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Ambiente e clima

Agroforestazione e sviluppo rurale: un potenziale ancora inespresso

I sistemi agroforestali sembrano rispondere a molti degli obiettivi delle politiche globali, europee e nazionali di sviluppo agricolo sostenibile, ma nonostante queste caratteristiche sia nella precedente che nell'attuale Programmazione di sviluppo rurale le potenzialità di sviluppo sono rimaste in larga parte inespresse.

L'agroforestazione (agroforestry) o agroselvicoltura, è l'insieme dei sistemi agricoli che vedono la coltivazione di specie arboree e/o arbustive perenni consociate a seminativi e/o pascoli, nella stessa unità di superficie. Tali sistemi, che rappresentano una tra le più comuni forme di uso del suolo nei paesi della fascia tropicale ed equatoriale, sono tradizionalmente presenti anche in vaste aree del vecchio continente, in particolare nei paesi del Mediterraneo, tra cui l'Italia. Tuttavia, la meccanizzazione agricola e la tendenza all'intensivizzazione dell'agricoltura, che hanno preso piede nei paesi dell'area UE a partire dagli anni '50, hanno determinato una drastica riduzione dei sistemi agroforestali, che poco si conciliano con le attuali tecniche colturali, relegandoli nelle aree più marginali e meno vocate all'agricoltura intensiva (Salviato, 2014).
Ciò nonostante, le caratteristiche intrinseche dei sistemi agroforestali sembrano rispondere a molti degli obiettivi delle politiche globali, europee e nazionali di sviluppo agricolo sostenibile: diversificazione della produzione, riduzione degli input, aumento della biodiversità e tutela del paesaggio (Marandola et al., 2014). Temi, questi, ormai da tempo al centro delle finalità perseguite dalla PAC, tanto che il Reg. (CE) n. 1698/2005 ha dedicato all'agroforestazione una specifica misura nell'ambito della Programmazione di sviluppo rurale 2007-2013.
La misura 222 - "Primo impianto di sistemi agroforestali su terreni agricoli" introduceva un sostegno finanziario agli agricoltori per la creazione di sistemi di utilizzazione del suolo che presentassero, sulla stessa superficie, silvicoltura associata ad agricoltura estensiva. In particolare venivano coperti i costi per l'impianto del sistema agroforestale, con un tasso di cofinanziamento pari al 70% della spesa ammissibile, che saliva all'80% per interventi realizzati in zone svantaggiate (Cesaro et al., 2009). Nonostante le buone premesse, la nuova misura ha stentato a trovare attuazione sia in Europa che nel contesto nazionale. A livello UE, solo sei Paesi hanno programmato la misura 222 (Tabella 1) e in tre di essi il tasso di realizzazione è risultato trascurabile. Al 30 giugno 2015 erano appena 168 le domande finanziate, vale a dire il 10% dei beneficiari inizialmente previsti, mentre la superficie totale investita era di circa 2.300 ha (11% del target programmato). Solo l'Ungheria ha visto aumentare significativamente la propria superficie agroforestale, finanziando 111 progetti che coprivano oltre l'80% della superficie complessivamente finanziata in Europa.

Se si considera che a livello europeo (EU27) la superficie occupata da sistemi agroforestali è stimata in poco meno di 12 milioni di ettari (dati AGFORWARD, 2016), si evince come la Misura 222 abbia contribuito per meno dello 0,02% allo sviluppo dell'agroforestazione nel territorio dell'UE. Per quanto riguarda l'Italia, solo quattro regioni (Lazio, Marche, Sicilia, Umbria) hanno inizialmente attivato la misura nell'ambito dei propri Programmi di sviluppo rurale (Figura 1); a queste si è aggiunto in un secondo momento il Veneto, l'unica regione che ha poi fatto registrare un qualche avanzamento, seppur di portata modesta: infatti, il budget allocato ha consentito il finanziamento di due progetti di agroforestazione, che hanno interessato una superficie di 24 ha.

Tali difficoltà di attuazione sono imputabili, da un lato allo scarso interesse suscitato da una misura piuttosto complessa, per la quale vi è una generale mancanza di conoscenza tecnica, anche da parte dei consulenti, e per di più destinata esclusivamente all'ambito agricolo; dall'altro, alla mancata copertura delle iniziali perdite di reddito dovute alla riduzione della superficie agricola.
Ciò nonostante, la Commissione Europea ha deciso di riproporre la misura relativa all'agroforestazione anche nella Programmazione 2014-2020, all'interno del pacchetto di interventi forestali previsti dall'art. 21 del Reg. (UE) 1305/2013. Pur restando, nel suo impianto generale, molto simile alla vecchia Misura 222, la nuova sottomisura 8.2 - "Allestimento di sistemi agroforestali" vede l'introduzione di alcuni elementi di novità volti a migliorarne l'appetibilità presso i potenziali beneficiari. Innanzitutto, viene introdotta la compensazione anche dei costi di manutenzione (a patto che si tratti di un nuovo impianto finanziato dalla medesima misura), per un massimo di 5 anni. Nondimeno, la novità più rilevante consiste nell'ampliamento della platea dei beneficiari ai proprietari forestali e, soprattutto, la possibilità di realizzare interventi non solo sulle superfici agricole, ma anche su superfici boscate (Marongiu et al., 2017).
A livello europeo, la sottomisura 8.2 è stata implementata da otto stati membri (Tabella 2): come per il precedente periodo di programmazione, l'attuazione è concentrata nei paesi mediterranei che hanno una spiccata tradizione nella gestione di sistemi agroforestali. Infatti, ai paesi che avevano già proposto la vecchia Misura 222 (cfr. Tabella 1), si sono aggiunte la Grecia e la Spagna, che da sole detengono circa il 60% della superfice totale agroforestale europea e su cui ricade quasi due terzi del budget complessivo destinato alla sottomisura 8.2. Il target di realizzazione fisica a livello europeo è pari a circa 71.900 ha, un obiettivo oltre 30 volte superiore a quello realizzato nel precedente periodo di programmazione (Figura 2) e che rischia di non essere realizzato, giacché nel periodo 2007-2013 l'avanzamento fisico è stato pari all'11% di quanto inizialmente previsto.

Nonostante il tentativo di rendere la misura per l'agroforestazione più attrattiva, anche In Italia il livello di implementazione resta piuttosto circoscritto. Infatti, la sottomisura 8.2 è stata prevista solo da cinque Programmi regionali (Tabella 3): Basilicata, Marche, Puglia, Umbria e Veneto. Ciò nonostante, la spesa complessiva programmata ha subito un incremento di quasi 11 punti percentuali rispetto a quanto inizialmente previsto nei PSR 2007-2013, attestandosi a 9,1 milioni di euro. Per quanto riguarda la superficie da allestire, sono previsti 2.090 ha con una spesa ad ettaro molto variabile tra le singole regioni: si va dai 2.200 euro/ha della Basilicata ai 5.000 euro/ha di Puglia e Umbria.
Tuttavia, anche in questa programmazione la sottomisura stenta a prendere piede: attualmente solo Veneto e Puglia hanno emanato un bando. Nel primo caso questo è andato deserto, mentre in Puglia vi è stata la presentazione di circa 80 domande di finanziamento che hanno impegnato la metà del budget assegnato dalla regione.

 
 

Bibliografia:
AGFORWARD, 2016. Extent and Success of Current Policy Measures to Promote Agroforestry across Europe.
Alliance Environment EEIG, 2017. Evaluation study of the forestry measures under Rural Development. European Union, 2017
Cesaro L., Romano R. (a cura di), 2009. Politiche forestali e sviluppo rurale: situazione, prospettive e buone prassi. INEA - Osservatorio Foreste, Roma
Marandola D. (a cura di), 2014. Agroforestry: indirizzi per la programmazione 2014-2020. Rete Rurale Nazionale - MiPAAF, Roma
Marongiu S. (a cura di), 2017. Interventi programmati, Priorità e Focus Area delle misure forestali nei Piani di Sviluppo Rurale 2014-2020. Analisi sulla Misura 8 e Misura 15. Rete Rurale Nazionale - MiPAAF, Roma
Salviato M., 2014. Cos'è l'agroforestazione? AIAF - Associazione Italiana AgroForestazione, http://www.agroforestry.it/

 
 

PianetaPSR numero 73 luglio/agosto 2018