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Marche, bando da 26 milioni per i giovani in scadenza il 28 aprile

Si tratta del primo bando della sottomisura 6.1 che ha come obiettivo quello di favorire l'insediamenti di giovani agricoltori

Con una dotazione finanziaria complessiva di oltre 26 milioni di euro (Pacchetto Giovani), scade il prossimo 28 aprile il primo bando della sottomisura 6.1 del PSR 2014-2020 emanato dalla Regione Marche. La misura si pone l'obiettivo di favorire l'insediamento di soggetti giovani in agricoltura al fine di migliorare la competitività del settore agricolo marchigiano, facendo leva sulla maggiore dinamicità e propensione agli investimenti dei giovani imprenditori. L'insediamento viene sostenuto mediante un aiuto all'avviamento oltre alla possibilità di accedere a misure che supportano l'acquisizione delle necessarie competenze tecniche e la realizzazione degli investimenti strutturali in azienda (Misure 1.1, 2.1, 4.1 e 6.4A). L'entità dell'aiuto varia a seconda del livello di ruralità delle aree dove il giovane si insedia: è pari a 50 mila euro nelle aree più critiche e a 35 mila euro nelle altre.
L'aiuto può essere concesso ai giovani imprenditori che abbiano una età compresa fra i 18 e i 40 anni (compiuti), si siano insediati in qualità di capo azienda da non più di 2 anni e si impegnino a proseguire l'attività agricola per almeno 8 anni dal momento dell'avvio del programma di sostegno. Inoltre devono dimostrare di essere in possesso di adeguate conoscenze e competenze professionali, esibendo un titolo di studio ad indirizzo agrario o comprovando un periodo di esperienza biennale come lavoratore agricolo unitamente alla frequentazione e al superamento di un corso di formazione professionale.
Un ulteriore requisito per accedere ai contributi riguarda le caratteristiche dell'azienda. L'impresa oggetto del nuovo insediamento, oltre a non ricadere nella categoria delle imprese in difficoltà, deve infatti essere una microimpresa o una piccola impresa iscritta presso la Camera di Commercio come impresa agricola o coltivatore diretto e deve esibire una produzione standard uguale ad almeno 16 mila euro (12 mila euro nel caso di aziende che rientrano nelle zone con maggiori criticità) e inferiore ai 200 mila euro.
Elemento fondamentale dell'insediamento è la realizzazione di un piano di sviluppo (business plan) su base triennale che garantisca la piena occupazione di almeno una unità lavorativa aziendale (ULA) e introduca un'innovazione orientata alla competitività, alla tutela dell'ambiente, alla prevenzione o mitigazione dei cambiamenti climatici o al benessere animale. In particolare, il piano deve dimostrare una evoluzione evidente dell'azienda verso una maggiore competitività e sostenibilità attraverso il raggiungimento di uno dei seguenti obiettivi:

  • aumento della produzione standard di oltre il 30% con un investimento di almeno 25 mila euro che abbia ad oggetto la conversione di superficie a seminativo a coltura permanente, l'incremento della consistenza del bestiame o un aumento delle superfici;  
  • orientamento produttivo verso il biologico, mediante il mantenimento o l'introduzione della certificazione biologica per la totalità delle produzioni aziendali; internalizzazione delle fasi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti aziendali che comporti un aumento superiore al 40% della produzione standard tramite un investimento di almeno 25 mila euro;
  • introduzione di attività connesse che comportino un aumento del 30% del peso delle attività multifunzionali sul totale delle produzione mediante investimenti di almeno 25 mila euro;
  • adeguamento e/o mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso azioni e investimenti di almeno 25 mila euro in direzione del risparmio idrico e energetico, quali il passaggio a sistemi di microirrigazione su almeno il 30% della superficie agricola aziendale, la coibentazione di fabbricati, l'installazione di pannelli fotovoltaici, l'uso impianti di riscaldamento a biomassa, investimenti non produttivi e l'acquisto di celle frigorifere che utilizzino gas refrigeranti ad azione neutra sui cambiamenti climatici ;   
  • aumento del livello di benessere degli animali oltre agli standard previsti dalla legge mediante investimenti di almeno 25 mila euro riguardanti la gestione igienico-sanitaria dei locali di ricovero, la delimitazione di aree destinate a quarantena ed infermeria, le condizioni di stabulazione e la qualità dell'alimentazione;
  • introduzione di rilevanti innovazioni tecnologiche tra cui macchine specifiche per la gestione di operazioni colturali, sistemi meccanizzati per la gestione zootecnica, sistemi sostenibili di protezione dalle infestazioni parassitarie, tecnologie proprie dell'agricoltura di precisione e impianti di stoccaggio che non facciano uso di sostanze chimiche.

La valutazione delle domande di sostegno risulta soprattutto qualitativa in relazione alla capacità progettuale di raggiungere gli obiettivi trasversali del PSR, prevedendo, nel piano di sviluppo, l'introduzione di rilevanti innovazioni tecnologiche, un chiaro orientamento al biologico o azioni volte all'adeguamento o alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Ulteriori criteri di valutazione, per ordine di importanza, riguardano la dimostrazione, attraverso il business plan, della capacità di aumentare l'occupazione oltre il livello di ammissibilità, il livello di impegni assunti, la localizzazione all'interno delle aree a maggiore criticità e, infine, l'età dell'imprenditore, che assicura un punteggio maggiore nel caso di giovani di età non superiore ai 30 anni.
Per ulteriori informazioni si rinvia a: http://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Bandi?id_7590=405.

 
 
 

Andrea Bonfiglio
Rete Rurale Nazionale
andrea.bonfiglio@crea.gov.it

 
 
 

PianetaPSR numero 59 marzo 2017