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Omnibus, la "messa a punto" della PAC entra nella fase decisiva

Dai "triloghi" del 27 settembre e del 12 ottobre dovrebbe emergere il compromesso definitivo sugli interventi di modifica alla struttura della PAC. Ecco lo "stato dell'arte" per quel che riguarda lo sviluppo rurale

l negoziato sulle modifiche ai regolamenti della Politica Agricola Comune contenuti nella cosiddetta proposta "Omnibus" entrano in questi giorni nella fase decisiva. Durante il Comitato Speciale Agricoltura dello scorso 18 settembre, infatti, la Presidenza estone ha richiesto ed ottenuto il mandato negoziale da parte degli Stati membri sulla posizione di compromesso da assumere come Consiglio nei confronti del Parlamento europeo e della Commissione europea in vista del terzo "trilogo" in calendario il 27 settembre 2017.Già nel corso di questo incontro potrebbe dunque essere raggiunto un accordo (e noi di Pianeta PSR ve ne daremo notizia nei prossimi giorni), ma nel caso in cui non si trovasse un'intesa l'appuntamento decisivo diventerebbe quello del prossimo 12 ottobre, ultimo incontro previsto per la definizione dell'"Omnibus".

Il Quadro finanziario pluriennale e le sue modifiche

Nel settembre dello scorso anno la Commissione europea ha adottato una comunicazione sul riesame del Quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014/2020, accompagnata da una serie di proposte legislative, all'interno delle quali si trovano anche alcune modifiche al progetto di regolamento finanziario relative alla normativa della PAC in un'ottica di semplificazione delle procedure e con particolare attenzione a flessibilità e sussidiarietà.

Le proposte per lo Sviluppo Rurale

Si propongono una serie di modifiche allo Strumento di stabilizzazione del reddito, prevedendo sia una semplificazione nella gestione dello stesso, sia uno Strumento ad hoc per settori specifici (con la possibilità di compensazione finanziaria già con un calo del reddito solamente del 20%).
L'obiettivo è quello di offrire agli agricoltori delle risposte più efficaci nei momenti di difficoltà generati dalle crisi di mercato, con le quali gli imprenditori agricoli si sono dovuti confrontare in più occasioni negli ultimi anni.

Tra le proposte anche quella di semplificare le norme relative sia all'introduzione che all'utilizzo di strumenti finanziari con l'obiettivo di migliorare il loro utilizzo in ambito agricolo, favorendo l'accesso degli agricoltori, in particolare le nuove generazioni, al capitale
Nello specifico, attraverso la proposta di regolamento "Omnibus", la Commissione propone una serie di modifiche volte alla semplificazione dello sviluppo rurale (come l'apertura alla possibilità di programmare interventi di stabilizzazione del reddito per specifici settori agricoli e non solo nel loro complesso, la semplificazione dei dispositivi legali per l'introduzione degli strumenti finanziari nei PSR ed una serie di aggiustamenti tecnici per la misura "giovani agricoltori").
 In questo ambito, l'Italia ha particolarmente sostenuto:

  1. la possibilità di ampliare gli interventi di assicurazione in modo tale che possano essere inclusi non solo le quantità ma anche il valore della produzione;
  2. prevedere un'intensità di aiuto superiore al fine di aumentare l'uso di assicurazioni o fondi di mutualità di investimento in aree in cui essi sono meno utilizzati;
  3. semplificare l'approccio generale, in modo tale che il calcolo dei rendimenti possa fare riferimento a dati statistici, prevedere la possibilità di erogazione degli anticipi e semplificare le procedure per la presentazione delle domande per il sostegno.

Il nostro Paese ha inoltre proposto due modifiche aggiuntive a quelle avanzate dall'Esecutivo. La prima relativa alla misura 2, "Servizi di consulenza", per permettere che il beneficiario possa essere individuato nella stazione appaltante che fornisce il servizio attraverso un soggetto terzo opportunamente selezionato, oppure con proprie strutture; la seconda riguarda invece la misura 13, "Aree con vincoli naturali", e prevede di consentire l'aggiustamento dei dispositivi legali per i Comuni che sono identificati come parzialmente montani, per poterli fare accedere al sostegno per le aree con vincoli naturali specifici e lo slittamento di un anno della data limite per la ridefinizione delle aree stesseLa prima parte di quest'ultima proposta, però, è stata superata, perché in sede di discussione la Commissione ha fornito una interpretazione del proprio servizio giuridico dichiarando che, di fatto, questa possibilità è già prevista dalla corrente struttura legale.

Il percorso della proposta

La scorsa primavera il Consiglio ha adottato la propria proposta e il Parlamento, in Comagri ha accolto un pacchetto di emendamenti collegati alla proposta della Commissione. In entrambi i casi le parole d'ordine sono state semplificazione delle procedure e alleggerimento burocratico con l'obiettivo di superare le problematiche registrate nel primo triennio della programmazione.  
In particolare per lo Sviluppo rurale gli emendamenti del PE, oltre che sulla semplificazione, si focalizzano sull'organizzazione e sulla gestione dei rischi. Un tema, quest'ultimo, considerato particolarmente rilevante per l'insoddisfazione registrata nel settore nei confronti degli strumenti previsti nell'attuale programmazione, considerati non sufficientemente efficaci. Non tutti i Paesi Membri le hanno attivate e solo pochi hanno avviato esperienze sul tema dei fondi mutualistici.
Una parziale risposta potrebbe arrivare dalla stessa proposta della Commissione che prevede un abbassamento al 20% della soglia per l'indennizzo delle perdite di reddito. Un'ipotesi certamente più attraente per gli agricoltori che il PE ha successivamente proposto di estendere anche alle polizza assicurative agevolate e ai fondi mutualistici contro i danni naturali, introducendo contestualmente lo strumento delle income insurance nel novero degli strumenti agevolabili.
Nel corso del primo incontro della fase negoziale, lo scorso 7 settembre, la Commissione ha mantenuto però la sua posizione contraria all'abbassamento generale della soglia dal 30% al 20% per tutti gli strumenti di gestione del rischio, ad eccezione dello strumento di stabilizzazione del reddito settoriale.
A seguito di questo primo incontro, la presidenza ha prima organizzato un gruppo di lavoro finalizzato alla revisione del mandato e successivamente ha ottenuto un nuovo mandato lo scorso 18 settembre.
In sintesi, le questioni politiche più rilevanti attinenti allo sviluppo rurale nel nuovo mandato contengono tutte le richieste italiane ad eccezione della riduzione della soglia dal 30% al 20% per le assicurazioni (emendamento 33), che sarà discussa nella PAC post 2020.

Con questa previsione verrà affrontato il prossimo trilogo del 27. Dovrebbe trattarsi di un incontro decisivo, ma se non si chiudono tutte le questioni politiche, queste potrebbero essere trattate nel trilogo del 12 ottobre (ultimo previsto per l'Omnibus). Il compromesso finale potrebbe essere approvato nel CSA del 16 ottobre, per poi passare dal COREPER II e andare al voto in Plenaria nella seconda metà di ottobre.
L'obiettivo comune è l'entrata in vigore del regolamento dal 1 gennaio 2018.

 
 

Matteo Tagliapetra
Redazione PianetaPsr

 
 

PianetaPSR numero 64 settembre 2017