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Consultazione pubblica

Ue, Commissione lancia consultazione pubblica su pratiche commerciali scorrette

I cittadini europei sono invitati a compilare un questionario che contribuisca a indirizzare le politiche comunitarie rispetto a quei comportamenti e a quelle pratiche che condizionano la correttezza ed un'equa distribuzione del valore all'interno della filiera agroalimentare.

La volatilità dei prezzi e le incertezze legate alle dimensioni del mercato unico europeo rappresentano senza dubbio una delle grandi sfide per 11 milioni di aziende agricole presenti nel territorio comunitario. L'evoluzione della Politica Agricola Comune ha portato ad una maggiore libertà di azione all'interno del mercato Ue e questo ha creato, inevitabilmente, un maggior rischio per gli agricoltori rispetto alla presenza di pratiche commerciali scorrette.
Per questo la Commissione Europea ha lavorato negli ultimi anni alla ricerca di soluzioni che riducano i rischi legati a questo fenomeno, come la creazione di una task Force per i Mercati Agricoli (AMTF) che ha elaborato una serie di possibili risposte organiche.

Obiettivi


Uno nuovo passo in questa direzione è rappresentato dalla consultazione pubblica lanciata lo scorso 16 di agosto che ha come obiettivo quello di raccogliere opinioni e proposte dei cittadini europei rispetto alla presenza e al ruolo di queste pratiche nel settore agroalimentare con l'obiettivo di introdurre nuovi strumenti di regolazione dei mercati che contrastino in maniera efficace il fenomeno.

Il questionario


Il questionario si suddivide in tre macrosezioni: pratiche commerciali scorrette, trasparenza dei mercati e cooperazione tra i produttori. Gli input che ne deriveranno contribuiranno al processo di semplificazione e modernizzazione della PAC che, come specificato nel documento di presentazione, avranno un impatto relativamente contenuto sul budget comunitario dato che saranno principalmente legati all'eventuale modifica delle norme che regolano la filiera produttiva.
 
Pratiche commerciali scorrette

Nell'introduzione alla prima sezione della consultazione si sottolinea come ci siano degli indicatori che evidenziano come il valore aggiunto non sia equamente distribuito all'interno della filiera a causa, ad esempio, di differenze nel potere contrattuale tra i produttori, soprattutto i più piccoli, e la Gdo. Questa sezione è dedicata alla valutazione personale rispetto alla presenza di pratiche commerciali scorrette (UTPs) e le misure che potrebbero essere adottate dalla UE per regolare queste pratiche rispettando le produzioni agroalimentari.
Oltre 20 Stati europei hanno introdotto nel loro sistema legislativo per contrastare questo fenomeno. Un report della Commissione diffuso nel 2016 ha concluso che un approccio a livello comunitario che armonizzi le disposizioni legislative introdotte nei singoli Stati non contribuirebbe a migliorare la situazione, ma ha lasciato la porta aperta ad una rivalutazione della necessità di un intervento della Ue entro la fine del suo mandato. Nel dicembre dello stesso anno il Consiglio dei Ministri ha invitato la Commissione ad effettuare una nuova valutazione di impatto con l'obiettivo di proporre un framework legislativo a livello comunitario o misure di altro carattere per contrastare questo fenomeno.
I cittadini sono dunque chiamati ad esprimere la loro opinione sulla presenza di pratiche scorrette, ad identificare quali siano e quali attori della filiera ne paghino le conseguenze. Ai partecipanti viene inoltre standard minimi comuni per evitare questi fenomeni, a valutare l'utilità della Voluntary food Supply Chain Initiative e a identificare quali siano I principali elementi utili a un rafforzamento delle norme contro UTPs

Trasparenza dei mercati

In questa sezione si analizza la effettiva trasparenza delle informazioni sul mercato agroalimentare, a partire dall'andamento dei prezzi, passando per le condizioni climatiche, i livelli produttivi, le dinamiche di scambio, i consumi e l'utilizzo delle risorse, il ruolo degli stock e dei costi per tutti gli attori della filiera.
Queste informazioni sono periodicamente raccolte dalle autorità pubbliche e messe poi a disposizione 0attraverso i siti web della Commissione o su quelli delle autorità nazionali. Esistono inoltre alcune società specializzate in questo tipo di analisi, ma nella maggior parte dei casi queste vengono, ovviamente, realizzate per i propri clienti.
Questo scenario, come evidenziato anche dalla Task Force sui mercati agricoli, può mettere alcuni elementi della catena produttiva in una posizione di svantaggio nella pianificazione della loro produzione o nel corso delle trattative.
La Commissione sta valutando l'eventuale utilità di di introdurre nuovi accordi per la trasparenza dei mercati che prevedano, ad esempio, l'introduzione di obblighi per tutti gli operatori a livello comunitario relativi alla pubblicità dei prezzi.
I partecipanti alla consultazione sono chiamati ad esprimersi sull'utilità di raccogliere e pubblicare dati sui mercati agricoli a livello europeo, a definire quali siano i migliori approcci rispetto alla raccolta e diffusione dei dati, ad indicare chi ne potrebbe trarre maggiore giovamento, a definire i settori per i quali questo processo potrebbe essere più utile e a identificare a quali informazioni sarebbero maggiormente interessati.  

Accordi di ripartizione del valore

La terza parte del questionario si concentra sulla possibile introduzione di accordi di ripartizione del valore in settori diversi da quello dello zucchero, al momento l'unico in cui sono previste intese di questo tipo che prevedono la possibilità di accordi interni alla filiera per predefinire I termini di acquisto che prevedano una equilibrata suddivisione di profitti e spese tra tutti gli attori.
I partecipanti sono chiamati ad esprimersi sull'utilità di questi strumenti e sulla possibilità di estenderli ad altri settori produttivi.

 
 
 

Matteo Tagliapetra
Redazione PianetaPsr


 
 
 

PianetaPSR numero 64 settembre 2017