Home > Il punto sui PSR > L'Italia fa 13 nelle riserve della biosfera Unesco
RICONOSCIMENTI

L'Italia fa 13 nelle riserve della biosfera Unesco

Con Delta del Po, Appennino Tosco-Emiliano e Alpi Ledrensi e Judicaria si rafforza la mappa dei siti di eccellenza, laboratori avanzati per la tutela della biodiversità e dell'agricoltura sostenibile

Integrazione tra capitale naturale/culturale e sviluppo rurale, rapporto positivo fra uomo e ambiente, tutela delle pratiche agricole tradizionali in un contesto che diventa un vero e proprio "laboratorio" di sviluppo sostenibile: anche (ma non solo) in base a questi elementi il Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma "Man and Biosfere"(MaB), la cui 27a sessione, si è svolta a Parigi dall'8 al 12 giugno 2015, ha approvato l'iscrizione di 3 nuovi siti  italiani nella rete mondiale dei luoghi di eccellenza dell'UNESCO. Si tratta del Delta del Po, dell'Appennino Tosco Emiliano e delle Alpi Ledrensi e Judicaria, che entrano così a fare parte della  rete mondiale delle Riserve della Biosfera MaB.
Questo importante riconoscimento è il prodotto finale di un lungo lavoro portato avanti dal Parco Regionale del Delta del Po, dal Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e dagli enti territoriali delle Alpi Ledrensi e Judicaria, che ha visto il coinvolgimento degli stakeholders socio-economici e delle comunità locali. Il processo di candidatura è stato coordinato dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito del Comitato Nazionale Tecnico del Programma MaB grazie anche al supporto della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale del Ministero delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali.
Il Programma MaB è stato avviato dall'UNESCO nel 1971 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building.
Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell'UNESCO, delle Riserve della Biosfera, che sono aree terrestri o marine che gli Stati membri si impegnano a gestire nell'ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali.
Le aree MaB sono considerate a livello mondiale delle aree rurali di eccellenza nelle quali vengono sperimentate e attuate le migliori pratiche di sviluppo sostenibile.
Ogni Riserva della Biosfera ha lo scopo di soddisfare tre funzioni interconnesse relative alla conservazione, allo sviluppo sostenibile e agli aspetti educativi.
Sulla base di queste tre funzioni principali, le Riserve della Biosfera, a livello territoriale, sono organizzate in zone centrali (core areas), in zone cuscinetto (buffer zones) e in zone di transizione (transition areas).
Le core areas sono destinate alla ricerca scientifica e l'obiettivo principale è quello della conservazione degli ecosistemi. Le zone cuscinetto (buffer zones)  rafforzano l'azione protettiva delle core areas e permettono di sperimentare  metodi di gestione delle risorse, rispettosi dei processi naturali, in termini di silvicoltura, agricoltura ed ecoturismo. Le zone di transizione (transition areas)  svolgono attività economiche per il miglioramento del benessere delle comunità locali, nelle quali sono presenti insediamenti abitativi, industriali e attività agricole rispettose dell'ambiente.
Attualmente, con l'approvazione dell'iscrizione dei nuovi siti, a livello mondiale c'è una rete composta da un totale di 651 Riserve della Biosfera suddivise in 120 paesi, tra cui 15 siti transfrontalieri. In Italia sono presenti 13 Riserve della Biosfera MaB UNESCO.

RISERVE DELLA BIOSFERA UNESCO PRESENTI IN ITALIA

 

Vediamo ora nel dettaglio le principali caratteristiche delle 3 nuove Riserve della Biosfera nazionali. 

 
© UNESCO, Riserva della Biosfera del Delta del Po

DELTA DEL PO

La Riserva della Biosfera del Delta del Po si estende su una superficie di circa 140mila ettari, con una popolazione di 120.000 abitanti, che racchiude 16 comuni. Il sito comprende la confluenza dei rami fluviali, sistemi dunali costieri e formazioni sabbiose, lagune, stagni, paludi, dune fossili, canali e pinete costiere, vaste paludi salmastre e terre coltivate a riso. Il paesaggio del Delta del Po rappresenta una identità unica e un patrimonio estremamente significativo dal punto di vista della biodiversità. Il turismo è una delle principali attività economiche delle comunità locali, insieme con l'agricoltura e l'acquacoltura. In questo contesto, il turismo sostenibile potrebbe essere ulteriormente promosso e sviluppato. L'educazione ambientale è un'importante attività della Riserva della Biosfera.

 
© UNESCO, Riserva della Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria

ALPI LEDRENSI E JUDICARIA

La Riserva della Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria si trova nella Provincia di Trento, tra il sito delle Dolomiti, patrimonio mondiale UNESCO, e il Lago di Garda, con una superficie totale di circa 47.500 ettari. Il sito è rappresentativo del versante sud delle Alpi centro-orientali, che comprende diversi habitat, quali pascoli alpini, foreste, praterie, brughiere, e anche zone con colture agricole tradizionali. La sua posizione strategica contribuisce alla sua ricca biodiversità e dà vita ad un corridor running  che passa da nord a sud attraverso le Alpi, garantendo una continuità territoriale tra le aree protette dalla pianura padana alle Alpi settentrionali. Il territorio è anche molto apprezzato dai turisti che forniscono un'importante fonte di reddito per la popolazione locale. Le principale attività economiche nella Riserva sono la zootecnia e l'agricoltura, sviluppata soprattutto nel settore della viticoltura, dell'olivicoltura e del settore ortofrutticolo.

 
© UNESCO Riserva della Biosfera Appennino Tosco-Emiliano

APPENNINO TOSCO EMILIANO

La Riserva della Biosfera Appennino Tosco-Emiliano si trova a cavallo delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna coprendo il crinale Tosco-Emiliano dal Passo della Cisa al Passo delle Forbici. Questo tratto di crinale segna il confine geografico e climatico tra l'Europa continentale e l'Europa mediterranea. Il sito comprende 38 comuni con una superficie totale di circa 223.000 ettari. La Riserva MaB contiene molte delle specie, dagli uccelli (tra cui l'aquila reale), agli anfibi, ai rettili, ai mammiferi (tra cui il lupo), ai pesci, e una rilevante biodiversità vegetale, con almeno 260 specie acquatiche e terrestri. L'attività economica principale è l'agricoltura. L'Unesco evidenzia come questo sito sia molto importante anche per avere sviluppato, all'interno dei territori del parco, un turismo rurale ed enogastronomico sostenibile basato su prodotti tipici e tradizionali.
Le esperienze delle 3 nuove Riserve della Biosfera sono state presentate lo scorso 20 giugno ad Expo Milano 2015, presso il Biodiversity Park nell'ambito di un evento internazionale a cui era presente anche il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, legato all'iniziativa "Beyond Food Sustainability" organizzata dal Ministero dell'Ambiente e dall'UNESCO.
L'incontro ha rappresentato anche l'occasione per un confronto, a livello comunitario, con alcune importanti esperienze implementate in altre Riserve della Biosfera e siti UNESCO.
Dal confronto è emerso che i modelli di gestione e di sviluppo sostenibile, adottati in questi siti di eccellenza, sono spesso legati alla prosecuzione delle attività agricole e forestali caratteristiche dei territori e alla valorizzazione delle pratiche agricole tradizionali come possiamo vedere anche dagli esempi mostrati nella tabella seguente.

 

L'appartenenza alla rete dei siti UNESCO rappresenta un valore aggiunto per i territori e per le comunità locali, che possono beneficiare di un maggiore prestigio e di maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale, di una spiccata vocazione  all'attuazione di modelli di sviluppo socio-economico e dello scambio di esperienze con la rete mondiale delle riserve MaB UNESCO. 
Le Riserve della Biosfera MaB costituiscono dei laboratori di sviluppo sostenibile, essendo contemporaneamente garanzia di tutela degli ecosistemi e motore di sviluppo socio-economico per le popolazioni locali. Infatti, per le istituzioni e le relative comunità, la presenza di una Riserva della Biosfera MaB rappresenta un incoraggiamento alla programmazione partecipata per favorire lo sviluppo del territorio, il miglioramento della governance e la creazione di reti, integrando
competenze e funzioni tra tutti gli stakeholders pubblici e privati coinvolti.
L'inserimento di un territorio nella rete mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MaB UNESCO può anche favorire l'accesso ai finanziamenti nazionali, comunitari e internazionali.
A questo riguardo, appare molto importante analizzare compiutamente le potenzialità e le opportunità che il programma MaB può offrire rispetto alle priorità nazionali e agli strumenti di finanziamento della programmazione comunitaria 2014-2020.
Di grande rilievo è il ruolo che possono avere gli incentivi economici legati alle politiche agricole e di sviluppo rurale per favorire la gestione sostenibile e lo sviluppo di questi territori.
Attraverso i programmi di sviluppo rurale 2014-2020 può essere garantito un apposito sostegno alle attività agricole e forestali in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica, come ad esempio nelle aree protette e nelle aree della Rete Natura 2000, e possono, inoltre, essere incentivate le attività agrituristiche e il turismo sostenibile. 
Di particolare importanza appaiono le opportunità di sviluppo del territorio, offerte dai PSR, collegate alla multifunzionalità delle aziende agricole, alla crescita del turismo rurale e all'attuazione di iniziative che mettono in relazione le produzioni agricole di qualità con altri elementi dell'offerta territoriale connessi al patrimonio culturale e naturale, al paesaggio, nonché al turismo enogastronomico e alla filiera corta.

 

ESEMPI DI GESTIONE INTEGRATA DEL CAPITALE NATURALE (CULTURALE) E DELLO SVILUPPO RURALE

Fonte: Ministero Ambiente/UNESCO
 
 
 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 44 - giugno 2015