Il 5 e 6 giugno, la capitale bulgara ha ospitato la quarta conferenza annuale dell'UE sugli strumenti finanziari del FEASR. Nei due giorni della conferenza è stata offerta ai partecipanti una panoramica sulla proposta della Commissione sul sostegno all'agricoltura e alle zone rurali per il settennio 2021-2027, sulle opportunità offerte in coerenza con il regolamento Omnibus e il FEIS 2.0, sugli sviluppi e i progressi compiuti dagli Stati membri in merito alla progettazione e all'attuazione degli strumenti finanziari.
L'apertura dei lavori è stata affidata a Phil Hogan, Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, il quale ha sottolineato come gli strumenti finanziari del FEASR possano contribuire a migliorare l'accesso ai finanziamenti sostenendo il capitale circolante con prestiti a medio-lungo termine.
Il Commissario, citando i risultati di alcuni studi di prossima pubblicazione, ha evidenziato una crescita del sistema di garanzie offerte dal sistema del credito tradizionale alle imprese agricole, con conseguente assottigliamento del gap finanziario sia per il segmento dei prestiti a breve che per quelli a medio e lungo termine. Tale ripresa, favorita anche dalle controgaranzie che offrono una maggiore sicurezza al mondo bancario, riguarda tuttavia una parte ancora limitata del settore agricolo, ovvero le imprese di maggiore dimensione. Di conseguenza, resta un obiettivo prioritario delle politiche il favorire attraverso gli strumenti finanziari l'accesso al credito per le imprese più piccole. Tenuto conto della maggiore flessibilità accordata a livello regolamentare (si veda in tal senso l'Omnibus), il Commissario ha quindi incoraggiato gli Stati membri a pianificare l'utilizzo di tali strumenti anche per i futuri programmi di sviluppo rurale sottolineando la necessità di supportare la competitività, l'innovazione e la resilienza dell'economia rurale europea.
I relatori del gruppo BEI, Andrew McDowell e Pier Luigi Gilibert, hanno poi richiamato l'attenzione della platea sul potenziale degli strumenti finanziari del FEASR nell'affrontare le sfide dello sviluppo rurale come la volatilità dei prezzi, l'azione per il clima e, non da ultimo, i progetti per le infrastrutture nelle aree rurali. Gli strumenti finanziari, infatti, risultano particolarmente vantaggiosi in quanto possono generare:
Nell'ottica del "fare di più con meno", la combinazione del FEASR e del FEIS 2.0, attraverso strumenti centralizzati e decentralizzati, è stata indicata come una strada da perseguire in quanto può portare a un maggiore effetto leva sui finanziamenti contribuendo, per tale via, a sostenere gli obiettivi dei programmi di sviluppo rurale.
Infine, anche il segretario generale della COPA-COGECA, Pekka Pesonen, ha sottolineato che gli strumenti finanziari del FEASR, se complementari alle più tradizionali sovvenzioni, possono rispondere alle necessità di credito del sistema agricolo europeo, e che l'azione collettiva delle cooperative può aiutare le piccole aziende a migliorare l'accesso ai finanziamenti per lo sviluppo rurale.
Una delle sessioni più stimolanti della conferenza è stata quella che riguarda la condivisione delle esperienze in corso negli Stati membri.
A Sofia, l'Italia ha presentato la recente esperienza emiliana che, per la prima volta, si confronta con l'utilizzo di strumenti finanziari per lo sviluppo rurale, e il caso studio del PSR Lombardia che ha concepito uno strumento tailor made per le aziende agroalimentari, del quale proponiamo un'analisi.
Il Fondo di credito è stato istituito nell'ambito del PSR 2014-20 da Regione Lombardia con il supporto dell'ente in house Finlombarda SpA, al fine di sostenere le aziende agroalimentari e la competitività dei produttori primari, nonché le organizzazioni di produttori.
In base all'accordo di finanziamento firmato a novembre 2016, Finlombarda è stata nominata gestore del fondo. Lo strumento è diventato operativo a maggio 2017.
Il sistema bancario è fortemente interessato a partecipare allo strumento poiché i soggetti sono ritenuti bancabili. Ad oggi, hanno terminato l'iter di convenzionamento al Fondo undici intermediari finanziari, di cui nove a dimensione locale e due a vocazione internazionale (Mediocredito italiano e Unicredit). È particolarmente importante l'apporto delle banche territoriali in quanto hanno una maggiore conoscenza dei bisogni delle imprese locali.
Come evidenziato nella valutazione ex ante degli strumenti finanziari, il Fondo di credito risponde alla drastica riduzione degli investimenti per l'innovazione nel settore agroalimentare, ponendosi l'obiettivo di favorire la crescita e l'equa distribuzione di valore aggiunto lungo la filiera di produzione, di potenziare gli investimenti infrastrutturali, di agevolare la diffusione dei marchi di eccellenza del territorio.
Il ricorso agli strumenti finanziari nel PSR Lombardia è stato programmato nell'ambito dell'operazione 4.2.01 "Trasformazione, commercializzazione e sviluppo di prodotti agricoli", fornendo una combinazione di sovvenzioni e prestiti a basso tasso di interesse per un totale di 54 milioni di euro. A fine 2017, le risorse assegnate allo strumento finanziario erano pari a 33,2 milioni di euro, di cui 14,3 milioni di contributo FEASR e 18,9 di contributo nazionale.
I prestiti di investimento coprono l'80% dei costi dei singoli progetti e vengono erogati dal Fondo di credito (40% dell'importo del prestito) e dalle banche private (60% dell'importo del prestito), mentre le sovvenzioni coprono il restante 20% dell'investimento.
L'aspetto più innovativo dell'iniziativa risiede nell'accordare il finanziamento anche in presenza di un accordo di filiera tra imprese e quindi di un contratto di fornitura, in cui prezzi e quantità siano fissati in modo certo. Al contempo, si valorizzano le forme di progettazione integrata che mirano a sviluppare/migliorare una data filiera agroalimentare o un territorio specifico.
Preme fare osservare che lo strumento finanziario regionale, progettato nell'ottica della sostenibilità della Strategia Europa 2020, è improntato a migliorare l'accesso al credito garantendo:
Nell'aprile 2018, sono stati lanciati (e chiusi) tre inviti: si consideri, a titolo di esempio, che sul primo avviso dei progetti integrati di filiera (operazione 16.10.01) sono state presentate 16 domande corrispondenti a 180 milioni di euro di investimento e i progetti ammessi sono stati 6 con investimenti complessivi di circa 71 milioni di euro; i progetti esecutivi finanziati sono 5 per un valore di 51 milioni di euro (22,6 milioni di euro il valore del contributo accordato). Gli interventi dell'operazione 4.2.01 sono presenti in due proposte progettuali e prevedono un investimento di 1,7 milioni di euro per una richiesta di contributo di 510 mila euro. I progetti integrati di filiera e d'area oggetto dello strumento finanziario hanno incluso progetti di investimento con singole iniziative concordate per ogni partecipante.
Francesco Licciardo
CREA - Politiche e Bieconomia
PianetaPSR numero 72 giugno 2018