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ANALISI RAE

Così i Psr hanno messo il turbo agli investimenti

Bilancio positivo per le misure destinate a formazione, ammodernamento aziendale e valore aggiunto: al 2013 attivati oltre 9 miliardi per progetti destinati a migliorare la competitività delle aziende

Nell'ambito della programmazione 2007-2013, la spesa che complessivamente si registra dall'inizio del periodo al primo trimestre 2015 sull'Asse I ammonta a 5,6 miliardi di euro (38% della spesa complessiva sostenuta per i PSR), di cui 2,7 di contributo FEASR con un avanzamento della spesa di circa l'80% di quanto programmato nel settennio. Cifre importanti, che confermano come quest'Asse rappresenti un asset strategico dei Programmi regionali di Sviluppo, al cui interno sono  state definite strategie di sviluppo tese ad accrescere e adeguare il potenziale umano, il capitale fisico e la qualità̀ della produzione agricola.  Vale a dire le tre leve sulle quali poggia la sfida dell'aumento della competitività delle aziende agricole.
Fatta questa  premessa più generale, passiamo ora ad analizzare più da vicino le dinamiche, le scelte delle aziende  e i settori più interessati, seguendo il percorso di alcune delle principali misure attivate all'interno del più ampio contenitore dell'Asse, che sono state oggetto di un approfondimento fatto sulla base dei dati di monitoraggio contenuti nelle Relazioni Annuali di Esecuzione (RAE) con dati aggiornati al 31 dicembre 2013, quelli più recenti disponibili. In particolare, l'analisi si è focalizzata tre misure: la 111 (Azioni nel campo della formazione professionale e dell'informazione), la 121 (Ammodernamento delle aziende agricole) e la 123 (Incremento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali).

 

Queste tre misure sono previste ed attuate in tutte le regioni, ad eccezione della Valle d'Aosta, che non ha programmato la misura 111 e la 121, e il Friuli Venezia Giulia dove non si prevede di finanziare la formazione con il fondo FEASR. Inoltre, in particolar modo per la misura 121 e per la misura 123, si riscontra una risposta positiva dalle regioni che, sin dai primi anni della programmazione, hanno emanato dei bandi per la loro attuazione.
Una prima riflessione si evince dagli indicatori di output. Alla fine del 2013, ha partecipato alla formazione il 68% dei beneficiari previsti. Sia nella misura 121 che nella 123, invece, il numero di aziende che hanno ricevuto un aiuto si è attestato intorno al 65%. Queste misure registrano una buona performance sia in termini di investimenti realizzati che di spesa. Nella misura 121 sono stati realizzati investimenti per ammodernare le aziende agricole per sei miliardi di euro (90% del dato previsto); gli investimenti realizzati sulla misura 123 sono circa 2,6 miliardi di euro e rappresentano l'83% del dato di previsione. 

 

La lettura dei dati Rae consente anche di profilare le tipologie di beneficiari che si sono avvalsi del contributo: coloro che partecipano alla formazione afferiscono, in misura prevalente, al settore agricolo e in misura minore a quello silvicolo-forestale e all'industria. E ancora, La maggior parte dei beneficiari sono uomini di età superiore ai 40 anni e hanno seguito corsi tesi alla conservazione e alla promozione del territorio e dell'ambiente e alla migliore abilità di gestione aziendale e di marketing.
Dall'inizio della programmazione, sulla misura 121 sono stati approvati circa 37.500 progetti di investimento. Il numero più consistente di domande riguarda progetti relativi ad aziende che producono "colture di campo"(25% del dato complessivo); seguono quelle di aziende con "colture permanenti"(17%) e quelle con "Animali da pascolo (esclusi quelli da latte) (10%). Circa la metà delle domande viene approvata per fare investimenti nell'acquisto di macchinari (18.466), destinati soprattutto ad aziende con "colture di campo" (5.133 domande approvate).

 
 

Nell'ambito della misura 123, circa la metà delle 2.681 domande approvate dall'inizio della programmazione riguarda aziende impegnate nella produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Seguono le domande approvate a favore di aziende agro-alimentari (circa un quarto del totale). Essendo disponibili per queste ultime una disaggregazione del dato per settore di appartenenza (Orientamento Tecnico Economico - OTE), si deduce che delle domande approvate, le maggiori, pari a 185, sono quelle relative alle aziende viti-vinicole.
Seguono le domande relative ad aziende che producono "colture permanenti" e "orticoltura" che, rispettivamente con 159 e 120 domande, rappresentano il 24 e il 22% del totale approvato per le aziende agroalimentari. In questi anni, le "colture permanenti" hanno beneficiato complessivamente di oltre 71 milioni di euro e hanno raggiunto un volume di investimenti di oltre 183 milioni. I 120 beneficiari che producono prodotti "orticoli", sempre in questi anni, hanno ottenuto circa 58 milioni di euro (21% del totale) e hanno raggiunto un volume complessivo di 172,4 milioni di euro.
Nel complesso le 2.681 domande approvate sulla misura hanno generato un volume totale di investimenti di circa 2,6 miliardi di euro. L'11% riguarda progetti di produzione biologica, e poco meno del 90% produzione convenzionale. Circa l'80% delle aziende sovvenzionate ha una dimensione "micro-piccola"; le rimanenti possono essere considerate come "medie e semi-vaste".

 
 
 

Augusto Buglione
Abuglione01@gmail.com

 
 
 

PianetaPSR numero 44 - giugno 2015