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Attuazione del programma

Psr, la definizione dei target: elemento chiave del monitoraggio

Il Piano degli indicatori dei PSR ha una funzione primaria, la quantificazione dei target e l'analisi dei loro valori e rappresenta un elemento fondamentale per l'intero sistema di monitoraggio e valutazione.

Nella programmazione delle politiche di sviluppo rurale 2014-2020, il Piano degli indicatori dei PSR riveste una funzione di primaria importanza per la periodica verifica del raggiungimento dei valori obiettivo (target) per ciascuna Focus Area. La quantificazione dei target e l'analisi dei loro valori è determinante per comprendere le differenti scelte di policy oltre che per valutare lo sforzo del Programmatore per raggiungere, data una certa baseline, un determinato risultato. Rappresenta, quindi, l'elemento portante dell'intero sistema di monitoraggio e valutazione previsto dagli art. 67, 68 e 69 del Reg. (UE) n. 1305/2013, e contribuisce a dimostrare i progressi e l'attuazione della politica di sviluppo rurale, oltre che l'efficacia, l'efficienza e la pertinenza dei relativi interventi.
Inoltre gli indicatori target assumono un ruolo determinante nella Relazione Annuale di Attuazione, in quanto permette di evidenziare, in termini finanziari e fisici, l'avanzamento dell'attuazione delle singole misure/sottomisure programmate.
Infatti, tra i compiti dell'Autorità di Gestione, rientra la definizione di una strategia orientata al raggiungimento delle Priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale e la fissazione di obiettivi appropriati per ciascuno degli aspetti specifici delle Priorità̀ dell'Unione in materia di sviluppo rurale (art. 8 Reg.(UE) n. 1305/2013).

Per mostrare come gli obiettivi fissati per il 2023 saranno raggiunti, nei Programmi di Sviluppo rurale sono state definite le misure e i mezzi finanziari da utilizzare per ogni Focus Area e sono stati forniti gli elementi di base per il calcolo di ogni target. Tutto questo è stato inserito nel Piano degli Indicatori di ciascun PSR.

Il Piano degli indicatori rappresenta un insieme di tabelle definite per Focus Area che comprende gli obiettivi previsti per il 2023, gli output previsti e le spese preventivate per ogni misura dello sviluppo rurale scelta in relazione ad ogni Focus Area corrispondente.
L'analisi degli indicatori di target rappresenta un focus di osservazione importante prima di tutto per le diverse Autorità di Gestione regionali ma anche per ottenere un quadro complessivo che permette di mettere a sistema in modo semplice tutte le informazioni relative ai diversi contesti regionali.

Infatti gli indicatori target, oltre che a far riferimento agli output programmati a livello di misura, vengono messi in relazione con gli indicatori statistici e di contesto.
Entrando ora nel dettaglio delle informazioni desunte dai PSR e sintetizzate a livello nazionale possiamo esaminare i dati sulla base delle principali tematiche e settori di intervento dei programmi.
In tema di interventi finalizzati a migliorare la competitività delle imprese, emerge che le aziende agricole che saranno coinvolte in attività di ristrutturazione e ammodernamento rappresentano circa l'1,7% del totale delle aziende agricole, corrispondenti a circa 26 mila aziende.
In particolare le Regioni che in termini percentuali indirizzano i loro sforzi nel favorire l'ammodernamento e la ristrutturazione delle aziende agricole sono la Valle d'Aosta (10%), la Liguria e Trento (7%), Friuli V.G. Lombardia e Piemonte (con circa il 4%) e Sardegna e Molise (circa il 3%). I PSR di Bolzano, Basilicata, Sicilia e Puglia sembrano invece non puntare su questa tipologia di interventi mostrando percentuali inferiori all'1% delle aziende agricole presenti nelle rispettive regioni.

In tema di giovani agricoltori le aziende agricole che riceveranno un aiuto per l'avviamento delle attività imprenditoriali rappresentano l'1,26% (pari a circa 20 mila aziende) rispetto al numero di aziende agricole presenti nel territorio nazionale.
Tra le Regioni che hanno definito una strategia maggiormente orientata a favorire l'avviamento di attività imprenditoriali di giovani agricoltori e con una percentuale superiore a quello della media nazionale, rientrano Bolzano (circa 6%), la Valle d'Aosta e la Liguria (circa 2,78%), la Lombardia e L'Emilia Romagna (circa 2,25%) ed infine troviamo sette Regioni - vale a dire Sardegna, Molise, Trento, Piemonte Veneto, Toscana e Lazio - con una percentuale media del 1,67%.

Nell'ambito della priorità agro ambientale (P4) si prevede di tutelare la biodiversità attraverso appropriati contratti di gestione su una superficie agricola che rappresenta il 15,7% della SAU totale italiana e una superficie forestale pari al 4,26% della superficie complessiva.
Il miglioramento della gestione idrica è salvaguardato con contratti su una superficie agricola che rappresenta il 15,26% della SAU complessiva mentre solamente lo 0,93% della superficie forestale.
Si prevede infine di contrastare l'erosione del suolo attraverso idonei contratti di gestione su una superficie agricola pari al 16,44% della SAU totale e il 3,05% della superficie forestale.

Nell'ambito dell'uso efficiente delle risorse e del passaggio ad un economia a basse emissioni di carbonio (P5) i PSR italiani attraverso le rispettive regionali prevedono di coinvolgere il 3,96% delle superfici irrigue con sistemi di irrigazione più efficienti.
Per garantire una efficienza energetica i PSR prevedono di investire oltre 40 milioni di euro nel risparmio energetico e oltre 336 milioni di euro complessivi nella produzione di energia rinnovabile.
A livello italiano la strategia utilizzata dai PSR prevede di coinvolgere il 4,64% della superficie agricola per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ed ammoniaca e il 3,15% di area agricola e forestali finalizzata a favorire il sequestro/conservazione del carbonio.
In tema di diversificazione delle attività agricole per favorire lo sviluppo economico nelle zone rurali, l'inclusione sociale e la riduzione della povertà si prevede di creare circa 2.400 posti di lavoro, coinvolgere con strategie di sviluppo locale (Leader) il 43,5% della popolazione rurale italiana e dare un beneficio al 3,71% della popolazione rurale attraverso migliori servizi e infrastrutture. In particolare si prevede di raggiungere il 16,12% della popolazione rurale con servizi e infrastrutture legati alla banda larga.
La possibilità di mettere a sistema le informazioni sui target definiti nell'ambito dei PSR ha permesso quindi di analizzare le politiche di sviluppo rurale da realizzare entro il 2023 sia a livello regionale che nazionale.
Per maggiori dettagli ed approfondimenti si rimanda al report pubblicato sul portale della rete rurale nazionale al seguente link:


Il Report è stato fatto sulla base dei PSR vigenti alla data del 20 febbraio 2017 e sarà aggiornato periodicamente in funzione delle modifiche dei PSR.

 
 

Augusto Buglione
Luigi Ottaviani

Ismea

 
 

PianetaPSR numero 60  aprile  2017