Giovani, con un elevato livello di istruzione, orientati al mercato, carichi di idee innovative e di entusiasmo. Sono questi alcuni dei tratti distintivi degli imprenditori agricoli selezionati con la sesta edizione del Concorso "Nuovi Fattori di successo", iniziativa organizzata dall'Ismea, nell'ambito delle attività finanziate dal programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020. Il Concorso nasce con la finalità di valorizzare e diffondere le buone pratiche nello sviluppo rurale realizzate da giovani agricoltori e finanziate dall'Unione Europea.
Rispetto alle precedenti edizioni, al fine di incrementare ulteriormente il numero di partecipanti e semplificare l'iter istruttorio, sono state introdotte molteplici ed importanti novità.
Innanzitutto, in prossimità del lancio del concorso, è stata pianificata una efficace attività di comunicazione attraverso i principali canali social e con azioni mirate a sensibilizzare le principali organizzazioni di categoria e gli operatori. Inoltre, il bando è stato pubblicato a fine settembre e non più in prossimità dell'estate, garantendo anche una più ampia finestra temporale per le iscrizioni.
Relativamente alla semplificazione delle procedure, quest'anno per la prima volta è stata impiegata una piattaforma di caricamento on line delle domande di partecipazione che ha permesso ai candidati di compilare direttamente i moduli di partecipazione e caricare materiale fotografico relativo alla loro azienda. Gli stessi moduli sono stati profondamente rivisti e semplificati riducendo il numero di domande da 42 a 27 e garantendo un tempo di compilazione poco impegnativo e molto incentivante. A fronte di queste importanti semplificazioni il rigore valutativo e i criteri oggettivi impiegati per l'individuazione delle aziende vincitrici non sono stati modificati.
Eccole le 12 aziende selezionate tra le tante candidature pervenute che saranno presentate come esempi di "eccellenza" nell'ambito delle iniziative della Rete Rurale Nazionale. Le loro esperienze saranno diffuse attraverso prodotti divulgativi specifici a marchio RRN nel corso di vari eventi nazionali e internazionali. Le prime tre aziende classificate nella graduatoria finale, inoltre, saranno protagoniste di tre documentari, girati da un regista professionista e particolarmente apprezzati dai vincitori delle precedenti edizioni del concorso. Infine, come di consueto, le aziende selezionate saranno premiate durante una cerimonia istituzionale di carattere nazionale.
La vincitrice del concorso, Immacolata Migliaccio, gestisce in Campania un'azienda specializzata nella coltivazione di ortaggi di antiche varietà autoctone secondo il disciplinare dell'agricoltura biologica. Si tratta di una moderna azienda, dotata di recenti tecnologie, impianti fotovoltaici e tecniche di coltivazione innovative e sperimentali attente al benessere delle piante e a quello degli addetti ai lavori e degli ospiti impegnati in attività terapeutiche, riabilitative o formative.
L'azienda agricola di Molinari Graziano in Lombardia ha il suo punto di forza nell'agriturismo dove vengono proposte le molteplici produzioni aziendali. Graziano ha fatto della riscoperta di grani antichi la sua missione. I grani prodotti vengono trasformati in farine direttamente in azienda per essere impiegati in impasti della tradizione enogastronomia italiana. L'intera filiera è certificata biologica. Anche Nunzio Nolletti in Abruzzo ha avviato con successo la trasformazione di alcuni prodotti con il mulino aziendale producendo farine che successivamente vengono trasformate in pasta essiccata. Laura Cignata, invece, con la sua società San Rocco in Lombardia, trasforma le granaglie prodotte in regime biologico certificato in gallette per il consumo umano destinate in larga parte a consumatori intolleranti al glutine o soggetti sottoposti a diete con particolari restrizioni.
Dario Adolfo Capogrosso con Il pastore transumante può essere considerato un'eccellenza nell'allevamento dei cani da guardiania anti lupo non solo in Piemonte ma a livello nazionale. L'azienda alleva razze da pastore tradizionali italiane come il pastore maremmano abruzzese, il cane pastore della Sila (Calabria), il cane fonnese sardo e lo spino degli Iblei (Sicilia). La specificità dell'azienda è dovuta alla fortissima attenzione al benessere animale. La tecnica di allevamento impiegata, infatti, rifiuta la stabulazione fissa a vantaggio di un addestramento all'aperto nei 6 ettari aziendali all'interno dei quali i cani vivono in gruppi separati insieme al bestiame che andranno a proteggere nel proseguo del loro percorso di vita.
L'azienda Elilu di Gastaldi Elisa realizza, in un'ottica di economia circolare, tutte le produzioni primarie necessarie alla sussistenza della famiglia, custodendo varietà e razze antiche tradizionali italiane, ma soprattutto piemontesi, coltivate secondo i principi dell'agricoltura biologica e biodinamica. Le stesse produzioni vengono poi trasformate in azienda all'interno di laboratorio multifunzionale dotato di mini caseificio, un impianto di conservazione ad azoto e un mulino a pietra.
Salva Chialva ha sviluppato una promettente coltivazione di piante officinali lavorate e conferite alle industrie farmaceutiche piemontesi oppure direttamente trasformate in azienda creando una ampia gamma di prodotti a marchio proprio per la cura della persona a base di oli essenziali di menta piperita e camomilla romana.
Di piante officinali si occupa in Trentino Alto Adige anche Nadia Laura Pitto che con la sua azienda Fiores coltiva piante officinali biologiche impiegate per la produzione di infusi, sciroppi, caramelle alle erbe e una linea di cosmesi naturale. L'azienda completa le sue produzioni con la recente introduzione della coltivazione dei cereali trasformati in farina o utilizzati per la preparazione di zuppe e minestre.
La YesiFood di Emanuele Zannini è una giovane azienda marchigiana specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti da forno dietoterapeutici a basso o nullo contenuto proteico contenenti solo ingredienti naturali ottenuti prevalentemente dalle produzioni aziendali in regime biologico.
La famiglia Pasqualone, giunta con Diego alla terza generazione, è dedita all'agricoltura nella loro azienda sin dal 1930. L'azienda si trova nel cuore dell'Abruzzo e si estende su una superficie di 70 ettari di cui 10 di uliveto, 2 di vigneto a cui si aggiunge la coltivazione annuale di pomodoro e frutteto. Diego ha apportato all'interno dell'azienda modernità, innovazione e diversificazione dei prodotti allargando i mercati di sbocco.
Il comparto vitivinicolo è rappresentato dall'azienda di Rino Corbo in Campania che ha creato recentemente una nuova linea di vini ottenuti eliminando in cantina l'impiego di prodotti di origine animale e il ricorso a ogni tipo di trattamento chimico per il processo di stabilizzazione.
Infine, Francesca Dellorusso ha il merito di aver riproposto con una veste innovativa e rinnovata il cotto di fichi, un prodotto della tradizione pugliese. Lo stesso prodotto, oltre ad essere venduto con marchio proprio e packaging accattivante, viene anche utilizzato nel processo di fermentazione per la produzione di una birra artigianale.
Francesco Piras
f.piras@ismea.it
PianetaPSR numero 69 marzo 2018