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foto di Fausta Riva

Interreg EUROPE - RUMORE

RUMORE, quando la partnership tra aree urbane e rurali rilancia le economie regionali

L'esperienza della Regione Lombardia, uno dei partner nel progetto europeo che ha come obiettivo la valorizzazione ed il potenziamento degli ambiti rurali nel contesto urbano/rurale.

La Regione Lombardia partecipa da inizio 2017 al progetto RUMORE, acronimo di "Rural-Urban partnerships MOtivating Regional Economies", ovvero "Partenariati rurali-urbani di stimolo per le economie regionali". Il progetto europeo è cofinanziato con fondi FESR dal Programma Interreg Europe 14-20 e coinvolgerà, per una durata di 5 anni, oltre a Regione Lombardia ed al capofila Università HafenCity di Amburgo, altri 6 soggetti europei, tra enti, università e agenzie di sviluppo, rappresentanti esempi di innovatività in ambiti rurali-urbani tedeschi, olandesi, bulgari e greci.

Il progetto

RUMORE intende perseguire finalità ed obiettivi di valorizzazione, consolidamento, potenziamento degli ambiti rurali nel contesto urbano/rurale per recuperare, in chiave innovativa, il gap scontato da sempre dagli ambiti agricoli rispetto a quelli urbani, dove storicamente sono sempre ricaduti per la stragrande parte l'attenzione, l'interesse e le risorse finanziarie per l'innovazione. Il progetto, quindi, proponendo opportunità di dialogo con i cluster tecnologici, l'incontro tra imprese agricole e non agricole, supporti nel mondo accademico, cerca di proporre percorsi integrati utili a sviluppare una economia di interesse reciproco, anche per contrastare la nuova ed ineludibile necessità, affrontata anche normativamente da Regione Lombardia, di non consumare più suolo (agricolo): la vivacità e la funzionalità dei territori rurali, infatti, sono tra i primi elementi per contrastare la pressione delle dinamiche urbanistiche e infrastrutturali.

L'area coinvolta

Per questo motivo, Regione Lombardia ha puntato la propria attenzione su un territorio sensibile come l'area metropolitana milanese: nell'ambito del territorio lombardo l'area presa in considerazione è quella corrispondente all'ambito territoriale della Città Metropolitana di Milano (ex Provincia), da intendersi come sistema metropolitano urbano/rurale, all'interno del quale, nonostante la complessità dei fattori urbanistico/infrastrutturali, è presente in maniera molto importante una matrice rurale che, oltre alla sua più propria capacità produttiva agroalimentare, è portatrice di molteplici valori quali, ad esempio, la stratificazione storico culturale del paesaggio agricolo e delle sue componenti, la fornitura di servizi ecosistemici e sociali. Il sistema rurale paesistico ambientale (così definito dal Piano Territoriale Regionale di Regione Lombardia) - in sostanza tutto ciò che è altro dal territorio urbanizzato - si caratterizza, quindi, come componente territoriale strategica, che può esprimere tutte quelle potenzialità multifunzionali di interazione ed inclusione con le dinamiche dei sistemi urbani. Solo nel recente passato si è rotto questo rapporto di reciproca sussidiarietà tra città e campagna agricola, con l'imperioso e disordinato sviluppo urbanistico del dopo guerra che ha visto le aree agricole (confinate come cosa a sé stante) come luogo di puro insediamento, disgiunto da una riflessione sul come, perché, compatibile, in un reciproco e rispettoso rapporto delle proprie peculiarità ed economie territoriali.

Milano Metropoli Rurale

foto di Matteo Pozzetti

 

RUMORE, per le sue finalità, si avvale di uno strumento di governance attivo dalla fine del 2015 definito Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale "Milano Metropoli Rurale" (AQST MIMERU). La Regione Lombardia partecipa ai tavolo di lavoro della Segreteria Tecnica, nonché a tavoli tematici istituiti per affrontare le varie problematiche di valorizzazione delle dinamiche agricole, in rapporto anche al dialogo con le economie che esprime l'ambito urbano. Al tavolo di lavoro partecipano, insieme agli Enti locali, i Distretti Agricoli Rurali, che sono aggregazioni di imprese agricole e non, riconosciuti e previsti dalla normativa regionale. In collaborazione tra loro, attori pubblici e privati hanno messo a sistema delle azioni comuni su cui lavorare (sviluppando un vero e proprio Piano di Azioni), risorse economiche e di tempo, per dare al territorio metropolitano uno strumento di governance multilivello che si è rivelato efficace e vincente in questi primi anni di lavoro comune.
A seguito dell'avvio di RUMORE, la Direzione Generale Territorio di Regione Lombardia che coordina il progetto europeo e partecipa ai lavori dell'AQST, ha istituito e coordinato l'avvio di un tavolo tematico dedicato all'"Innovazione per le imprese". Questo gruppo di lavoro riunisce, oltre ad Enti locali e Distretti rurali, gli stakeholders di riferimento operanti nell'ambito rurale urbano dell'innovazione: mondo accademico, cluster alta tecnologia per l'agrofood, mondo camerale, altre progettualità europee. Lo scopo principale è creare opportunità di interazione fra competenze diverse e innescare il potenziale di innovazione ancora non sviluppato nell'ambito rurale-urbano milanese, fornire opportunità di crescita alle aziende dei Distretti rurali, sfruttando il know-how presente e sviluppando nuove conoscenze ed economie grazie a start-up o ulteriori adesioni di imprese multifunzionali.

Gli obiettivi

Il progetto contribuisce pertanto al raggiungimento di due degli obiettivi primari del Programma Interreg Europe.

Anzitutto all'individuazione e analisi di buone pratiche, nello stesso territorio pilota dell'area metropolitana milanese. Il tema centrale è l'innovazione, nei suoi vari aspetti. Innovazione di prodotto, di processo e di sistema, con nuovi approcci agroecologici e di valorizzazione della matrice rurale e delle tipicità agricole, vero patrimonio del territorio e punto di riferimento per sviluppare nuove progettualità, start-up e skills. Innovazione funzionale, perché l'incontro fra mondo rurale e mondo dei Clusters della Smart specialisation strategy di Regione Lombardia consentirà di ampliare le funzioni e i servizi del territorio. Innovazione gestionale del territorio, grazie a strumenti di governance multilivello esistenti ed al consolidamento del territorio rurale-urbano in maniera equilibrata tramite l'integrazione dei due territori, non separati ma "sistema".

Inoltre, RUMORE ha individuato nel Programma Operativo Regionale fondi FESR (POR FESR 2014-2020) il policy instrument per il quale determinare un contributo positivo e di riorientamento. Il vantaggio per il mondo delle micro e piccole medie imprese nei territori rurali urbani potrà essere quello di migliorare l'accessibilità a bandi e finanziamenti, diversificando le fonti di finanziamento in termini di sviluppo territoriale (FESR) rispetto a quelle classiche del mondo agricolo (legate al PSR).
Dopo la ricognizione delle azioni prioritarie sul tema innovazione e la definizione del flusso di operatività per dare avvio, assieme ai Distretti rurali coinvolti, al motore innovazione clusters tecnologici - distretti rurali, le prossime sfide sono chiare: sperimentare filiere innovative e definire un Piano d'Azioni quale contributo al POR FESR in grado di sviluppare strategie di cluster e d'innovazione tramite il partenariato urbano-rurale che è già al lavoro.

 
 

Carlo Palazzoli e Fausto Moretti
Regione Lombardia
D.G. Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città Metropolitana
U.O. Programmazione Territoriale e Urbanistica


 
 
 

PianetaPSR numero 68  gennaio/febbraio 2018