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Calabria
 
DIVERSIFICAZIONE

Le nuove regole per l'attività agrituristica

Approvato il regolamento attuativo che disciplina il settore:  priorità a vendite dirette e km 0, ma in deroga è possibile organizzare anche "eventi straordinari".

Nuove opportunità per il settore agrituristico calabrese grazie all'approvazione del regolamento attuativo della Legge Regionale riguardante "la nuova disciplina per l'esercizio dell'attività agrituristica, didattica e sociale nelle aziende agricole".
Completamento del quadro normativo e iniezione di risorse finanziare provenienti dal Programma di Sviluppo rurale 2007-2013 costituiscono un mix per il rilancio dell''attività agrituristica, risorsa importante per favorire lo sviluppo della vendita diretta, della filiera corta, dell'incremento delle colture e degli allevamenti, dell'enogastronomia tipica locale attraverso l'uso prevalente di prodotti aziendali e di altre aziende locali.
ll settore agrituristico calabrese ha assunto negli anni una notevole dimensione, con  574 aziende operanti e altre in corso di avvio. Un settore considerato strategico per l'economia regionale, tant'è che   il PSR 2007-2013 ha investito oltre 43 milioni di euro sulla misura 311 "Diversificazione verso attività non agricole", suddivisa in tre azioni: Azione 1: creazione e consolidamento dell'ospitalità agrituristica; Azione 2: creazione e consolidamento di imprese agricole multifunzionali innovative quali fattorie sociali, fattorie didattiche, fattorie creative ed eco-fattorie. Azione 3: Produzione di energia elettrica e/o energia termica da fonti rinnovabili, per una potenza massima di 1 MW, finalizzata alla vendita. Dopo la prima fase di attuazione della misura, risultano 308 aziende agricole beneficiarie della misura e che hanno avviato interventi per diversificare l'attività agricola.
Per accompagnare la fase di sviluppo dell'agriturismo, il nuovo regolamento ha provveduto a disciplinare le regole sull'attività, fissando i contenuti e le modalità per l'avvio dell'attività agrituristica con la relativa iscrizione nell'elenco provinciale, nonché le previsioni per gli interventi edilizi sugli immobili e la descrizione delle caratteristiche che devono possedere i locali adibiti ad alloggio e ristorazione. L'attività agricola deve essere prevalente e l'agricoltore non può trasformarsi in albergatore o ristoratore. con l'entrata in vigore del predetto Regolamento, vengono disciplinate, in modo dettagliato, le percentuali dei prodotti aziendali e l'apporto esterno. 
Così, a  esempio,  all'interno dell'agriturismo devono essere utilizzati un minimo del 20% di prodotti propri dell'azienda e la rimanente parte (sino al 70%) deve provenire da aziende della zona o della regione. Il restante 30% dei prodotti per un 25% può provenire da artigiani ed industrie agroalimentari della zona e/o regione e fino al 5% da altra provenienza.
Ma l'agriturismo diventa anche "location", dove organizzare degli "eventi straordinari" (massimo 12 all'anno), riguardanti la promozione e la valorizzazione del territorio e delle tradizioni, la promozione dell'agriturismo, l'agricoltura biologica, la vendita diretta e la multifunzionalità; solo in questi casi, perciò, è possibile  superare i vincoli numerici derivanti dal rapporto di connessione e le percentuali sulla provenienza della materia prima destinata alla somministrazione di pasti e bevande.

Anna Tancré

 
 
 

PianetaPSR numero 1 - agosto 2011