Un percorso di formazione molto diverso da quanto si è soliti organizzare a livello istituzionale e ancor più in ambito agricolo. Un percorso che ha messo al centro tematiche di stringente attualità come la digital transformation e il suo impatto sul sistema agroalimentare, mutuando dinamiche, strumenti operativi e metodologie di lavoro dall'ecosistema delle start up più innovative.
È stata questa l'idea alla base dell'Agricademy, il programma di formazione e accelerazione di impresa promosso dal Mipaaft e sviluppato da Ismea, che ha coinvolto, da giugno a novembre 2018, una platea di 200 giovani imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia e selezionati tramite il bando "Promuovere lo spirito e la cultura d'impresa".
Roma, Bologna e Bari le città scelte per questa iniziativa itinerante che si è articolata in tre momenti distinti: una prima sessione di formazione, una fase di accelerazione delle idee di business e un'attività coaching in azienda.
Più nel dettaglio, prima dell'estate Agricademy ha previsto, in ciascuna delle tre città, un week end di formazione intensivo, con lezioni frontali e attività di networking, dove i ragazzi hanno avuto modo di approfondire le tematiche dell'innovazione, del marketing e dell'internazionalizzazione, confrontandosi con professionisti del settore agrifood e docenti di primo piano dell'Università di Brescia, Politecnico di Milano, Sapienza di Roma e Università del Sannio. Paralleli alla formazione, i momenti serali di condivisione delle esperienze condotti da Vazz'app, hub di innovazione sociale noto per il format delle "contadinner" , hanno creato quell'humus favorevole allo sviluppo di relazioni tra gli imprenditori agricoli coinvolti, propedeutici alla fase successiva dell'Agriacademy, quella autunnale, di accelerazione delle idee di business.
Ed è stata soprattutto questa seconda fase, dal taglio squisitamente pratico, che ha entusiasmato i ragazzi, rappresentando un'occasione di forte sviluppo delle competenze (non solo tecniche ma anche delle cosiddette soft skill) e un elemento di assoluta novità nel panorama delle iniziative istituzionali a sostegno della formazione in agricoltura.
Ad affiancare Ismea, nei tre intensi week end autunnali è stata la task force di RuralHack, un team di esperti in innovazione sociale e tecnologica, capitanati da Alex Giordano, che ha guidato i ragazzi nello sviluppo e prototipazione delle idee di business, utilizzando agli strumenti del design thinking e della progettazione user centrica, oggi alla base della cosiddetta "trasformazione digitale" delle imprese.
La seconda sessione di AgriAcademy, ha messo infatti al centro le 12 idee progettuali dei ragazzi (4 per ciascuna città) selezionate tra tutte quelle che i giovani imprenditori avevano preparato, singolarmente o in gruppo, dopo la formazione estiva. I 12 concept finalisti sono stati quindi sviluppati in team con l'aiuto dei service designer di RuralHack e dei mentor dell'Osservatorio SmartAgrifood, in una lunga maratona non stop, una sorta di Hackathon tra imprenditori agricoli, che ha portato alla realizzazione di veri e propri prototipi di progetto, e, infine, alla scelta dei tre progetti più convincenti da parte di una giuria di esperti.
Per i vincitori l'opportunità, ora, di essere seguiti da vicino dai coach di innovazione per l'avviamento e il consolidamento della loro idea imprenditoriale.
ComBEEnazioni prevede un sistema monitoraggio dell'ambiente attraverso tecnologie che analizzano le api, i loro prodotti e l'alveare, per proporre una certificazione "a noma di api", una sorta di "bandiera blu" dei territori decretata proprio da queste sentinelle della qualità ambientale, che va oltre la certificazione del biologico. Un soggetto territoriale collettivo (GAL, Gac, Flag...) può dotarsi di questo sistema e se il suo territorio risulta pulito può beneficiare del bollino "approvato dalle api" con la licenza di poterlo trasferire a tutte le aziende produttrici che insistono nella stessa area. Il miele prodotto dalle "api certificartici" finisce in vasetti parlanti che, mediante un QRCode, danno accesso a una interfaccia dove è possibile monitorare i dati dei territori in tempo reale. Partito da un concept iniziale di Milena Zarbà di Bergamo, l'idea progettuale si è poi arricchita dei contributi di tutti i membri del tavolo di lavoro composto da Sergio Fronteddu, Antonello Garra, Giuseppina Solinas, Rocco Vallorani, Luca Rando, Michele Alita.
DolimiTEAS, è un brand di tisane e preparazioni erboristiche che trae la sua forza e distintività dal contesto territoriale in cui è inserito: la Val di Fassa, una delle destinazioni montane più note e apprezzate in Italia. Il progetto si rivolge in primo luogo a chi visita le Dolomiti e si sviluppa con eventi ed esperienze in campo, come la raccolta delle erbe, che fidelizzano all'acquisto del prodotto sul sito, anche successivamente, una volta tornati a casa. Ma la vera novità del progetto risiede nella possibilità per l'utente, tramite una piattaforma ad hoc, di connettere il proprio dispositivo wearable (misuratori da polso), e di costruire la sua preparazione galenica o erboristica su misura in base ai dati del proprio stato di salute. Un progetto firmato da Nadia Laura Pitto realizzato con il contributo di Paolo Maria Mosca e Lorenzo Ceruti (Vercelli), Liam Fenner (Trento) Mario Parente (Caserta), Immacolata Migliaccio (Caserta), Giuseppe Vignola (Matera), Philippe Breintenberger (Treviso), Andrea Zanotti (Mantova), Mario Costanzo (Messina), Cecilia Fierli (Siena).
B-LAND Vivi la terra, sostieni il territorio è un hub che raggruppa aziende diverse per offrire prodotti e servizi per turisti giovani e tecnologici che cercano esperienze di vacanza personalizzate attraverso i social. Degustazioni, visite guidate, didattica e percorsi gastronomici, organizzate attraverso una piattaforma web che offre un assistente virtuale per viaggi ad hoc, centrati sul territorio campano e pugliese, e costruiti sulle caratteristiche del cliente, sulle sue preferenze e gusti che derivano dal sistema di profilazione. Insomma, una sorta di Spotify applicato al turismo rurale. Il progetto ha, inoltre, una forte caratterizzazione sociale e prevede che una parte degli utili dell'attività venga devoluta alla riqualificazione del territorio. Le attività di riqualificazione e l'offerta dei viaggi potranno essere seguite attraverso la realtà aumentata disponibile grazie a un'app innovativa applicata al turismo. Il Progetto è stato sviluppato da Nadia Savino di Avellino assieme al team composto da Marco Bellè (Messina), Angelo Santoro (Bari), Alessia Ametta, Manuela Ariano e Sabino Ammollo (Foggia), Luca Vita (Roma), Vincenzo Cori (Teramo), Giovanni Pirillo e Salvatore Angelica (Reggio Calabria) e Damiano Cracolici (Palermo).
Enrica Ruggeri
e.ruggeri@ismea.it
Ismea - Direzioni servizi per lo sviluppo rurale
PianetaPSR numero 76 novembre 2018