Home > Il punto sui PSR > Un progetto pilota a sostegno delle aree rurali
RURAL LINKS
 

Un progetto pilota a sostegno delle aree rurali

Riunire giovani, istituzioni, aziende agricole, associazioni, addetti allo sviluppo rurale per favorire la cooperazione e la proposta di progetti finanziabili in un'ottica plurifondo: Rural Links parte da qui

L'Ismea, a cavallo tra la vecchia e la nuova programmazione della RRN, ha avviato la realizzazione di Rural links, un progetto che punta a creare connessione, legame, confronto sul territorio, con l'obiettivo di offrire un modello di sviluppo alternativo delle aree rurali.L'idea alla base del progetto nasce dall'osservazione dello sviluppo che ha interessato le comunità attraversate dal "turismo trasversale", una nuova forma di turismo che riesce a coinvolgere target diversi attorno ad un interesse comune. Un percorso, infatti, può connettere una serie di attori socio-economici e favorire lo sviluppo locale, come nel caso del turismo storico-culturale/religioso (es. Cammino di Santiago, Via Francigena, Via di Karol, Cammino Celeste), del cicloturismo (la Loira in bicicletta, il tour delle Fiandre, ecc.), del turismo enogastronomico (Cantine Aperte, Strade del Vino, ecc.).Un esempio di connessione fra aree rurali europee e di "mix" fra alcune tipologie di turismo trasversale (enogastronomico, paesaggistico, religioso) è proprio la "Via di Karol" che lega i piccoli santuari "minori", partendo da Wadowice e passando per Polonia, Slovacchia, Austria, Slovenia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Umbria, fino a Roma, ovvero tra i luoghi dei natali e della giovinezza del Santo Giovanni Paolo II fino alla Capitale. Nell'ambito della RRN, Ismea ha elaborato una proposta progettuale che, basandosi su tale tracciato, si è posta come obiettivo quello di contribuire alla rivalutazione delle aree rurali, delle comunità rurali, in grado di innescare un circolo virtuoso socio-economico, grazie al potenziamento di "canali" che valorizzino i prodotti enogastronomici e le tradizioni delle aree rurali interessate.Il progetto - che ha preso avvio nell'estate dello scorso anno - ha visto il progressivo coinvolgimento dei referenti regionali dello sviluppo rurale e del turismo, delle organizzazioni professionali, delle comunità locali, dei gal, sino ai singoli operatori agricoli, che hanno condiviso un approccio trasversale, transregionale, transnazionale per provare ad adottare un modello di sviluppo sul territorio, basato proprio sulla connessione, sui link esistenti, che possa essere replicato in ambiti contigui.Il meta-itinerario della Via di Karol ha assunto, con il passare dei mesi, la forma di un network più che di un percorso, dando spazio ad un confronto di idee e progettualità tra le diverse aree.Il primo passo ha visto la raccolta delle istanze dai territori, per mappare le aree di maggiore criticità, le spinte al cambiamento esistenti, la sensibilità verso nuove opportunità e forme di sviluppo locale, la forza della cooperazione presente, sino alle priorità nelle aree di intervento in grado di garantire il sostegno alla crescita del territorio. In questa fase alcuni elementi sono apparsi incoraggianti per la buona riuscita del progetto.

 

In primo luogo una condivisione da parte dei partecipanti, che ne hanno sottolineato gli elementi di innovazione e le connessioni con la società civile attraverso i giovani. Da sottolineare poi la grande disponibilità da parte delle Adg regionali e delle organizzazioni agricole, nel trasmettere le migliori esperienze di agricoltura di qualità e a beneficio del cittadino delle aree rurali. Ma uno dei primi obiettivi raggiunti dal progetto è stato quello di aver creato un sistema di aggregazione e di rete potenzialmente capace di esprimere progetti di sviluppo socio-economico nelle aree rurali a partire dai flussi turistici già esistenti o dalle eccellenze del territorio non ancora sfruttate a pieno.Infine è impossibile non citare l'adesione entusiasta dei gruppi scoutistici, aperti alla proposta di una collaborazione più ampia con il mondo dello sviluppo rurale e soprattutto volàno della partecipazione giovanile al progetto. 
Nel periodo recente le aree delle cinque regioni italiane interessate dal progetto hanno ospitato diversi incontri, attraverso i quali sono state raccolte le idee per avviare la parte sperimentale di promozione e valorizzazione. Attraverso i world café - tecnica innovativa per una discussione libera, creativa, appassionata tra tutti gli attori coinvolti (Regioni, Amministrazioni comunali, GAL, gruppi di scout) - è stato condotto un focus per individuare i primi passi concreti per rendere esecutivi progetti i nell'ambito della programmazione della RRN 2014-20.Il cuore di questa fase, infatti, è rappresentato da eventi da organizzare nei cinque luoghi del percorso - San Giacomo della Marca a Monteprandone (Ap), Il Santuario della Mentorella nel Lazio (Rm), il Santuario di Canoscio in Umbria (Città di Castello, Pg), il Santuario della Madonna delle Grazie di Piove di Sacco in Veneto (Pd) e l'Abbazia di Santa Maria in Silvis di Sesto al Reghena in Friuli (Pn) - attraverso cui offrire sia una vetrina al territorio rurale, sia un modello di organizzazione di valorizzazione.
Per la novità nel format oltre che per la coerenza con gli obiettivi che si propone la nuova Politica Agricola Comune, il progetto ha subito incontrato il sostegno istituzionale, a partire dal Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Andrea Olivero che ha voluto far sentire la propria vicinanza a tutti i partner coinvolti in occasione dei cinque seminari sul territorio, sottolineando l'importanza della condivisione allargata dei progetti di sviluppo rurale..
A supporto del progetto sarà avviato un piano di comunicazione, attraverso la realizzazione di un sito web grazie a cui saranno presentate in "vetrina" i luoghi, le tradizioni, i prodotti, le iniziative del territorio e che, a regime, avrà l'ambizione di offrire servizi a supporto del turismo locale (le attività, le iniziative, l'offerta di servizi, ecc.).L'evento "pilota" che aprirà questa ulteriore fase si svolgerà a Monteprandone il 2 luglio e prevedrà il coinvolgimento dei diversi attori locali (aziende agricole/fattorie didattiche, fattorie biologiche, artigianato locale, scout, realtà religiose e istituzioni locali) nel presentare l'offerta del territorio, con l'obiettivo di favorire la promozione del turismo e la conoscenza del patrimonio culturale-enogastronomico, artistico- religioso.L'evento, inoltre, servirà ad individuare un modello di discussione in ambito transnazionale, rappresentando la testimonianza e l'oggetto del confronto che sarà organizzato nella visita della delegazione italiana in Polonia, in occasione della Giornata mondiale della gioventù, in calendario alla fine del prossimo luglio a Cracovia. Sarà l'occasione che permetterà un momento di incontro e di scambio di esperienze su cooperazione e sviluppo rurale  fra i soggetti coinvolti nel progetto operanti a livello europeo. 

 
 
 

A cura di: Claudio Federici - Umberto Selmi - Margherita Federico - Andrea Festuccia - Avelio Marini - Stefania Urso

 
 
 

PianetaPSR numero 53- maggio 2016