita in un contesto di stagionalità e filiera corta, a km zero. Il futuro mi vede inoltre direttamente impegnata nello studio rispetto alla nicchia del green consumer, a partire dalle soluzioni attualmente impiegate dall'azienda ma anche, compatibilmente alle necessità economiche della stessa, all'impiego di ulteriori soluzioni a basso impatto ambientale. Dal punto di vista dei fondi pubblici, nell'ambito della precedente programmazione 2000-2006,  la mia azienda ha usufruito della misura 1.1 "Investimenti aziendali" predisposta dal Programma di sviluppo rurale della Regione Lazio".

L'azienda ha deciso di puntare sulla qualità supportandola con tecnologia all'avanguardia e realizzando una filiera che tiene conto delle normative di certificazioni ISO 22000 e ISO 9001. Un obiettivo raggiunto anche grazie ad un quadro dirigenziale giovane, preparato e dinamico.
Ma un'altra novità importante riguarda l'approccio nell' organizzazione del lavoro, dando priorità alle esigenze dei dipendenti con una maggiore flessibilità degli orari; una scelta che ha ben ripagato l'azienda, visto che c'è stato anche un incremento della produttività.

In sintesi, sono stati organizzati i turni dei 60 lavoratori, di cui circa il 90% donne. Questo ha permesso ai lavoratori di avere una qualità della vita migliore e di avere una percezione nuova del lavoro in azienda, non più a tempo pieno, ma rispettando gli orari definiti per i lavoratori che operano nei diversi settori di produzione.
"I nostri turni sono organizzati in modo che il lavoratore abbia sempre o la mattina o il pomeriggio libero"- racconta la Feragnoli -; questo ad esempio per una madre di famiglia è molto importante, perché la cura dei figli comporta un impegno continuativo ed appuntamenti ricorrenti per i quali non sempre è possibile far ricorso all'aiuto esterno. Come azienda familiare, poi, la nostra priorità è anche l'ascolto delle singole esigenze del lavoratore, soprattutto per quel che riguarda le situazioni di malattia o necessità che coinvolgono i suoi familiari. "Naturalmente questo riguarda anche il management dell'azienda", prosegue la Feragnoli, cioè io, mio fratello ed a mio marito, che  abbiamo deciso di non rinunciare alla nostra vita privata ed al nostro tempo libero, come spesso accade a chi è impegnato in agricoltura".

A testimonianza della grande attenzione riservata dai giovani non solo a qualità ed innovazione, ma anche a tutto ciò che concerne l'ambiente e lo sviluppo sostenibile, tra le iniziative introdotte a seguito del cambio generazionale c' è stata la collaborazione con la Fattoria Solidale del Circeo, che ha l'obiettivo di migliorare la vita di soggetti diversamente abili attraverso la creazione di posti di lavoro protetti. I soggetti coinvolti, aiutati da educatori e psicologi esperti, riescono a garantire l'alta qualità dei prodotti, coltivati e raccolti nella Fattoria Solidale del Circeo, i quali una volta raccolti vengono lavorati e confezionati negli stabilimenti dell'azienda Feragnoli. "Progetti solidali come questo ci danno ulteriori motivazioni nel nostro lavoro", conclude la Feragnoli . "Siamo riusciti, attraverso un prezzo di trasformazione ovviamente molto basso, a garantire ai prodotti forniti da questi ragazzi una "veste finale" che permette loro di avere sbocco sul mercato. Credo che questa sia la via migliore per dimostrare che la nostra società ha veramente bisogno di questi legami di solidarietà, e che attraverso l'impegno e la collaborazione si può aiutare anche chi è in condizioni svantaggiate a trovare la propria strada professionale e realizzare i propri sogni"

Un caso che coniuga insomma competitività e sviluppo sostenibile, e che soprattutto sembra rispondere, anche alla luce delle risultanze di indagini e studi condotti dalla Rete, ad un modello di imprenditoria agricola che guarda al futuro.
 

Andrea Festuccia

 
 
 

PianetaPSR numero 1 - agosto 2011