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SPESA PSR
 

Una dura cronoscalata per tagliare il traguardo

Le Regioni accelerano sull'utilizzo dei fondi comunitari ma sui conti pesa l'ipoteca degli anticipi di avvio programmazione - Rimodulazione: la flessibilità Ue non elimina le soglie minime per Asse

Gli ultimi sei mesi dell'anno rappresentano per i PSR la tappa più impegnativa dell'intera programmazione; una cronoscalata durissima dove servirà preparazione ed impegno da parte delle amministrazioni regionali per tagliare l'ultimo traguardo.
A facilitare il percorso è intervenuta la Commissione Europea che ha concesso una maggiore flessibilità finanziaria alle modifiche dei programmi di sviluppo rurale; questo permetterà alle regioni di allineare la dotazione finanziaria dei PSR alle effettive esigenze di spesa di fine anno.
Infatti, il recente regolamento delegato, che emenda il regolamento Ue n. 807/2014, autorizza gli Stati Membri ad apportare modifiche ai piani finanziari dei PSR, in modo da consentire il trasferimento di risorse tra gli Assi fino al limite del 5% del budget totale assegnato (il precedente limite era del 3%). Questo agevolerà il travaso di fondi da misure con difficoltà di spesa a misure con maggiore performance.
Inoltre, il regolamento estende il periodo di presentazione delle modifiche al 30 settembre 2015 dall'attuale scadenza del 30 agosto 2015. In questo modo le Regioni avranno più tempo per apportare ai programmi le modifiche necessarie a velocizzare la spesa.

Tuttavia, la maggiore flessibilità deve tener conto dei vincoli dettati dal regolamento CE n. 1698/2006, che impone una percentuale minima di risorse da destinare a ciascun Asse, sotto la quale non è possibile scendere (10% per l'Asse 1; 25% per l'Asse 2; 10% per l'Asse 3; 5% per l'Asse 4 Leader).
Nota negativa, purtroppo, è l'elevato ammontare di risorse comunitarie ancora da spendere; dall'esame dei dati al 30 giugno 2015 emerge infatti che l'importo da erogare ai beneficiari entro il 31 dicembre 2015 ammonta a 1.404 milioni di euro (quota Feasr), cui corrisponde una spesa pubblica complessiva di 2.698 milioni di euro (pari al 15% del totale assegnato all'Italia).
A questo punto è doveroso precisare che l'incremento del budget complessivo da spendere rispetto alle precedenti annualità deriva dalla necessità di rendicontare entro fine anno sia gli impegni dell'annualità 2013, sia gli anticipi ricevuti ad inizio programmazione.
Pertanto, ai residui di impegno di bilancio del 2013 - pari a circa 824 milioni di euro - si devono aggiungere anche i 580 milioni di euro ricevuti a titolo di anticipo (7% del budget complessivo assegnato a ciascun PSR).
Alcune Regioni, in gran parte appartenenti all'obiettivo Convergenza, hanno un compito particolarmente difficile: la Campania deve erogare 222 milioni di euro, la Sicilia 189, la Puglia 162, la Calabria 127, la Basilicata 90, la Sardegna 110.
Per la seconda metà del 2015 è previsto pertanto un ingente flusso di liquidità da parte delle Regioni, corrispondente per molti programmi regionali a un importo doppio rispetto all'ordinario flusso medio di cassa su base trimestrale finora erogato.
La serie storica dei dati sull'attuazione finanziaria ci mostra che il rallentamento nell'avanzamento dei programmi è evidente in quelle misure che richiedono un maggiore sforzo economico da parte dei privati; infatti, occorre ricordarlo, per la realizzazione degli investimenti aziendali, il contributo in conto capitale assicurato dal Psr copre fino ad un massimo del 40 - 50% delle spese previste, lasciando la quota rimanente a carico dell'impresa beneficiaria.
Un'ulteriore criticità è rappresentata dal patto di stabilità interno che per Regioni e Comuni si traduce in un tetto alla spesa sul bilancio regionale e l'obbligo di non peggiorare il proprio saldo finanziario (rapporto entrate-uscite). Questo ha determinato una difficoltà nei pagamenti sulle misure dei PSR che prevedono come beneficiario un ente pubblico (prevalentemente sull'Asse 3) in quanto gli enti locali si sono trovati nella difficoltà a reperire risorse per finanziare l'investimento previsto dal PSR.

 

Ad ogni modo, il ritmo della spesa in questi ultimi mesi sta accelerando in modo significativo facendo registrare un incremento rispetto alle passate annualità: nel mese di maggio sono stati infatti dichiarati 112 milioni di euro e nel mese di giugno 82 milioni di euro.
Un segnale positivo, quindi, che già rivela un cambio di passo nella velocità della spesa, a riprova dell'impegno che le Regioni, Agea e Mipaaf stanno dimostrando per chiudere la tappa più dura ed impegnativa dell'intera programmazione.

 
 
 

Luigi Ottaviani

 
 
 

PianetaPSR numero 45 - luglio/agosto 2015