Obiettivo dell'incontro era illustrare e discutere le proposte di modifica del PSR 2014-2020 alla luce dei danni provocati dai recenti eventi sismici che hanno interessato le Marche (Regione Marche, 2017a). Il cosiddetto "cratere" sismico, con cui si identifica l'area colpita dal terremoto, rappresenta il 42% del territorio regionale e coinvolge 87 comuni per una popolazione che assomma il 23% del totale. Si tratta di un'area a forte specializzazione agricolo-zootecnica all'interno della quale ricadono oltre 15 mila aziende agricole (il 34 % del totale regionale), di cui 3 mila con allevamenti, ed una SAU di 171 mila ettari (36% del totale) (Regione Marche, 2017b).
Le modifiche avanzate sono dettate dalla necessità di rimodulare la distribuzione delle risorse tra le diverse misure per via dell'accresciuta disponibilità di fondi (circa 160 milioni di €) che si aggiungono ai quasi 540 milioni di € di dotazione iniziale. Le risorse aggiuntive discendono da un "trasferimento di solidarietà", sancito con la Conferenza Stato Regioni del 22 giugno 2017 (Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2017), che comporta la rinuncia di una quota di risorse dedicate allo sviluppo rurale da parte dello Stato e delle altre Regioni (6% dal PSR nazionale e 3% dai PSR regionali nel periodo 2018-20) da destinare alle quattro regioni terremotate, ossia, oltre alle Marche, anche Umbria, Abruzzo e Lazio, che ricevono, rispettivamente, 51, 46 e 42 milioni di €.
La proposta di rimodulazione discussa in occasione del Comitato di sorveglianza è il risultato di un processo di concertazione con le organizzazioni rappresentative del settore agricolo, gli imprenditori direttamente coinvolti tramite incontri sul territorio, il Consiglio regionale e la Commissione europea. Il fine principale è assicurare la continuità del tessuto produttivo, lo sviluppo delle aziende agricole esistenti e l'insediamento di nuove realtà imprenditoriali nelle aree interessate dal terremoto. L'obiettivo è anche quello di sostenere la ripresa economica e sociale delle zone rurali colpite con interventi volti alla valorizzazione delle produzioni locali di qualità, allo sviluppo turistico e al mantenimento di servizi essenziali alla popolazione.
Le misure interessate dalla rimodulazione sono: Misura 1 (trasferimento di conoscenze e azioni di informazioni); Misura 3 (regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari); Misura 4 (investimenti in immobilizzazioni materiali); Misura 5 (ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione); Misura 6 (sviluppo delle aziende agricole e delle imprese); Misura 11 (conversione e mantenimento di pratiche di agricoltura biologica); Misura 13 (indennità per le zone soggette a vincoli naturali e specifici); Misura 14 (benessere degli animali); Misura 16 (cooperazione) e Misura 19 (sostegno allo sviluppo locale di tipo partecipativo - Leader). Nella Figura 1 è riportata la distribuzione dei fondi tra le diverse misure. Come si nota, gran parte delle risorse aggiuntive è indirizzata a sostenere gli investimenti produttivi (28%), il comparto biologico (18%), il benessere animale (13%), le zone svantaggiate (12%) e l'approccio Leader (9%). Rispetto ai fondi già stanziati, la misura che beneficia degli incrementi maggiori, a riconoscimento della rilevanza del settore zootecnico nelle aree del cratere, è quella a favore del benessere animale, che vede aumentare i propri fondi disponibili di 2 volte e mezzo. Ad essa segue, in particolare, la misura sulla qualità dei prodotti, con una variazione di oltre il 70% (Figura 2). Le altre misure, invece, ad esclusione della misura sul trasferimento delle conoscenze che beneficia di variazioni nettamente inferiori, evidenziano tassi di crescita tra loro non molto difformi.
Le proposte di modifica del PSR puntano ad ampliare le opportunità e migliorare le condizioni offerte alle aziende agricole e agli altri soggetti che operano nel cratere sismico. Con riferimento alle imprese agricole, si chiede infatti di poter maggiorare i premi sia per il primo insediamento di giovani agricoltori (di 5-10 mila €) che per le attività non agricole in aree rurali (10 mila €) e di innalzare le aliquote di sostegno relativamente a diverse importanti misure (10-20%), riguardanti, in particolare, gli investimenti aziendali, la multifunzionalità e la cooperazione in filiere corte e mercati locali, in filiere legno-energia e nell'agricoltura sociale. Con riferimento alla multifunzionalità, una novità importante è legata all'introduzione, nell'ambito della sottomisura 6.4, della possibilità di allestire punti vendita extra aziendali per le aziende ricadenti nel cratere, a beneficio non solo della redditività dell'azienda agricola ma anche della popolazione locale e di una politica di rilancio dei flussi turistici. Inoltre, è stata avanzata la richiesta di aumentare di 100 mila € il massimale per i progetti dei Gruppi Operativi da realizzare nel cratere e di portare l'indennità compensativa a favore delle aziende che operano nelle aree montane da 120 a 200 €/ha (invece di 150 €/ha, come da aggiornamento successivo alla presentazione delle modifiche). Interventi mirati a soggetti non agricoli riguardano invece l'aumento del tasso di aiuto (10-20%) per la cooperazione tra piccoli operatori, per interventi di riqualificazione dei centri storici e per investimenti in servizi locali di base, infrastrutture turistiche e patrimonio culturale e naturale.
Per rilanciare lo sviluppo nelle aree rurali colpite dal terremoto, parte dei fondi sarà inoltre impiegata per ripristinare la viabilità minore (strade vicinali e interpoderali, previste nella sottomisura 4.3). Allo stesso modo, una quota di risorse sarà destinata al ripristino degli edifici e del potenziale produttivo aziendale (sottomisura 5.2) per interventi non sostenuti dai fondi nazionali. Inoltre, è prevista una maggiore dotazione a favore di 4 dei 6 Gruppi di Azione Locale delle Marche (misura 19) ricadenti nel cratere sismico, in quanto si ritiene che, grazie al loro approccio bottom-up nel promuovere lo sviluppo locale, possono contribuire all'identificazione degli interventi più rispondenti alle esigenze territoriali in settori riguardanti i servizi essenziali alla popolazione, lo sviluppo turistico, la valorizzazione dei beni culturali e naturali.
La decisione finale della Commissione europea sulle proposte avanzate è prevista per fine ottobre o inizio novembre 2017. Questo darebbe modo alla Regione Marche di avviare i bandi destinati alle aziende del cratere già a partire da gennaio 2018.
Andrea Bonfiglio
Rete Rurale Nazionale
Postazione regionale per le Marche
PianetaPSR numero 65 ottobre 2017