Il progetto pilota "oasi del respiro", avviato nel 2015 col Comune di Nocera Umbra (Perugia), si prefigge lo scopo di individuare, monitorare e rendere fruibili aree di interesse respiratorio, con particolare riferimento ad aree naturali submontane della rete Natura2000. Si caratterizza per tre contenitori principali: corredo floristico, corredo pollinico, corredo sintomatologico (rappresentati nel comitato scientifico da esperti in materia geobotanica, aerobiologica e pneumologica) al fine del benessere respiratorio e alla promozione dei sani stili di vita in relazione alla fruizione del territorio da parte dei cittadini. L'aspetto qui di seguito descritto è quello floristico, rinviando al sito del progetto (www.oasidelrespiro.eu) ulteriori approfondimenti.
Le aree Natura2000 sono caratterizzate da una elevata potenzialità in termini naturalistici e di fruibilità. Nel territorio nocerino sono state effettuate delle ricerche di tipo geobotanico volte ad individuare, monitorare e rendere fruibili alcune aree della salute. È stato condotto un monitoraggio territoriale, allergofitico, e cartografico. È stato inoltre mappato un nuovo percorso sentieristico in area Natura2000 in relazione alle esigenze della Associazione Malattie Respiratorie (AMAR onlus), anche in collaborazione col CAI di Foligno, inserito nella Rete di mobilità ecologica della Regione Umbria (DGR n. 1558 del 16 dicembre 2011).
L'ambiente acquatico (idrosfera), terrestre (litosfera), e aereo (atmosfera) sono le componenti ambientali, tra loro connesse, dell'ecosistema terrestre: la qualità dell'una si riflette sulla qualità dell'altra. L'azione dell'uomo, essere pensante posto al centro dell'ecosistema, ha determinato danni per alcuni aspetti irreversibili sulle componenti ambientali. Il massiccio aumento delle emissioni atmosferiche di agenti inquinanti gassosi legate al trasporto motorizzato, alla attività industriale e alla sottrazione di sink di accumulo per il carbonio (in primis la deforestazione e il consumo di suolo) hanno fatto sì che la qualità dell'aria che respiriamo costituisca una priorità ed una emergenza ambientale (D'Amato, 2011).
L'aumento di eventi meteorologici avversi estremi e un maggior tasso di umidità (tropicalizzazione), determinano un peggioramento delle condizioni respiratorie in fase acuta e cronica, per la penetrazione degli aerosol inquinati nelle vie aeree inferiori (D'Amato, 2011). L'esposizione ad aria inquinata può incrementare lo stress ossidativo a carico delle vie aeree e diminuire la funzionalità delle piccole vie. Oltre al traffico veicolare, grande importanza riveste la distanza da aree industriali che contribuiscono in gran percentuale sull'inquinamento da SOx, Arsenico, Cromo, Piombo e Policronobifenili, per il 70% da diossine e furani, per il 26% da PM10, per il 23% da NOx e per il 15% da CO e benzene.
La cementificazione di aree agricole fertili ed aree verdi impermeabilizza il suolo determinando il blocco della evapotraspirazione che aiuterebbe la circolazione dell'aria e la termoregolazione ambientale, per cui si assiste contemporaneamente a due danni irreversibili: la bolla di calore nella stagione estiva, in città, e il ruscellamento di grandi quantità di acque piovane lungo le superfici impermeabili, con danni da inondazione nelle zone di pianura.
Il recupero e la scoperta di aree rifugio (specialmente di media montagna) distanti dalle fonti inquinanti in cui l'ecosistema agrosilvopastorale ha ancora un suo equilibrio con attività antropiche di tipo estensivo, diviene sempre più essenziale in una interazione metropoli/aree naturali.
Il territorio di media montagna nocerino, già da me indagato, dal 2007 per la redazione dei piani di gestione, è caratterizzato da un'adeguata conservazione dell'equilibrio ambientale complessivo, nel quale le diverse componenti interagiscono tra loro. Caratterizzato da acque di sorgente, storicamente utilizzate e di elevata qualità, da argille bianche e terre particolari, da un'aria poco o per nulla inquinata (Arpa Umbria, 2015), si offre al cittadino, al turista, al passante come un ambiente dove recuperare un sano rapporto con la natura e con se stesso per l'uomo, sempre più circondato da cemento.
Gli studi condotti in questa sede, possono fornire uno strumento di valorizzazione e informazione alle amministrazioni locali ai fini della fruizione sportivo ricreativa e sanitaria di ambienti che, dal punto di vista paesaggistico, offrono apprezzabili scenari, specialmente laddove avviene un'integrazione con gli strumenti pianificatori ed urbanistici (PRG, Piani del verde, Piani di gestione ecc). In questo senso l'attuazione delle politiche di tutela della salute umana e della gestione del verde pubblico e delle aree Natura2000 possono fungere da filtro catalizzatore di un turismo formato e informato. Tutto questo deve condurre alla fruizione dell'area da parte di utenti potenzialmente interessati: scolari, sportivi, anziani, malati respiratori, cittadini di ambienti urbani e metropoli.
L'area di studio è stata studiata dal punto di vista territoriale, con approfondimenti cartografici e climatici. Il monitoraggio floristico delle allergofite è stato effettuato con la tecnica dello sguardo floristico.
Il Database realizzato contiene, tra l'altro, le seguenti informazioni specifiche:
Il territorio submontano, a confine con le Marche, si presenta come un pianoro con due dolci rilievi ai lati ed una valletta centrale, che la percorre in senso Nord/Sud, e costituisce una radura prativa (habitat 6210); ai lati, boschi di cerro nella variante con acero (habitat 91MO) alle pendici del monte Alago. Nelle zone esposte a Nord sono presenti lembi di faggeta (habitat 9210). Sono presenti ginepreti misti in evoluzione naturale (habitat 5130).
Il clima può essere inquadrato nell'ambito continentale, della regione temperata semioceanica, submontano-montano nella variante umida (Orsomando, in VAS, Rapporto Ambientale Comune di Nocera Umbra). Si presenta con stress da freddo molto intenso con estati fresche e prive di deficit idrico; bioindicatori sono il faggio (Fagus sylvatica), e altre specie montane quali aceri (Acer pseudoplatanus, Acer platanoides), e specie del sottobosco quali Rosa pimpinellifolia e Lonicera alpigena. Va segnalata la specie non molto diffusa in Umbria Acer opalus subsp. Obtusatum.
Le faggete si spingono in quest'area fino a quote inconsuete (500-600 msm) per le richieste ecologiche della specie, evidenziando uno stato di inversione termica. La temperatura media del mese più caldo (luglio) è di 20,2 °C (piovosità minima di 55 mm); la temperatura media annuale è di 10,6 °C.
La Zona Protezione Speciale di Monte Alago (Nocera Umbra) è ricompresa per intero, nel comune di Nocera Umbra; ha una superficie di 72 ha, riperimetrata in seguito alla proposta di revisione (Marinangeli F.). Specie rare ed endemismi regionali e nazionali: Acer obtusatum, Crepis lacera, Digitalis micrantha, Helleborus bocconei, Pulmonaria vallarsae. Le specie animali segnalate sono: albanella minore; succiacapre; tottavilla; calandro; averla piccola (Fonte: Regione Umbria, Piani di gestione).
Gli habitat rilevati sono
53% - Habitat 91M0 Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere;
22% - Habitat 6210 *Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupende fioriture di orchidee;
8% - Habitat 9210 *Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex
5% - Habitat 5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli;
Nella ZSC Monte Alago, le potenzialità in termini di benessere respiratorio e ricreativo sono notevoli, in quanto la vegetazione è indicatrice di un bioclima fresco, particolarmente fruibile in estate per la funzione ricreativa respiratoria.
Il breve anello escursionistico individuato è delineato lungo gli habitat dell'area Monte Alago
Calendario pollinico integrato, dati ARPA (giallo, arancio, rosso per taxa allergenici) - rilievi fenologici (viola) e indicazioni medie nazionali (Pignatti, 1982).
Il presente studio ha consentito di porre delle basi scientifiche in ambito floristico-vegetazionale ed ecologico oltre che biopolitico, per una gestione intelligente del territorio volta a garantire salubrità al cittadino anche tramite mezzi informativi.
La valorizzazione della gestione attiva delle risorse del territorio è raccomandata anche a livello europeo; le serie politiche di adattamento possono aiutare a ridurre gli effetti negativi del cambiamento del clima sulla salute umana (D'Amato 2011). Nocera Umbra si è costituita come luogo di interesse con una adeguata progettazione e gestione del verde in ambito della promozione della salute umana in relazione agli aspetti della tutela delle patologie respiratorie (Marinangeli, 2018; Frenguelli, 2005).
Una città che vuole impegnarsi per dare un positivo esempio di gestione del suo territorio, e che risultò pioniera negli anni '80 per lo sviluppo della Landscape ecology con lo studio di uno tra i primi piani del verde in Italia (Corriere dell'Umbria, 1-12-1984: Resto al verde e son contento, pagina 3) , dovrebbe "pensare" ad attuare misure di prevenzione e mitigazione: incremento dei trasporti pubblici a zero emissioni, sistemi adeguati di raccolta dei rifiuti, alimenti ipoallergenici a chilometro zero in azienda, turismo sociale, accessibile ed ecosostenibile (D'Amato, 2011) specialmente in relazione alla valorizzazione di aree Natura2000 di particolare interesse geobotanico, naturalistico, eco-turistico e ad aree forestali il cui valore ecosistemico va valorizzato.
Francesca Marinangeli
CREA, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria. Centro per le politiche e bio-economia di Perugia. Ricercatore T.I.
Francesca.marinangeli@crea.gov.it
Bibliografia
D'Amato G., 2011. Inquinamento atmosferico, variazioni climatiche e patologie respiratorie. Documenti AIPO, AIPO ricerche.
Frenguelli G. - 2005 - Una adeguata progettazione del verde urbano per limitare le pollinosi in città. Notiziario Allergologico, 24(1-2): 29-32.
Marinangeli F., 2018. Biodiversity Barcamp - Società, natura e biodiversità: strumenti per una tutela condivisa. A Nocera Umbra si è tenuto un laboratorio di co-progettazione focalizzato sulle Aree interne come naturale fulcro per i centri benessere del domani. Pianeta PSR numero 71 maggio 2018. http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2020
Ortolani C. et al., 2015. Allergenicità delle piante arboree e arbustive destinate al verde urbano italiano. Revisione sistematica e raccomandazioni basate sull'evidenza. GEA Vol. XI, 1/2015. http://docplayer.it/18297103-G-e-a-1-2015-giornale-europeo-di-aerobiologia-medicina-ambientale-e-infezioni-aerotrasmesse.html
PianetaPSR numero 77 dicembre 2018