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FARMER JOURNALISM

Dal grano al pane, è tutta farina del mio sacco

Gian Piero ha riconvertito in Umbria la stalla chiusa per le quote latte: ora coltiva cereali, con mulino e forno a legna -  Dopo il panino per Umbria Jazz, cerca soci per una "crostata agricola"
Granarium

Sono Gian Piero Lucarelli , vivo nelle campagne di Bevagna , provincia di Perugia, in un piccolo centro abitato, precisamente Cantalupo, dove sono nato 43 anni fa. Figlio e nipote di  agricoltori ho deciso, nel 2012,  di prendere in mano l'azienda agricola di famiglia e di trasformarla.
Prima di me, mio padre si era dedicato all'allevamento di mucche da latte coltivando foraggi e cereali, ma il sistema quote ed altre normative igienico sanitarie imponevano un investimento notevole per poter proseguire in tal senso. E così ecco che, nella mia mente, è riaffiorata un'idea, oserei dire un sogno accantonato molto tempo fa, ma che non avevo mai chiuso nel cassetto: fare il pane con il mio grano.
Volevo che la filiera dei cereali si accorciasse drasticamente cogliendo la grande opportunità economica per l'agricoltore e,  soprattutto,  volevo portare il consumatore a contatto con la terra, facendo rivivere antiche tradizioni  cercando di tramandarne il loro fascino, specialmente ai più piccoli, creando quindi anche la fattoria didattica.
Cogliendo l'occasione dell'uscita del PSR 2007/2013, mi sono messo in moto per  vedere la fattibilità della mia idea.  La lunga burocrazia che ho dovuto attraversare non mi ha mai scoraggiato e, sempre dritto alla meta, sono arrivato alla realizzazione di "GRANARIUM: dove il grano diventa pane".
La scelta del nome non è stata affatto semplice . Sentivo il forte   bisogno di far capire che ogni fase di lavorazione era fatta da me e tutto all'interno dell'azienda. Tutto ciò per "timbrare" ogni prodotto a marchio GRANARIUM : farine, legumi  e poi pane e prodotti da forno.
A conclusione del progetto ho quindi ricevuto il finanziamento  dedicato all'insediamento giovani  (misura  112 ) e all'ammodernamento aziende agricole  (misura 121).
Ora, in un accessorio agricolo, interamente costruito con stile di fine '800 primi '900, c'è racchiusa l'intera filiera cerealicola: il grano prodotto nei campi circostanti  viene stoccato in silos di vetroresina per alimenti dove l'unico metodo di conservazione è la movimentazione  e l'areazione; entra poi all'interno dove viene molito con macine a pietra naturale, si estrae la farina che poi viene panificata con lievito madre. Il pane, poi viene cotto  nel forno a legna ed infine venduto  nel piccolo spaccio aziendale. I grani che coltivo sono varietà antiche , bianchi e panificabili superiori che nel tempo erano andati scomparendo per la bassa produzione ad ettaro. Il pane è come il vino: un buon vino nasce dalla coltivazione di vitigni autoctoni e buona pratica agronomica; il mio pane nasce da una buona farina e la mia farina nasce da un ottimo grano.   L'obiettivo principale di GRANARIUM  è offrire al consumatore finale un prodotto di altissima qualità, unico per l'assoluta trasparenza di tutte le sue fasi di filiera. È il primo progetto in Umbria dove l'agricoltore di piccole dimensioni  con il suo grano produce e vende il suo pane.
È chiaro che l'impegno fisico ed economico per realizzare tutto questo è stato notevole e, oltre ai fondi PSR, mi sono trovato a mettere in campo tutte le risorse di cui disponevo e a chiedere finanziamenti alla banca, che ha risposto con un entusiasmo inaspettato: ha creduto nel mio sogno.
Dopo questo investimento, la mia azienda ha visto , dignitosamente e in maniera esponenziale , crescere il fatturato: questo perché, per la prima volta, si porta il reddito di cinque lavori , coltivazione, stoccaggio, molitura, panificazione e vendita al minuto in un'azienda agricola.
Nel corso di questi anni ho avuto il grande piacere di vedere il successo di un'iniziativa di collaborazione tra aziende agricole e questo credo che debba essere una strada da perseguire. Unire eccellenze per offrire al consumatore un prodotto di nicchia con un ottimo rapporto qualità prezzo.
In occasione di Umbria Jazz, grazie ad un'iniziativa Coldiretti, mi sono trovato a creare un panino morbido, che poi è stato impreziosito dall'hamburger di carne chianina della fattoria Luchetti di Collazzone e dal formaggio della Cooperativa Grifo Latte di Ponte San Giovanni (Perugia). È stato chiamato Umbrino il Panino ed è stata un'occasione per valorizzare l'economia agricola del territorio, ma soprattutto per far "assaporare" il frutto del lavoro degli imprenditori ai numerosi turisti che, sempre più spesso, sono alla scoperta dei gusti autentici del cibo locale.
Un altro progetto che mi piacerebbe sviluppare è "la crostata agricola" dove tutti gli ingredienti: uova, farina, burro e marmellate sono rigorosamente prodotte da piccole aziende agricole  locali.
Questo sarebbe un buon modello di rete fra piccole realtà agricole e un volano di sviluppo per il territorio e sicuramente farebbe aumentare la redditività del mondo agricolo che, ahimè, con le attuali quotazioni delle materie prime( cereali, uova, frutta..) è davvero insostenibile.
Mi farebbe estremamente piacere se qualcuna delle tante aziende agricole che sono venute a vedere GRANARIUM provasse sul suo territorio la mia esperienza,  in quanto se  il nostro fatturato ogni anno cresce più del 20%  , sicuramente può essere considerato un ottimo  modello di sviluppo.
Sicuramente non è la soluzione per tutti, ma fortunatamente il consumatore è diventato molto attento e dimostra di saper scegliere cosa mettere in tavola.

 
 
 
 

Gian Piero Lucarelli

 
 
 

PianetaPSR numero 55 - luglio/agosto 2016