Si è svolto dal 20 al 22 giugno, in Trentino Alto Adige, il primo workshop formativo dedicato agli operatori delle produzioni agroalimentari di qualità. L'obiettivo dell'iniziativa - nell'ambito di un programma volto a sostenere gli operatori nell'internazionalizzazione e, più in generale, nell'organizzazione commerciale e di filiera - è quello di avviare un percorso di formazione e di scambio di "best practices" tra i rappresentanti dei Consorzi di tutela e gli operatori delle filiere Dop-Igp, attraverso il confronto con docenti universitari, specialisti del settore e rappresentanti dei principali player del web sulle strategie gestionali, di marketing, organizzazione di filiera, e-commerce e internazionalizzazione.
Supportare la crescita professionale e promuovere la propensione a fare squadra per lo sviluppo del settore delle indicazioni geografiche, infatti, equivale a promuovere lo sviluppo o la rivitalizzazione di alcune aree del territorio nazionale che, pur ricche di potenzialità, hanno evidenziato nel recente passato difficoltà ad esprimerle in termini di valorizzazione di mercato del proprio patrimonio, per la scarsa efficacia operativa del tessuto produttivo e organizzativo su cui insistono.
I prodotti di qualità certificata, infatti, rappresentano per l'agroalimentare italiano un segmento di forza ma con potenzialità non del tutto espresse. Attualmente l'Italia conta il maggior numero di prodotti certificati: 805 quelli iscritti nel registro UE, di cui 283 Food e 523 Wine, per un valore complessivo di 13,4 miliardi - pari al 10% del fatturato totale dell'industria alimentare -, il cui export vale 7,1 miliardi, ovvero il 21% dell'ammontare complessivo delle esportazioni agroalimentari nazionali. Nonostante ciò, elementi di debolezza possono essere letti nella forte concentrazione del mercato delle Dop-Igp nazionali in cui la top 10 del marchi rappresenta l'80% del fatturato del comparto e, ad esempio, i primi dieci prodotti valgono il 96% del mercato dei formaggi, il 95% dei prodotti a base di carni, il 90% degli oli, mentre le prime 2 IG dell'ortofrutta l'87% del mercato, il primo aceto balsamico il 99%.
Le due giornate di formazione hanno visto la sperimentazione di una formula innovativa, con lezioni in aula alternate a visite agli impianti produttivi. In particolare i partecipanti hanno visitato una delle 7 Cooperative VIP (mela Val Venosta) e le realtà del mondo Melinda (mela Val di Non), che per storia ed esperienza rappresentano in Italia delle buone pratiche di organizzazione di filiera.
I lavori hanno visto presenti molti Consorzi di tutela del Centro-Sud e le imprese loro associate, provenienti da realtà di dimensioni medie e piccole, interessati a sviluppare - attraverso il programma del Mipaaf - nuovi servizi alle imprese, attraverso un rafforzamento delle proprie competenze.
Le parole chiave di questo percorso possono essere riassunte in "coesione" e "insieme", ipotizzando che la cooperazione possa costituire il vero business del futuro e che una nuova mission possa guidare lo sviluppo dei Consorzi nel breve periodo. Nel corso dei lavori è stato anche sottolineato come nell'agroalimentare il paradigma del successo debba transitare attraverso una "competizione nell'alleanza". Dietro allo sviluppo locale delle attività nei diversi territori, infatti, esistono dei temi di grande interesse per il consumatore - di cui l'enogastronomia è portatrice - assicurabili solo da un sistema integrato di imprese, quali: la sostenibilità, la salubrità, la qualità del cibo, la conservazione del territorio, il paesaggio.
Le leve su cui agire sono state illustrate da alcuni importanti player e docenti universitari. Il ruolo del marketing nei Consorzi di tutela è stato presentato dal prof. Enrico Bonetti della Università Federico II di Napoli mentre Michele Laurino, legal councel presso eBay, ha descritto la piattaforma eBay per le transazioni di e-commerce dell'agroalimentare tramite piattaforma mobile, il prof. Francesco Longo ha sottolineato il ruolo delle reti nella governance del mercato, l'avv. Fabio Giuseppe Lucchesi ha fatto il punto sui marchi e le indicazioni geografiche. Nella seconda giornata, poi, si sono alternati il prof. Giovanni Fattore dell'Università Bocconi che ha introdotto il tema dello sviluppo delle reti di Ig, ripreso con grande forza dalla prof. Marina Puricelli della stessa Università che ha parlato delle imprese di successo e del ruolo delle reti di impresa; l'ultimo intervento è stato dedicato a Beatrice Gatti di Twitter che ha illustrato le possibilità del social per le imprese dell'agroalimentare.
Un sostegno all'iniziativa è stato assicurato anche dal Ministro Maurizio Martina che - in collegamento via skype - ha ribadito che "l'agroalimentare italiano vince se sa fare squadra", sottolineando con forza la necessità di "far circolare di più le buone pratiche" per assicurare uno sviluppo a quella fascia di Consorzi non ancora al top.
All'iniziativa, infine, hanno partecipato anche 10 giovani imprenditori agricoli - selezionati attraverso bando del Mipaaf - a cui è stata offerta tale occasione all'interno di un percorso che li vedrà protagonisti al Salone del Gusto di Torino.
Claudio Federici
c.federici@ismea.it
PianetaPSR numero 54 - giugno 2016