L'agricoltura europea è un colosso che coinvolge 44 milioni di lavoratori e 11 milioni di aziende, per i quali la Politica Agricola Comune svolge un ruolo estremamente importante. Il ruolo e il peso della PAC nel bilancio comunitario sono stati spesso al centro di un acceso dibattito, dato che ne assorbe circa il 40%. Occorre però collocare questo dato in una giusta prospettiva: il settore agricolo è infatti uno dei pochi in cui la politica comune viene finanziata principalmente dalla Ue, mentre per gli altri la maggior parte dei fondi è di provenienza nazionale. Se consideriamo la PAC da questo punto di vista la proporzione cambia notevolmente: rappresenta infatti soltanto l'1 % della spesa pubblica globale dell'UE, ovvero nel 2016 circa 61 miliardi di euro.
La PAC ha come obbiettivo principale quello di sostenere il comparto agroalimentare, per il ruolo fondamentale che svolge negli equilibri del continente, e si sviluppa attraverso alcune direttrici pricnipali:
* Sostegno al reddito. Pagamenti diretti offrono un sostegno al reddito degli agricoltori e li remunerano per la fornitura di beni pubblici normalmente non retribuiti dal mercato, come la tutela dell'ambiente.
* Misure di mercato. La commissione europea può adottare misure per far fronte a congiunture difficili, come un improvviso calo della domanda per timori sanitari, o una contrazione dei prezzi a seguito di una temporanea eccedenza di prodotti sul mercato.
* Misure di sviluppo rurale. i programmi nazionali (e a volte regionali) di sviluppo servono a rispondere alle esigenze specifiche e ai problemi delle zone rurali. Pur basando i loro programmi sulla stessa gamma di misure, gli Stati membri hanno la libertà di affrontare i problemi più urgenti sul loro territorio mediante approcci che riflettono le loro specifiche condizioni naturali, economiche e strutturali. come parte integrante dei programmi di sviluppo rurale, il cosiddetto «approccio Leader» incoraggia le popolazioni locali ad affrontare le questioni locali.
Le misure di mercato e il sostegno al reddito sono finanziate esclusivamente dal bilancio dell'UE, mentre le misure di sviluppo rurale si fondano sulla programmazione pluriennale e sono cofinanziate dagli Stati membri.
GIOVANI
Una delle questioni fondamentali che caratterizzano il settore è quello della difficoltà nel ricambio generazionale: su 11 milioni di aziende agricole, infatti, solo il 6& nel 2013 era gestito da persone di età inferiore ai 35 anni, mentre il 31 % era portato avanti da ultrasessantacinquenni.
Per questo motivo la PAC sostiene l'insediamento di giovani agricoltori mediante finanziamenti per l'acquisto di terreni, macchinari e impianti. Essa prevede inoltre sovvenzioni per la formazione di nuovi operatori e di agricoltori già insediati ai più recenti metodi tecnici di produzione.
COMPETITIVITÀ E INNOVAZIONE E FORMAZIONE
La competitività rappresenta senza dubbio una delle sfide principali che l'agricoltura europea si tra ad affrontare, e la PAC si propone di aiutare gli agricoltori ad essere più produttivi e a migliorare le loro competenze tecniche, puntando sempre di più sull'innovazione. Questa non è più mirata principalmente all'aumento della produzione, quanto alla riduzione dell'impatto ambientale, alla produzione di specialità alimentari locali e alla diversificazione delle finalità produttive stesse con maggiore attenzione all'utilizzo dei prodotti agricoli in settori quali i cosmetici, la medicina e l'artigianato.
L'Europa ha dunque bisogno di agricoltori efficienti e competitivi per stimolare la crescita e l'occupazione, per questo i fondi europei per la ricerca sono destinati a sviluppare nuovi sistemi agricoli per consentire agli agricoltori di rispondere alle numerose sfide future, non ultime quelle dei cambiamenti climatici e della crescente pressione sulle risorse naturali.
Le misure di sviluppo rurale della PAC resteranno un importante motore di cambiamento e di progresso: continueranno a offrire agli agricoltori la possibilità di migliorare le loro aziende e, più in generale, le zone rurali in cui vivono.
Circa 335 000 agricoltori possono aspettarsi di ricevere un sostegno agli investimenti per ristrutturare e ammodernare le loro aziende, mentre 175 000 giovani riceveranno un aiuto per avviare la loro attività.
Nel prossimo decennio i nostri agricoltori sono chiamati a diventare più efficienti e competitivi, per questo dal 2014 al 2020 l'UE intende mettere a loro disposizione quasi 4 milioni di posti in corsi di formazione e 1,4 milioni di sessioni di consulenza incentrate sulle prestazioni economiche e ambientali delle aziende agricole.
Se le sovvenzioni e i prestiti svolgono un ruolo di primo piano, esistono anche altri mezzi per aiutare gli agricoltori, tra cui garanzie finanziarie e assicurazioni. Perché gli agricoltori non ricevono sempre un equo compenso Le aziende agricole sono in genere relativamente piccole. Nell'UE un agricoltore medio possiede solo 16 ettari di terreni (equivalenti a circa 22 campi da calcio) e il 66% delle aziende agricole ha un'estensione di meno di cinque ettari. Date le piccole dimensioni delle loro aziende, gli agricoltori possono avere difficoltà a ottenere il migliore prezzo di mercato per i loro prodotti.
TECNOLOGIA
Per consentire agli agricoltori di lavorare in maniera efficiente e permettere ai settori a monte e a valle di restare moderni e produttivi, occorre garantire loro un accesso immediato alle ultime informazioni riguardanti le tematiche agricole, i metodi di produzione e gli sviluppi del mercato. Ecco perché la PAC sta migliorando l'accesso alle tecnologie a banda larga nelle aree rurali, contribuendo in tal modo ad una delle attuali dieci priorità della Commissione europea: un mercato unico digitale interconnesso. Nel periodo 2014-2020 la politica agricola comune dovrebbe fornire servizi e infrastrutture migliori a 18 milioni di cittadini che vivono nelle aree rurali, pari al 6,4 % della popolazione rurale dell'UE.
Matteo Tagliapietra
Redazione PianetaPsr
PianetaPSR numero 59 - marzo 2017