il contesto di riferimento
L'attuale congiuntura economica a livello europeo impone a tutti gli Stati Membri uno sforzo ancora maggiore per raggiungere gli obiettivi prefissati dall'Unione Europea per il 2020. La strategia "Europa 2020" lanciata dalla Commissione già dal Marzo 2010 entra infatti ora nel vivo con l'avvio della programmazione comunitaria 2014-2020 dalla quale cittadini, imprese, agricoltori, comunità si aspettano risposte concrete in termini di maggiori opportunità, servizi e promozione di un modello di sviluppo che, come nella migliore tradizione continentale, sappia conciliare crescita economica, reddito per le aziende ma anche rispetto dell'ambiente e sviluppo sostenibile.
In un contesto di accentuata crisi economica in molti territori dell'Unione e di crescente sfiducia sull'avanzamento del processo di integrazione europea, le politiche pubbliche messe in campo da Bruxelles per il settennio 2014-2020 hanno ora una serie di obiettivi ambiziosi da raggiungere: innanzitutto innalzare efficacemente il tasso di occupazione nella fascia 20-64 anni; incrementare la percentuale di spesa in Ricerca e Sviluppo; ridurre le emissioni di gas serra; promuovere le energie rinnovabili ed il risparmio energetico, rafforzando la formazione e concretamente riducendo la percentuale di popolazione a rischio povertà o di esclusione sociale.
La politica europea di Sviluppo rurale gioca un ruolo fondamentale in questa strategia di rilancio del vecchio continente. Infatti secondo la definizione comune del termine, più del 91% del territorio dell'UE, dove vive oltre il 56% della sua popolazione, può essere definito "rurale". Inoltre le zone rurali sono un elemento essenziale della geografia e dell'identità più profonda dell'Unione Europea ed in queste aree possono emergere nuove opportunità di sviluppo basate sulle risorse inimitabili di questi territori.
Gli Stati Membri sono ora in procinto di attuare i rispettivi Piani di Sviluppo Rurale con 6 obiettivi prioritari (1)ai quali si collegano concrete azioni di intervento. Molte delle zone rurali europee si trovano ad affrontare oggi sfide importanti, tra cui la necessità per una fetta non trascurabile di imprese agricole e forestali di consolidare la propria competitività. Più in generale, nelle aree rurali il reddito medio pro capite è inferiore a quello delle città, la base di competenze è più limitata e il settore dei servizi è meno sviluppato.
Un necessario strumento di collegamento.
In tutta l'Unione saranno dunque 117 i PSR (Programmi di sviluppo rurale) che a livello regionale o nazionale saranno attivati nei 28 Stati Membri dell'Unione. Il collegamento tra questo elevato numero di programmi è assicurato dalle "reti" di cui la Commissione europea e gli Stati Membri hanno deciso di dotarsi, vale a dire da specifici programmi di assistenza tecnica che assicurino lo scambio di esperienze tra i diversi PSR, tra gli operatori del settore primario/rurale e che contribuiscano con le proprie attività a migliorare la qualità dell'attuazione dei PSR, stimolando la partecipazione dei portatori di interesse (stakeholders) all'attuazione dello sviluppo rurale e contribuendo ad informare sui vantaggi e le opportunità di finanziamento.
L'idea di questi programmi di collegamento o "reti" non è nuova nello Sviluppo rurale ma nasce già dalla fase 1994-1999 nell'ambito dell'iniziativa pilota LEADER II, prosegue nel 2000-2006 con le Reti LEADER+ e, fatto molto importante, a partire dal 2007-2013 lo strumento viene potenziato ed esteso a tutto lo sviluppo rurale.
Quello che quindi renderà veramente "comune" la politica di Sviluppo rurale dei prossimi sette anni sarà dunque l'attività diliaison che svolgerà a livello UE la Rete Rurale Europea (2) e la Rete PEI per l'innovazione (3), entrambe attivate a Bruxelles dalla DG AGRI, e soprattutto le azioni che le Reti Rurali Nazionali, istituite nei diversi Stati Membri, sapranno mettere in campo.
Il bilancio della Rete 2007 - 2013
In Italia l'esperienza della Rete Rurale Nazionale 2007-2013 ha permesso di supportare le Regioni nella delicata fase di attuazione dei programmi ed ha rappresentato una valida piattaforma per promuovere il collegamento ed il dialogo con il partenariato, oltre a comunicare a vari livelli la politica di sviluppo rurale. L'esperienza maturata ed i buoni risultati ottenuti (consultabili nella sezione www.reterurale.it/bestof) hanno caratterizzato il programma di rete italiano come tra i più dinamici ed operativi a livello europeo.
La Rete 2007-2013 è stata capace di trattare tutte le diverse tematiche riguardanti lo sviluppo rurale, mettendo in campo una squadra competente e multidisciplinare. Il Programma in alcuni casi ha saputo innovare nella diffusione delle informazioni e nel coinvolgimento del partenariato, sfruttando ad esempio tutte le potenzialità offerte dai nuovi strumenti di rete "peer to peer", come ad esempio corsi e-learning (e-valprog), social network per giovani agricoltori (YouRuralNet), occasioni di confronto diretto ed operativo tra soggetti portatori delle medesime esigenze (Leader in pratica, Leader Talk, valutazione PSR). Allo stesso modo la Rete è riuscita ad andare oltre le tradizionali attività seminariali o di approfondimento tematico, facendosi promotore di veri e propri servizi verso i potenziali beneficiari delle misure PSR (vetrina delle opportunità, banca dati bandi PSR e servizio di business plan on line) o destinati agli stessi soggetti coinvolti nella attuazione dei PSR (attività sulla controllabilità e verificabilità delle misure PSR, sportello legale di supporto ai GAL, quantificazione baseline del Farmland bird index, ecc.).
Le attività di comunicazione hanno rappresentato inoltre uno dei punti di forza del Programma, raccogliendo anche importanti riconoscimenti a livello europeo (Pianeta PSR, Progetto Eccellenze Rurali, RRN Magazine, Progetto Ruraland, Premio nuovi fattori di successo). Infine, sinonimo della capacità del Programma Rete di essere reale punto di riferimento del settore sono i numeri molto significativi del portale www.reterurale.it con circa 200.000 visitatori unici all'anno.
Tuttavia, come anche evidenziato dai rapporti di valutazione, permangono diverse aree di miglioramento come la necessità di rafforzare il senso di "ownership" del Programma da parte delle Autorità di Gestione dei PSR, l'esigenza di potenziare l'animazione, la necessità di dedicare maggiore attenzione alla fase di programmazione di dettaglio delle attività, assicurando una più forte consultazione preliminare con Regioni e stakeholders ed orientando gli interventi verso quelli capaci di produrre un reale impatto sui destinatari del Programma, tali così da soddisfare le loro attese.
2014-2020 : una Rete Rurale più vicina ai destinatari
La strategia alla base del nuovo Programma Rete Rurale 2014-2020 affonda le proprie radici nell'attenta analisi del precedente settennio e muove dalla necessità di capitalizzare le buone esperienze, con la volontà di migliorare considerevolmente i risultati del Programma. Il processo di individuazione dei fabbisogni è stato accompagnato fin dal 2012 da specifiche attività di valutazione verso i destinatari ed ha trovato riscontro nel confronto avvenuto nel contesto del Tavolo di Partenariato del Programma, che ha visto anche la partecipazione delle Regioni in una sessione dedicata (29 ottobre 2013), a cui è seguito il lancio di uno specifico Forum online che è rimasto attivo sul portale reterurale.it nel febbraio/marzo 2014 al fine di raccogliere ogni utile ed ulteriore proposta per la strategia della nuova Rete Rurale.
La novità fondamentale nella nuova impostazione della Rete prevede l'identificazione di tre precisi gruppi target che rappresentano le diverse categorie di destinatari del Programma. Tutte le attività promosse dalla Rete 2014-2020 dovranno essere quindi indirizzate verso questi destinatari. Operando questa scelta il Programma si caratterizza fortemente come strumento di servizio orientato al raggiungimento di risultati monitorabili e verificabili con la volontà di avere un chiaro impatto sui propri destinatari.
Il primo gruppo target è rappresentato dalla Autorità di Gestione dei PSR, dagli Organismi Pagatori ed in generale da tutti i soggetti coinvolti nella programmazione, gestione ed attuazione dei PSR. Questa categoria rappresenta il principale destinatario delle attività della Rete 2014-2020.
Il secondo gruppo target raccoglie quelli che vengono comunemente definiti stakeholders, vale a tutti quei soggetti potenzialmente beneficiari della politica di Sviluppo rurale ed i portatori di interesse sui quali tale politica ha un impatto diretto: il mondo economico ed il partenariato agricolo, ambientale e sociale. Esso si riferisce dunque alle aziende agricole, alle imprese forestali, alle imprese operanti nelle zone rurali, alle organizzazioni professionali agricole, alle ONG, alle associazioni di tutela ambientale, paesaggistica e sociale.
Il terzo gruppo target è rappresentato dalla società civile, dal grande pubblico, nelle sue diverse componenti ad esempio consumatori, studenti, contribuenti, ecc.
Ogni Priorità strategica del Programma è collegata ad uno specifico Gruppo Target.
Unica eccezione la Priorità strategica 4 del Programma "promuovere l'innovazione" che proprio per la sua portata orizzontale interressa sia il target 1 (addetti ai lavori PSR) che il target 2 (stakeholders).
Tale impostazione permette dunque alle diverse categorie di destinatari di percepire immediatamente il Programma come un impianto strategico costruito per fare riferimento alle loro specifiche esigenze e rende prontamente individuabile la Priorità strategica ed il conseguente set di azioni di loro interesse, semplificando così la "lettura" del Piano di Azione, e rafforzando il controllo sulle attività promosse dalla Rete, con l'ambizione di stimolare maggiormente la loro partecipazione nella fase di programmazione biennale delle attività.
Un'altra novità della Rete 2014-2020 è infatti proprio la programmazione di dettaglio delle attività su scala biennale, che permetterà, con un orizzonte temporale più lungo rispetto a quello annuale, di facilitare l'individuazione di progetti strategici con un chiaro impatto sui destinatari ed anche maggiormente integrati tra i vari soggetti attuatori del Programma. A questo proposito l'Autorità di Gestione intende rafforzare la partecipazione dei diversi gruppi target nella programmazione biennale delle attività ed assicurare così una migliore animazione e coinvolgimento dei destinatari in tutte le fasi di un determinato progetto.
Il quadro logico ed il Piano di Azione della Rete Rurale 2014 - 2020
Il Quadro logico del Programma come riportato nella precedente figura 1 presenta il collegamento di ognuna delle quattro Priorità Strategiche con i rispettivi Gruppi Target e con i quattro obiettivi per la Rete Rurale Nazionale in base all'art. 54 del Reg. UE 1305/2013. Ogni Priorità strategica è suddivisa in Obiettivi specifici da cui discendono le Azioni del Programma. Ogni Azione prevede uno o più risultati attesi, che costituiscono la premessa verificabile del Programma.
La Prima Priorità Strategica "Migliorare la qualità dell'attuazione dei Programmi di sviluppo rurale" è finalizzata a supportare tutti quei soggetti che sono direttamente coinvolti nella politica di sviluppo rurale, rappresentando l'asse principale del Programma. L'azione della Rete Rurale concilierà le esigenze di analisi e supporto, con l'organizzazione di scambi di esperienze e trasferimento di competenze per la programmazione dello sviluppo rurale (azioni 111 e 112) attraverso un set di risultati chiari e monitorabili. Verrà prestata particolare attenzione ad attività inerenti la semplificazione degli interventi nei confronti dei beneficiari, la riduzione del tasso di errore, la prevenzione e controllo delle frodi comunitarie, le questioni ambientali che richiedono un rafforzamento della strategia nei PSR rispetto al passato: a tal fine sarà ad esempio rafforzata la cooperazione tra le Regioni nella gestione delle misure agro-climatico-ambientali del PSR e delle misure Natura 2000, sulla base delle "lezioni apprese" dal passato nella loro gestione. Un approccio simile potrebbe essere adottato anche per altre questioni ambientali.
Inoltre, il tema della banda larga e dei prodotti e servizi nell'ambito delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. In particolare, per quest'ultimo aspetto è necessario aggiornare e migliorare la capacità di progettare, realizzare e monitorare progetti ICT a livello regionale in coordinamento con azioni equivalenti programmate nel contesto FESR, (es. scambio buone pratiche, mappatura dei servizi ICT, studi sull'integrazione e l'impatto dell' ICT nelle imprese e comunità rurali e/o sulla trasformazione tecnologica/digitale delle PMI rurali).
Il raggio di azione verrà inoltre esteso a tutte le altre principali tematiche che saranno di interesse delle Regioni, da concordare in sede di Piano Biennale attraverso, ad esempio, azioni per il rafforzamento delle competenze delle amministrazioni, anche con il supporto di esperti in loco, se necessario.
Completa la Priorità 1 un'azione specifica (113) per la progettazione, realizzazione di sistemi informativi per lo sviluppo rurale e supporto alle attività di valutazione, monitoraggio del FEASR e delle aree rurali. Oltre al monitoraggio strategico della politica di sviluppo rurale ed il contributo alla definizione dei contenuti del sistema di informativo nazionale ed alla realizzazione di sistemi di autovalutazione, verrà dato supporto alle Regioni ed agli operatori del settore su tutti gli aspetti riguardanti i processi valutativi, con particolare riferimento ai meccanismi di calcolo riguardanti la riserva di performance (sostegno per la quantificazione e valutazione dei milestones dei PSR, procedure specifiche e contributi valutativi).
Inoltre, particolare attenzione verrà dedicata alla possibilità di migliorare la interoperabilità tra sistemi informativi nazionali e regionali con il supporto alla definizione di modelli che migliorino la gestione delle fasi istruttorie (ricevibilità, ammissibilità, verificabilità e controllo degli impegni e delle domande di sostegno e pagamento dei PSR).
Le tradizionali attività di rete di supporto alla strategia LEADER verranno promosse nel contesto dell'azione 114 con particolare enfasi sulle azioni di aggiornamento e di rafforzamento delle competenze dei GAL e dei responsabili di misura regionali, anche con il supporto di esperti in loco, rafforzando gli scambi di esperienza fra territori LEADER con il coinvolgimento di amministrazioni nazionali ed europee. Oltre a LEADER verrà dedicato uno specifico focus anche alle altre forme di approccio integrato e di progettazione partecipata e collettiva presenti nella nuova politica di sviluppo rurale.
Una delle principali novità della Rete Rurale 2014 - 2020 sarà inoltre l'attenzione dedicata alle attività di networking con il partenariato (Priorità Strategica 2) sia realizzando specifici servizi in favore degli operatori rurali, tali da rinnovare le conoscenze e rafforzare la cultura di impresa (diffusione delle opportunità offerte dai PSR e dalle altre politiche, guide pratiche, informazioni sulle normative aziendali e sulle nuove opportunità imprenditoriali) sia promuovendo scambi di esperienza tra questi soggetti per fornire utili contributi alla programmazione PSR ed allo sviluppo delle aree rurali italiane, attraverso il diretto coinvolgimento delle aziende del settore primario e delle imprese nelle aree rurali, in base anche alle richieste manifestate da questi operatori in più occasioni durante la programmazione 2007-2013. Aspetti questi di particolare rilevanza soprattutto in un Paese come l'Italia con una progettazione regionalizzata, con le diversità, le asimmetrie informative e spesso la frammentazione amministrativa e le esigenze di fare sistema che conosciamo.
Proseguiranno le attività di comunicazione verso il grande pubblico e la società civile (Priorità strategica 3) ma con un approccio maggiormente innovativo. L'obiettivo sarà incrementare la trasparenza e la visibilità della politica di sviluppo rurale, comunicandone i risultati in maniera più efficace, valorizzando le opportunità offerte dal settore rurale italiano, anche attraverso azioni pilota tra sistema dell'istruzione, aziende agricole ed istituzioni, ed in ultimo rendendo i cittadini soggetti realmente attivi ed informati e quindi capaci di svolgere un ruolo di sorveglianza delle politiche pubbliche rivolte alle aree rurali, facendosi anche portatori di proposte operative.
In ultimo la Priorità Strategica 4 "Promuovere l'innovazione" supporterà l'attuazione dei Gruppi Operativi PEI in Italia (azione 411) e si rivolgerà al mondo della ricerca ed al partenariato economico ed ambientale (aziende agricole, operatori forestali, ONG, consulenti) anche nell'ambito dell'azione 421 con la finalità di incrementare l'integrazione tra ricerca, settore primario ed agroalimentare, anche attraverso la promozione di soluzioni innovative per le aziende agricole e le imprese nelle aree rurali.
Il tema innovazione è infatti una delle maggiori novità della programmazione 2014-2020 per lo sviluppo rurale. L'attuazione del Partenariato Europeo in materia di produttività e sostenibilità in agricoltura (PEI)(4) si baserà sul nuovo concetto di "Gruppo Operativo", un partenariato di soggetti diversi (agricoltori, imprenditori, consulenti, ricercatori, ONG, ecc.), orientato a risolvere un problema specifico nelle aziende agricole e forestali mediante un progetto innovativo.
La Rete Rurale in base all'art. 54.2 e all'art. 54.3, ha dunque la funzione di sostenere l'attuazione della iniziativa PEI a livello di Stato Membro e promuovere i collegamenti con il Programma di ricerca ed innovazione europeo denominato "Orizzonte 2020" e le politiche nazionali per la ricerca.
Un asse dedicato alla gestione del Programma conclude il Piano di Azione con tre specifiche misure per l'attivazione, gestione, funzionamento delle strutture della Rete, la comunicazione del Programma e pubblicità degli interventi e da ultimo la sorveglianza e valutazione dell'operato delle Rete stessa.
Il modello organizzativo.
Migliorare il pilotaggio del programma, semplificare la struttura della Rete, facilitare l'interlocuzione con i responsabili dei progetti, favorire l'animazione del Programma e lo scambio di informazioni con i destinatari ultimi delle attività : sono questi alcuni dei principi ispiratori alla base del modello organizzativo di cui la RRN si doterà per la fase 2014 - 2020.
L' Autorità di Gestione del Programma istituita presso la Direzione Generale dello Sviluppo rurale sarà affiancata da due specifiche strutture istituite presso l'ufficio DISR II : la segreteria tecnica di coordinamento (STC) e lasegreteria amministrativa e di controllo (SAC). Il necessario contatto ed interlocuzione con i gruppi target del Programma verrà assicurato, oltre che dall'attività di animazione quotidiana svolta dal segretariato tecnico, anche da quattro specifici Comitati di Coordinamento per ciascuna delle quattro priorità strategiche del Programma. La programmazione biennale delle attività (già sopra menzionata) prevederà la consultazione e la partecipazione attiva dei gruppi target e sarà inquadrata nella definizione di schede progetto con indicazione dei risultati attesi, personale della rete coinvolto, collegamento con gli obiettivi del Programma e descrizione del processo di coinvolgimento dei destinatari. Una Rete dunque maggiormente interattiva ed orientata al risultato, che si candida a svolgere un ruolo chiave per il successo della programmazione 2014-2020, capitalizzando le esperienze positive del passato ma anche con la consapevolezza di dover innovare per essere maggiormente percepita come strumento utile e capace di dare riposte concrete.
Riccardo Passero
PianetaPSR numero 42 - aprile2015