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FORESTE

Forum nazionale foreste: 2016 anno della svolta?

A Roma il primo di una serie di momenti di confronto sullo stato e sul futuro del settore: ora la discussione del Forum si sposta sul territorio - previsti  nei prossimi quattro mesi altri incontri  regionali

Ricorderemo tutti quanti il 2016 come l' ultimo anno del  "Corpo Forestale dello Stato". In realtà è stato anche l'anno di svolta per un settore che sempre di più, negli ultimi decenni, è stato abbandonato a causa di una visione politica non di lungo periodo e per una crescente carenza culturale e programmatica.
Nel corso dello scorso anno si sono cominciati ad intravedere però  i presupposti per realizzare una concreta Politica forestale nazionale che non sia più antagonista di quella ambientale, né ancella di quella economica o di quella paesaggistica dei beni culturali, ma condivisa e partecipata nell'interesse collettivo. Una politica che dia indirizzi chiari per la tutela del patrimonio e la valorizzazione delle vocazioni locali.
Un importante momento di sintesi che ha chiuso il 2016 con speranza, rilanciando il 2017 con concrete prospettive, è stato proprio il primo incontro del Forum Nazionale delle Foreste - Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Forestale Italiano (www.reterurale.it/foreste), del 29 novembre 2016. L'evento di Roma, dal sotto-titolo Idee - Progetti - Cantieri, è stato il primo momento di confronto e dibattito pubblico, di una serie già prevista, tra i principali soggetti nazionali e regionali a vario titolo coinvolti nella tutela, conservazione, gestione e valorizzazione del territorio e del patrimonio boschivo nazionale.
Il Forum, organizzato dal Gruppo Foreste della Rete Rurale Nazionale 2014/2020, in collaborazione con il Tavolo filiera Legno del Mipaaf e su proposta del vice-Ministro Andrea Olivero, ha voluto' essere, infatti, un processo di confronto per la condivisione di chiari obiettivi politici, su cui poter costruire i principi e gli indirizzi normativi e operativi volti a migliorare e garantire la tutela e la valorizzazione sostenibile dei boschi italiani.
Il processo del Forum troverà completamento con la redazione di un Libro Bianco dal titolo "Il futuro delle Foreste italiane", in cui saranno raccolte e rielaborate le proposte emerse lungo le tappe di confronto e dibattito pubblico del Forum, per risponde efficacemente alle sfide ambientali, sociali ed economiche con cui le foreste e il settore forestale italiano sono chiamate a confrontarsi.
Il Forum del 29 novembre (www.reterurale.it/foreste), ha visto la partecipazione di oltre 300 delegati in rappresentanza del mondo produttivo, professionale, tecnico, scientifico e della ricerca, della società civile e delle rappresentanze, delle istituzioni nazionali e regionali e della politica (locale e nazionale, di maggioranza e di opposizione), nonché di chi preposto oggi al controllo e alla repressione, con la partecipazione del neo Comando dei "Carabinieri Forestali". L'assemblea è stata organizzata in 3 distinti momenti: un primo di introduzione e saluti, un secondo con 10 differenti tavoli tematici di confronto e discussione, e un terzo in plenaria per sintetizzare i risultati dei singoli tavoli e portare delle prime conclusioni. Con un approccio partecipativo e inclusivo (che caratterizzerà anche i successivi incontri tematici territoriali del Forum), sui singoli Tavoli sono state affrontate e in alcuni casi animatamente discusse, le principali tematiche che interessano la tutela e la valorizzazione del patrimonio e del settore. I temi dei Tavoli erano: Conservazione del paesaggio (T1), Conservazione dell'ambiente e della biodiversità (T2), Adattamento/Mitigazione al cambiamento climatico (T3), Produzioni legnose (T4), Produzioni non legnose (T5), Ruolo delle istituzioni (T6), Sviluppo socio-economico delle aree interne (T7), Programmazione, gestione e coordinamento forestale, per lo sviluppo rurale (T8), Dissesto idrogeologico (T9), Ricerca, dati statistici e comunicazione (T10). I Tavoli sono stati coordinati da autorevoli esponenti del Governo, del Parlamento e da diversi direttori generali del Mippaf e dei Ministeri dell'Ambiente e dei Beni Ambientali, Culturali e del Turismo e dopo tre ore di confronto e dibattito sono state presentate in plenaria le conclusioni, non sempre scontate.
Tra i molti temi emersi si possono riconoscere nuovi e propositivi spunti ma anche problematiche storiche e cronicizzate, come la parcellizzazione delle proprietà private, gli elevati costi di utilizzazione, la necessità di viabilità e di innovazione tecnologica, il riconoscimento dei servizi ecosistemici generati dalla gestione, ma anche nuovi e propositivi spunti.
Un importante contributo è giunto dalla diversità delle provenienze culturali e professionali dei partecipanti che ha portato alla constatazione di una mancanza di un linguaggio comune di base che impedisce di poter mettere a sistema competenze e professionalità differenti e operanti su, e per, la materia forestale.
Particolare importanza assume infatti, la condivisione tra i soggetti e le istituzioni che, direttamente o indirettamente, si occupano della materia forestale (naturalisti, ingegneri, architetti e quindi sovraintendenze, pianificatori, ambientalisti, ecc.), di alcuni termini basilari, come "gestione forestale", "Piano di gestione e/o assestamento", "tagli colturali", "taglio raso", "pratiche selvicolturali", "viabilità forestale", "successioni e dinamiche vegetazionali", solo per dare alcuni esempi.
In generale ai Tavoli non si sono viste quelle posizioni estremiste (produttivista o conservazionista del caso), tipiche degli ultimi decenni che, esasperando troppo spesso i conflitti, portano poi alla "politica della staticità" che si incontra in molti casi sia a livello nazionale che regionale e locale. Dibattiti accesi, ma costruttivi, hanno caratterizzato in particolare i tavoli Conservazione del paesaggio e Dissesto idrogeologico. Nel primo, il cuore del dibattere è stata l'applicazione sul territorio del vincolo paesaggistico e le ripercussioni che questo ha direttamente sulle attività selvicolturali, sulle economie locali e, indirettamente, proprio sulla conservazione del paesaggio stesso. Nel secondo, su tematiche di estrema attualità, si è dibattuto in particolare sul ruolo delle foreste di protezione diretta alpine e appenniniche e della loro necessità di gestione.
Il tema più trasversale a tutti i Tavoli di discussione è rimasto quello della  mancanza di una reale politica forestale nazionale nel vero senso della parola. Il Forum è stata comunque l'occasione per ufficializzare questa situazione, ribadendola ai politici di riferimento e ai dirigenti pubblici nazionali e locali competenti in materia.
Questa assenza, compensata indirettamente con altre politiche (ambientale, climatica, agricola, energetica, paesaggistica), in molti casi si ripercuote poi, pesantemente, a livello regionale e locale non solo con una dispersione e sperequazione di risorse, ma soprattutto con un'azione disarticolata e spesso inefficace al perseguimento proprio di quegli obiettivi ambientali, climatici e paesaggistici sottoscritti dal Governo nazionale. Un'importante conclusione a cui il Forum è infatti arrivato è stata proprio l'improcrastinabile necessità di costruire un coordinamento centrale sulla materia, non solo tra i Ministeri MiPAAF, MATTM e MiBACT, ma anche fra loro e le Amministrazioni regionali. Un coordinamento che permetta di far convergere risorse e azioni sull'interesse comune di tutela e valorizzazione del patrimonio forestale e delle sue filiere, e da cui poi discendono le attenzioni specifiche delle singole istituzioni nazionali, regionali e locali, delle rappresentanze imprenditoriali e pubbliche, che non possono prescindere l'una dall'altra.
Tra i punti, comuni a tutti i tavoli, che possono essere sintetizzati in questo breve articolo (il resoconto completo dei lavori si può trovare nel sito www.reterurale.it/foreste), emerge la speranza riposta sulla "Direzione Foreste" che il MiPAAF si appresta ad istituire.
In generale si può affermare che il Forum è riuscito ad aprire una base di discussione interistituzionale, con il settore e la società, riconoscendo le differenti competenze in gioco (nazionali e regionali) e presentando il nuovo ruolo di indirizzo e coordinamento che il MiPAAF potrà assumere. Il Forum si è concluso con una sintesi del vice-Ministro Olivero (visibile al link: https://youtu.be/dtqOowR6zik), che ha dimostrato come per la materia forestale sia in atto un primo vero interesse da parte della politica alla questione forestale Italiana.
Il vice-Ministro ha concluso i lavori lanciando l'idea di spostare la discussione del Forum sul territorio. In particolare sono previsti, nei prossimi quattro mesi, altri incontri sulla falsa riga dell'evento di Roma, prevedono delle tavole rotonde di discussione che si terranno sulle Alpi (probabilmente in Piemonte e in Trentino Alto Adige) e sull'appennino Rietino; a cui seguiranno poi altri quattro incontri monotematici su "Foreste e istituzioni" in Puglia, "Foreste e produttività" in Veneto, "Foreste e ambiente" in Basilicata e, per ultimo, "Foreste e società" in Sicilia. Adesso non resta che partecipare, attenti e propositivi, al cambiamento che da decenni il settore aspettava e che auspichiamo possa effettivamente verificarsi.


 
 
 

Raoul Romano - Ricercatore CREA-PB, referente del Gruppo FORESTE della Rete rurale nazionale 2014-2020, Mipaaf


 
 
 

PianetaPSR numero 58  gennaio/febbraio 2017