Gli accordi commerciali internazionali rappresentano un'importante spinta per l'export dei prodotti agricoli europei e contribuiscono a sostenere l'occupazione. Lo sostiene uno studio indipendente svolto da Copenhagen Economics per conto della Commissione Europea che ha analizzato caratteristiche ed effetti degli accordi siglati con Messico, Corea del Sud e Svizzera.
Accordi che, sottolinea il commissario per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan, hanno determinato un aumento dell'export di oltre un miliardo di euro, generando 600 milioni di valore aggiunto per l'agroindustria e "sostenendo migliaia di posti di lavoro in tutta la Ue, la maggior parte dei quali nel settore agroalimentare, inclusa l'agricoltura primaria". Secondo lo studio sono infatti circa 20 mila i posti di lavoro generati, di cui 13.700 nel settore primario.
Lo studio dimostra che gli accordi hanno contribuito a intensificare gli scambi in entrambe le direzioni, con un aumento delle esportazioni dell'UE e un incremento delle importazioni di prodotti provenienti da questi tre paesi, ma evidenzia anche come l'import abbia avuto un impatto limitato sulla produzione interna offrendo ai consumatori e alle imprese dell'UE un maggiore accesso ai prodotti agroalimentari. Nel complesso l'export di prodotti agroalimentari ha raggiunto i 129 miliardi di euro nel 2015, grazie soprattutto alle politiche agricole comunitarie e ai cambiamenti strutturali e i progressi tecnologici del settore, oltre che dagli accordi commerciali.
Andando nel dettaglio, lo studio mostra come l'accordo tra l'UE e il Messico abbia determinato un aumento di 105 milioni di EUR per le esportazioni di prodotti agroalimentari dell'UE nel 2013, ovvero tre anni dopo la soppressione di tutte le barriere commerciali che le parti si erano impegnate ad eliminare nell'accordo. Secondo il documento, inoltre, un'ulteriore riduzione di tariffe e barriere potrebbe consentire di sviluppare ulteriormente le potenzialità del settore agricolo comunitario, questione che sarà affrontata in sede di negoziato per l'aggiornamento dell'accordo stesso.
Estremamente positivo anche il bilancio dell'intesa raggiunta con la Corea del Sud che, pur non ancora pienamente attuato, ha dato luogo a esportazioni agroalimentari supplementari dell'UE per un valore di 439 milioni di EUR nel 2015 (l'ultimo anno per cui sono disponibili dati.
Gli accordi commerciali tra Unione Europea e Svizzera hanno inoltre determinato un aumento delle esportazioni di prodotti agroalimentari dell'UE pari a 532 milioni di EUR nel 2010, ossia tre anni dopo la loro piena attuazione. Si è trattato per la maggior parte di alimenti trasformati e bevande.
Lo studio analizza questi accordi perché rappresentano tre diversi esempi di trattati commerciali siglati dalla Ue: quello con il Messico (entrato in vigore nel 2000) rappresenta un cosiddetto accordo "di prima generazione", mentre quello con la Corea del Sud (2011) è un esempio di trattato Dcfta di nuova generazione e l'intesa con la Svizzera rappresenta un insieme di intese settoriali con un Paese vicino.
La scelta ricade sui trattati perché consentono, nel complesso, di offrire una visione di prospettiva più complete e trarre delle conclusioni generali più attendibili.
Lo studio sottolinea l'importanza di seguire da vicino i negoziati commerciali dei principali concorrenti dell'UE per garantire che quest'ultima non resti indietro con riguardo alle condizioni di accesso a mercati importanti per i prodotti agroalimentari. Esso indica inoltre che, più recentemente, accordi più ambiziosi come l'accordo commerciale UE-Corea, entrato in vigore nel 2011, hanno un impatto positivo maggiore rispetto a quelli più vecchi e meno completi, come l'accordo UE-Messico del 2000. È questo un segnale del miglioramento della qualità ed efficacia degli accordi commerciali dell'UE in termini di eliminazione degli ostacoli nonché del successo del settore nel migliorare la competitività.
Lo studio sottolinea inoltre l'importanza delle campagne di promozione e di informazione dell'UE per agevolare l'accesso degli esportatori dell'UE a nuovi mercati e lo sviluppo delle loro attività sui mercati esistenti. La Commissione ha aumentato considerevolmente il bilancio destinato alla promozione e il commissario Hogan ha già effettuato visite ad alto livello in sei paesi (Colombia e Messico, Cina e Giappone, Vietnam e Indonesia) per promuovere i prodotti agroalimentari dell'UE e offrire alle imprese e alle organizzazioni dell'UE la possibilità di trovare nuove opportunità commerciali in tali paesi. La prossima visita di questo tipo avrà luogo a maggio nel Canada, che ha appena concluso il proprio accordo di libero scambio con l'UE. Anche la commissaria UE per il Commercio Malmström visiterà il Canada nel mese di marzo, così come Singapore (altro paese con cui l'Unione ha concluso di recente un accordo commerciale), e successivamente il Messico in primavera.
Matteo Tagliapietra
Redazione PianetaPsr
PianetaPSR numero 59 - marzo 2017