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PAC post 2020, Cresce l'ambizione ambientale

Nel negoziato si rafforza il ruolo della condizionalità al servizio dell'ambiente e del territorio.

Negli articoli 11 e 12 della proposta di regolamento per il Piano Strategico Nazionale, sono esposti i principi e gli ambiti della condizionalità per la fase programmatoria 2021-2027. Gli enunciati normativi sono elencati all'allegato III della medesima proposta.
L'illustrazione accurata della base normativa della condizionalità è avvenuta a giugno nel corso del cosiddetto "Working group on horizontal agricultural questions", che sta avendo periodicamente luogo presso il Consiglio Europeo, a cura del relativo segretariato, cui prendono parte i rappresentanti tecnici degli Stati Membri e quelli della Commissione Europea (CE), sotto la guida della Presidenza di turno, che al momento è quella austriaca. I lavori sono iniziati sotto la Presidenza bulgara.
La "condizionalità rafforzata" andrà a costituire la nuova baseline per i pertinenti interventi dello sviluppo rurale, mentre le relative riduzioni e sanzioni, il linea di principio, non cambieranno.
Il rafforzamento dell'ambizione per clima e ambiente si traduce nell'aggiunta di due Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (BCAA): una per la protezione zone umide e una per la gestione sostenibile dei nutrienti a mezzo di uno strumento apposito, che la CE renderà disponibile nell'ambito di un sistema all'uopo approntato. Inoltre sono stati aggiunti tre Criteri di Gestione Obbligatori (CGO):

  • Il CGO che comprende alcune norme della Direttiva Quadro Acque (DQA), per il quale le lettere (e) ed (h), dell'articolo 11(3) della Direttiva 2000/60/CE, prevedono, rispettivamente, il controllo dell'estrazione e l'arginamento delle acque dolci superficiali e, per le fonti diffuse di inquinamento, prevedono misure atte a impedire o controllare l'immissione di inquinanti, con particolare riferimento ai fosfati. Il CGO sulla DQA sostituisce, pertanto, le attuali BCAA 2 e la BCAA 3 (2014-2020).
  • Il CGO che comprende alcune norme della Direttiva Uso Sostenibile dei Pesticidi; si tratta, infatti, di alcuni obblighi attualmente già presenti nei requisiti che deve osservare la parte dei beneficiari che aderisce ai pagamenti agro-climatico-ambientali ed al biologico, che viene estesa all'intera platea dei beneficiari, con l'aggiunta delle norme che limitano  l'uso dei pesticidi nelle Aree Protette.
  • Il CGO relativo all'obbligo di notifica di tre malattie zootecniche.

Sarà condotta, inoltre, anche un'operazione di maquillage di norme già presenti, come nel caso della riformulazione delle BCAA relative al suolo, che stanno creando diversi problemi applicativi in questa programmazione.
Saranno, inoltre, "trasposti" all'interno della condizionalità, gli obblighi del greening, con alcune "variazioni sul tema".

  • Mantenimento della percentuale di prato permanente rispetto alla superficie totale ammissibile (ratio).
  • Divieto di aratura per i prati permanenti sensibili (presenti in Natura 2000).
  • Rotazione (in luogo della diversificazione).
  • Percentuale minima di superficie ammissibile destinata ad usi ecologici non produttivi (complementare alla BCAA 7, che protegge elementi "caratteristici" del paesaggio)

C'è da segnalare che la DG Agri non intende permettere un'applicazione su base facoltativa di alcuna delle BCAA.
Rimane l'obbligo, per ciascuno Stato Membro, di non aggiungere standard legati ad Obiettivi non compresi in quelli indicati nell'Allegato III.
Infine, c'è da segnalare che la "conditionality", come base della nuova "architettura verde", deve essere descritta e monitorata all'interno del Piano Strategico della PAC, approvato dalla Commissione.
È chiaramente partito il dibattito su diverse criticità. Gli Stati membri hanno evidenziato, ad esempio, che è prematuro stabilire una norma di condizionalità per l'uso dei nutrienti; in particolare, l'impegno richiesto va ben oltre l'ordinario e, pertanto, per il 2021-2027 tali impegni dovrebbero permanere nell'ambito della volontarietà e quindi della finanziabilità.
Diversi Stati membri sono inoltre contrari all'istituzione della BCAA per la protezione delle zone umide, che interesserebbe una quota piccola della superficie agricola, nonché alla BCAA 8 (che imporrebbe l'esecuzione di rotazioni colturali) poiché per i pagamenti diretti, che sono su base annuale, ci sarebbero problemi di controllo.
In generale, appare evidente la necessità di "potenziare" l'impegno ambientale richiesto alle aziende beneficiarie a fronte di un plafond dei pagamenti inferiore, seppur non di molto: ancora una volta sembra essere questo il prezzo da "pagare" per conservare risorse consistenti nella "rubrica agricola" del bilancio UE.

 
 

Antonio Frattarelli
Carlo Stumpo

 
 

PianetaPSR numero 76 novembre 2018