La Commissione Europea ha presentato agli Stati membri una proposta che prevede la possibilità di innalzare il limite "de minimis" per gli aiuti di Stato da 15mila a 25mila euro in tre esercizi finanziari senza la necessità di un'approvazione preventiva.
L'ipotesi, si legge in una nota della Commissione, risponde alle richieste avanzate da alcuni Stati membri di rafforzare questo strumento riducendo contemporaneamente l'impegno dal punto di vista burocratico e le distorsioni del mercato.
La proposta prevede inoltre l'innalzamento degli aiuti fino all'1,5% dell'output nazionale del comparto agricolo (attualmente è all'1%) e propone di stabilire un tetto di aiuto massimo per singolo settore al 50% del totale, per limitare le possibili problematiche relative agli scambi tra Stati membri ed evitare possibili distorsioni delle dinamiche di mercato.
L'ipotesi della Commissione stabilisce inoltre l'obbligo per gli Stati membri di istituire registri nazionali che contengano tutti gli aiuti previsti dal "de minimis" con l'obiettivo di semplificare il monitoraggio e l'attribuzione degli aiuti stessi. In questo senso per il nostro Paese rappresenterebbe un obbligo già assolto dato l'Italia si è già dotata da tempo di un registro degli aiuti in ambito agricolo.
Con le regole attuali alle Autorità nazionali è permesso attribuire piccole somme a sostegno delle imprese nel settore agricolo senza una notifica preventiva alla Commissione. Uno strumento che, sottolinea la nota, "si è rivelato particolarmente utile nei momenti di crisi consentendo alle Autorità di reagire in maniera tempestiva ed efficace a sostegno delle aziende agricole più vulnerabili".
Per ottenere un riscontro da parte delle Autorità pubbliche, la Commissione ha lanciato una consultazione pubblica che si chiuderà il prossimo 16 di aprile.
Matteo Tagliapietra
PianetaPSR numero 69 marzo 2018