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NUOVI PSR/2

Emilia Romagna, dote ricca per obiettivi ambiziosi

Con circa 1,2 miliardi di risorse pubbliche la Regione alza l'asticella della sfida su competitività e sostenibilità ambientale - Filiere, reti d'impresa, montagna: tre parole chiave del programma 

L'approvazione formale del Programma di sviluppo rurale della regione Emilia-Romagna da parte della Commissione europea è datata 26 maggio 2015, facendo seguito al via libero tecnico fondamentale ottenuto dalla Direzione agricoltura Ue con la comfort letter l'8 maggio come prima regione in Italia.
La strategia e l'impianto del PSR 2014-2020 sono il frutto di un'ampia consultazione con il partenariato del mondo agricolo partita nel 2013, con incontri che hanno coinvolto oltre mille persone, tra rappresentanti delle associazioni agricole, istituzioni e portatori di interesse. La Regione per la programmazione 2014-2020 ha condiviso i macro temi dell'Unione europea Competitività, Ambiente e Sviluppo del Territorio e ha scelto di perseguirli attraverso la formulazione di una strategia fondata sugli obiettivi di tutte le 6 priorità.
Il Psr emiliano-romagnolo potrà contare complessivamente su risorse pubbliche pari a 1,190 miliardi, (quasi 513 milioni di euro dal bilancio UE e 676 milioni di euro di cofinanziamento nazionale) la più alta dotazione tra tutte le Regioni del centro-nord.
Alle priorità P2 e P3 relative alla Competitività del sistema agricolo e agro-industriale e forestale saranno destinate rispettivamente il 17,7% e il 21,4%, prevedendo di finanziare 5 mila progetti di investimento per l'ammodernamento dei processi produttivi, delle produzioni di qualità e della diversificazione dell'attività agricola, riconoscendo un ruolo privilegiato alle reti di imprese.
Al macro tema Ambiente e Clima saranno destinati il 32,9% delle risorse per la priorità 4 e il 6,2% alla priorità 5. La Regione prevede di finanziare 1.000 progetti di investimento, destinando complessivamente a tale macro ambito i 509,3 milioni di euro, il 42,8% del totale. Su 230 mila ettari verranno realizzate buone pratiche ambientali, rafforzando il biologico e la produzione integrata. Sono anche previsti interventi su oltre 6 mila ettari di superficie forestale.
L'11,5% delle risorse disponibili sarà destinato alla priorità 6 per lo sviluppo del territorio per circa 139,8 milioni di euro. Tutti i distretti sanitari della montagna avranno almeno un Polo socio-assistenziale; tutte le scuole e alcune istituzioni culturali avranno accesso a internet e strumentazioni telematiche. In particolare il programma Leader (interventi per promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree rurali più fragili gestiti dai Gal, forme di partenariato miste pubblico-privato), avrà a disposizione 66,4 milioni di euro. Le aree rurali e appenniniche potranno contare, inoltre, su 51,5 milioni di euro destinati all'implementazione della banda larga e ultra larga (di cui 49,5 per la fibra e la rete e 2 milioni per la creazione di servizi).
Alcune priorità (montagna, conoscenza e innovazione) sono trasversali alle varie misure, pertanto ad esse sono riservati finanziamenti compresi nelle macro-aree precedenti. In particolare, sarà riservata una forte attenzione alla montagna, cui si stima andrà il 38% di tutte le risorse, una priorità trasversale in tutti gli interventi e l'80% delle risorse Leader.
Circa il 7,9% di risorse sarà destinato alla priorità 1, trasversale a tutte le altre, per 93 milioni di euro destinati ad interventi di formazione e informazione; sostegno ad attività di consulenza alle imprese agricole; messa a punto di innovazioni di processo, di prodotto e organizzative.
I progetti di innovazione che si andranno a finanziare rientreranno prioritariamente nell'ambito della strategia regionale della Smart Specialization; per garantire una maggiore efficacia d'intervento, per i progetti formativi e di consulenza aziendale sono stati definiti specifici ambiti di intervento relativi alle diverse Focus Area.
Infin, il 2,1% andrà all'assistenza tecnica, per attività di supporto per l'attuazione del programma, allo sviluppo di software e ad azioni di monitoraggio e valutazione.
La struttura del Programma a cascata, partendo dalle 5 Priorità (la priorità 1 ha carattere trasversale), definisce 17 Focus Area nell'ambito delle quali saranno attivati complessivamente 66 tipi di operazioni.
Sarà possibile attivare progetti singoli, di filiera (anche attraverso l'attivazione di più tipi di operazioni), integrati (singoli beneficiari che aderiscono contemporaneamente a più tipi di operazioni che concorrono ad uno stesso obiettivo), collettivi (gruppi di imprese dello stesso segmento della filiera che realizzano un progetto per la condivisione di una fase di un processo produttivo), di cooperazione.
Tra le novità procedurali a  cui prestare attenzione:

  • sono state introdotte delle soglie di dimensione per gli investimenti aziendale al fine di graduare la dimensione del progetto e l'ammissibilità;
  • è richiesto che i progetti raggiungano una qualità minima affinché siano ammissibili
  • per le misure a superficie tra le condizioni di ammissibilità è necessario essere agricoltore attivo
  • non è previsto alcun criterio di selezione per le misure di indennità rispetto a vincoli naturali o di Natura 2000.

L'operatività del nuovo settennato di programmazione, ha preso il via con la prima riunione del Comitato di sorveglianza lo scorso 11 giugno e la pubblicazione dei bandi relativi alle indennità compensative nell'ambito della misura 13 "Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici" che si è chiuso il 15 giugno e che ha l'obiettivo di prevenire e contrastare dinamiche di abbandono del territorio.
Nel secondo semestre sono attesi molteplici bandi per vari tipi di operazione sul macrotema competitività e ambiente, in particolare ci sarà la pubblicazione del bando destinato a favorire il ricambio generazionale e l'innovazione.

 
 
 

Marilù D'Aloia

 
 
 

PianetaPSR numero 44 - giugno 2015