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Il sisma del Centro Italia: la riprogrammazione dello sviluppo rurale a sostegno delle aree colpite

Il comparto agricolo è stato pesantemente colpito dagli eventi sismici che negli ultimi due annisi sono susseguiti nel Centro Italia. A due anni dall'inizio del fenomeno abbiamo analizzato gli interventi posti in essere in ambito agricolo a livello centrale  regionale per consentire al comparto di risollevarsi.

Gli eventi sismici di aprile 2018 rientrano nella sequenza sismica iniziata nell'Italia Centrale il 24 agosto 2016. In due anni, questa area è stata colpita da oltre 85.000 scosse, come registrato all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia al 28 aprile 2017 (INGV ). Le zone interessate comprendono quattro Regioni: Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, e in particolare le aree dell'alta valle del Tronto, i Monti Sibillini, i Monti della Laga e i Monti dell'Alto Aterno. Sulla base della localizzazione degli eventi e dei danni rilevati, è stata delimitata l'area cosiddetta "cratere" , che interessa complessivamente 140 Comuni, in cui è registrata la presenza di oltre 25.000 aziende agricole, di cui 3.405 localizzate in Umbria (14%), 15.297 nelle Marche (61%), 1.870 nel Lazio (7%) e 4.448 in Abruzzo (18%). Si tratta di un contesto territoriale rappresentato da aree marginali e montane, interessate nel tempo da marcati fenomeni di declino socio-economico (Arzeni e Storti, 2018).
L'eccezionalità dell'evento sismico e la vulnerabilità dei contesti territoriali colpiti hanno reso necessario attivare una serie di strumenti di politica economica, volti a sostenere il mantenimento dell'attività agricola nelle aree interessate, nella fase emergenziale, e avviare quanto prima un percorso di ripristino del potenziale agricolo danneggiato e di sviluppo locale.
Nell'ottica sia di breve che di medio periodo, sono state messe in atto politiche settoriali e territoriali nelle aree colpite, con una combinazione di diversi strumenti di policy, finanziati sia con fondi nazionali e regionali sia con fondi comunitari.
Nel presente contributo l'attenzione viene focalizzata sul contributo di solidarietà nell'ambito dello sviluppo rurale, realizzato con un trasferimento di risorse da tutti i Programmi (regionali e nazionale) a favore delle Regioni colpite. Tuttavia, oltre a tale storno - destinato a potenziare le dotazioni dei quattro PSR - va tenuto conto che, nella fase emergenziale, sono state attivate misure eccezionali a supporto della zootecnia di queste aree, nell'ambito delle Organizzazioni comuni di mercato del primo pilastro della PAC (regolamento delegato (UE) n. 1613/2016).
Sul fronte della politica di sviluppo rurale, nella Conferenza Stato/Regioni del 22 giugno 2017, è stato attivato un contributo di solidarietà attraverso un trasferimento parziale delle risorse finanziarie assegnate ai PSR per le annualità 2018, 2019 e 2020 a favore dei PSR di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, per un importo complessivo di 300 milioni di euro di spesa pubblica (131,6 milioni di euro di quota FEASR), al fine di sostenere la ricostruzione nei territori interessati dal terremoto. A tale contributo, si aggiunge poi la totale copertura, a carico dello Stato (Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie) della quota regionale dei PSR delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria per le annualità 2016-2020 per un importo complessivo di circa 348 milioni di euro. L'importo è destinato per il 34% all'Umbria, il 30% al Lazio, il 21% alle Marche e per il restante 15% all'Abruzzo. Questo ulteriore contributo ha consentito alle quattro Regioni di disporre di risorse regionali aggiuntive da destinare ad altri interventi legati ai fabbisogni territoriali a seguito del sisma. (Pierangeli et al., 2017).
Il contributo da parte delle Regioni e Provincie autonome è stato determinato effettuando una riduzione parziale di risorse, per il triennio 2018-2020, pari al 3% della quota del FEASR di tutti i PSR - fatta eccezione dei programmi delle Regioni colpite dal sisma - e al 6% circa della quota FEASR del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN). Mentre, la riallocazione delle risorse tra le quattro Regioni è avvenuta sulla base della superficie territoriale dei 140 Comuni ricadenti nell'area del cratere, cui ha fatto seguito un aggiustamento volto a tenere conto della maggiore incidenza del terremoto nei territori marchigiani. Le risorse sono state dunque ripartite tra le quattro Regioni come segue: 52,2% alle Marche, 17,0% all'Abruzzo e all'Umbria e 13,8% al Lazio

Contributo di solidarietà nell'ambito della Politica di Sviluppo Rurale. Riallocazione delle risorse tra le Regioni colpite dal sisma

 
FEASR
 
Spesa Pubblica
 
Quota Nazionale
 
Regioni
euro
%
euro
%
euro
%
Abruzzo
22.401.484
17,00%
46.669.759
15,60%
24.268.275
14,40%
Lazio
18.187.000
13,80%
42.177.644
14,10%
23.990.644
14,20%
Marche
68.669.000
52,20%
159.250.928
53,10%
90.581.928
53,80%
Umbria
22.380.000
17,00%
51.901.670
17,30%
29.521.670
17,50%
Totale Storno
131.637.484
100%
300.000.000
100%
168.362.516
100%

Fonte: elaborazione e dati Mipaaf

La rimodulazione finanziaria determinata dal trasferimento di solidarietà ha comportato la riprogrammazione di tutti i 22 PSR italiani.
Dal lato delle misure de-finanziate, il 29% delle risorse stornate sono state trasferite dalla Consulenza (misura 2), per circa 76,6 milioni di euro, seguita dalla Gestione del rischio nel PSRN (misura 17), che contribuisce con il 21%, per un importo pari a 55,2 milioni di euro; mentre sulla misura Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese (misura 6) ha inciso una riduzione di 28 milioni di euro, pari al 11% circa delle risorse trasferite.
Sul lato della riprogrammazione dei PSR delle Regioni colpite, quasi 1/3 delle risorse aggiuntive, in termini di spesa pubblica, sono state destinate a favore degli Investimenti materiali e immateriali (misura 4) per un totale di 88 milioni di euro, seguiti dal Benessere degli animali (misura 14) con il 13%, pari a 40 milioni di euro e dalla Agricoltura biologica (misura 11) con il 10% per un totale di oltre 30 milioni di euro. Alla misura Indennità compensativa (misura 13) sono state destinate il 9,7% delle risorse aggiuntive, pari a 29 milioni di euro, mentre agli Aiuti all'avviamento di imprese per i giovani agricoltori (misura 6) sono confluite l'8,3%, pari a 24,8 milioni di euro. Infine, alla misura per il ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali sono state allocate complessivamente risorse pari al 3,2%

 

Riprogrammazione per misura derivante dal trasferimento di solidarietà (%)

Per quanto riguarda l'incremento delle dotazioni dei programmi di sviluppo rurale delle Regioni colpite, è evidente come i fondi aggiuntivi siano stati prevalentemente orientati a favore di misure strutturali o ad investimento che nel complesso rappresentano circa il 60% delle risorse messe a disposizione dal fondo di solidarietà. Nel complesso, la scelta risulta chiaramente coerente con l'eccezionalità dell'evento sismico e i gravi danni apportati al contesto territoriale e, in particolare al settore primario. Va tenuto conto tuttavia che tali misure richiedono procedure amministrative articolate e tempi più lunghi per la realizzazione dei risultati. Per questo motivo risulta particolarmente importante avviare un percorso di programmazione strategica che coinvolga le aree interessate, anche attraverso progetti integrati che vadano oltre i confini amministrativi delle Regioni colpite.

Leggi l'articolo correlato "Marche, il PSR come strumento per superare il terremoto".
 
Riferimenti bibliografici
Arzeni A., Storti D. (2017), Le strategie per lo sviluppo rurale nelle Aree interne colpite dal sisma, Agriregionieuropa, n. 51.
Pierangeli F., Camaioni B., Nicodemo D., Ottaviani L., Romeo Lironcurti S. (2017), Il sostegno all'agricoltura nelle aree colpite dal sisma del centro Italia: dalle misure eccezionali allo sviluppo rurale, Agriregionieuropa anno 13 n°51, Dic 2017.

 
[1]ING (2918), Sequenza in Italia centrale: aggiornamento del 6 aprile 2018.
Link: https://ingvterremoti.wordpress.com/2018/04/06/sequenza-in-italia-centrale-aggiornamento-del-6-aprile-2018/
[2]Con il decreto legge 189/2016, negli allegati 1, 2 e 2 bis sono stati identificati i comuni colpiti dalle scosse rispettivamente del 24 agosto 2016 (62 comuni), del 26 e 30 ottobre 2016 (69 comuni) e del 18 gennaio 2017 (9 comuni), per un totale di 140 comuni colpiti. Il decreto è stato convertito, con modificazioni, con la legge n. 229 del 15 dicembre 2016, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016.

 
 

Fabio Pierangeli
CREA PB
Luigi Ottaviani
ISMEA
Simona Romeo Lironcurti
CREA PB

 
 

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PianetaPSR numero 70 aprile 2018