Lo sviluppo rurale si appresta a chiudere l'annualità di spesa 2018 con ottimi risultati: il rischio disimpegno per quasi tutte le regioni italiane è stato scongiurato centrando così l'obiettivo con largo anticipo.
Al 15 ottobre 2018 sono state spese il 97,16% delle risorse dell'annualità di impegno 2015; i fondi ancora a rischio sono pari a 73 milioni di euro. È da sottolineare invece che sul fronte fondi delle politiche di coesione la spesa complessiva sostenuta a fine giugno 2018 è stata di poco inferiore a 4,5 miliardi di euro ed il livello del 'tiraggio' delle risorse (rimborsi UE) a valere sul bilancio comunitario si attestava a 2,775 miliardi di euro, ovvero il 53% delle risorse dell'annualità 2015.
L'avanzamento della spesa pubblica effettivamente sostenuta dai PSR da inizio programmazione al 15 ottobre 2018 risulta pari al 21,89%. Nel terzo trimestre 2018 sono stati erogati 739 milioni di euro di contributi pubblici (corrispondenti ad una quota comunitaria FEASR di 360 milioni di euro) a cui è necessario aggiungere gli importi versati dalla Commissione a titolo di prefinanziamento, pari al 3% del budget totale di ciascun PSR (erogati a titolo di anticipi e considerati spesa utile ai fini dell'attuazione finanziaria).
Rispetto al trimestre precedente si registra un incremento dell'attuazione della spesa di 3,5 punti percentuali; i pagamenti della sola quota comunitaria FEASR da gennaio 2018 al 15 ottobre scorso sono pari a 880,4 milioni di euro con un incremento costante nel corso dei trimestri dell'anno:
Pertanto, da inizio programmazione ad oggi sono stati spesi complessivamente 4.577 milioni di euro (pari a 2.263 milioni di euro di sola quota FEASR).
Per quanto riguarda il rischio di disimpegno automatico, al 15 ottobre quattordici PSR hanno già superato la soglia di spesa del 100% dell'annualità di impegno. Inoltre altre cinque Regioni hanno superato la quota del 90% e si apprestano in questi ultimi mesi a superare agevolmente l'obiettivo di spesa previsto per il 2018. Criticità invece permangono ancora per i PSR dell'Abruzzo, Liguria e Friuli Venezia Giulia. Per questi tre Programmi emerge la necessità di monitorare costantemente la spesa del quarto trimestre e cercare di sbloccare i pagamenti ancora in sospeso: il rimanente da liquidare per queste tre Regioni è pari a circa 27 milioni di euro complessivi.
Bisogna sottolineare, tenuto conto della loro rilevanza finanziaria, che tutti i PSR delle cinque Regioni del Sud (Calabria, Sardegna e Sicilia, Campania e Basilicata) hanno superato o si apprestano a superare agevolmente l'obiettivo di spesa 2018: tra queste è da mettere in evidenza il notevole incremento della spesa del PSR Puglia e Campania che raggiungono rispettivamente il 90% e il 99,9% del proprio obiettivo di spesa.
In merito all'attuazione delle misure, la misura "Indennità zone soggette a vincoli naturali o specifici" (M13) presenta una percentuale di attuazione prossima al 53% del budget assegnato e con una spesa pubblica rendicontata da inizio programmazione di 816 milioni di euro (+77 milioni di euro rendicontati nel terzo trimestre). Seguono gli interventi per l'agricoltura biologica (M11) con un livello di spesa pari al 43,4% e spese complessivamente pagate per 779 milioni di euro (+102 milioni di euro nel solo terzo trimestre 2018).
Gli interventi agro-ambientali (M10) presentano pagamenti totali da inizio programmazione pari a 836 milioni di euro arrivando così ad una percentuale di attuazione del 32% e facendo registrare pagamenti da giugno ad ottobre pari a 96,3 milioni di euro.
Infine, gli investimenti nelle aziende agricole (M04) presentano una spesa complessiva di 945,5 milioni di euro di spesa pubblica rendicontata, a fronte di 5.743 milioni di euro di investimenti totali programmati nei sette anni. La misura registra una spesa nell'ultimo trimestre molto elevata pari a 160 milioni di euro.
Tuttavia, la vera sfida per l'annualità di spesa 2019 sarà quella di mantenere o incrementare il trend di spesa registrato quest'anno, tenuto conto delle notevoli somme che dovranno essere rendicontate nel corso del 2019 per evitare il disimpegno, che ammontano a complessivi 2.097 milioni di euro (di cui 1.095 milioni di euro per le cinque Regioni del Centro-Sud e le Regioni in transizione e 796 milioni di euro per le Regioni del Centro-Nord).
Pertanto, la difficoltà sarà per molti PSR quella di cercare di "sostituire" progressivamente le spese in transizione, provenienti da impegni presi nella precedente programmazione, che ammontano a circa 2.655 milioni di euro, con spese nuove derivanti da interventi attivati nella programmazione 2014-2020 velocizzando l'iter istruttorio e le connesse procedure di controllo. Se ciò non avverrà la velocità di spesa - garantita dalle predette misure in transizione - subirà un inevitabile arresto con un conseguente incremento del livello di rischio di disimpegno nel prossimo anno per alcuni PSR italiani.
Luigi Ottaviani
PianetaPSR numero 76 novembre 2018