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Fondi UE

La gestione dei conflitti di interesse per il corretto uso dei fondi UE

Una conferenza a Bruxelles ha affrontato il delicato tema dei conflitti di interesse nella gestione dei fondi comunitari.

Si è tenuta a Bruxelles il 10 aprile u.s. una conferenza dedicata al delicato argomento dei conflitti di interesse ed in particolare all'articolo 61 del Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 [1] dal titolo "Managing conflict of interests for better use of EU funds".
Il nuovo Reg. UE 2018/1046 stabilisce proprio le regole finanziarie del bilancio generale dell'Unione ed è quindi applicabile a tutti i Fondi europei siano essi diretti o indiretti, ed in particolare il suo articolo n. 61 prescrive che:

Fonte: ec.europa.eu

Articolo 61
Conflitto d'interessi
1.   Gli agenti finanziari ai sensi del capo 4 del presente titolo e le altre persone, comprese le autorità nazionali a tutti i livelli, che partecipano all'esecuzione in regime di gestione diretta, indiretta e concorrente del bilancio, anche per quanto riguarda i relativi atti preparatori, all'audit o al controllo, non adottano azioni da cui possa derivare un conflitto tra i loro interessi e quelli dell'Unione. Essi adottano inoltre misure adeguate a prevenire l'insorgere di conflitti d'interessi nell'ambito delle funzioni poste sotto la loro responsabilità e per risolvere le situazioni che possono oggettivamente essere percepite come comportanti un conflitto d'interessi.

2.   Laddove esista un rischio di conflitto d'interessi che coinvolga un membro del personale di un'autorità nazionale, la persona in questione ne informa il proprio superiore gerarchico. Qualora tale rischio sussista per un membro del personale statutario, la persona in questione ne informa l'ordinatore delegato competente. Il superiore gerarchico competente o l'ordinatore delegato conferma per iscritto se è accertata l'esistenza di un conflitto d'interessi. Laddove esista un conflitto d'interessi, l'autorità che ha il potere di nomina o l'autorità nazionale competente assicura che la persona in questione cessi ogni sua attività nella materia. L'ordinatore delegato o l'autorità nazionale competente assicura che sia intrapresa qualsiasi altra azione appropriata conformemente al diritto applicabile.
3.   Ai fini del paragrafo 1, esiste un conflitto d'interessi quando l'esercizio imparziale e obiettivo delle funzioni di un agente finanziario o di un'altra persona di cui al paragrafo 1 è compromesso da motivi familiari, affettivi, da affinità politica o nazionale, da interesse economico o da qualsiasi altro interesse personale diretto o indiretto.

 

La conferenza, organizzata dalla Dg Budget, ha avuto come scopo primario quello difavorire lo scambio delle best practices sulla gestione dei conflitti di interessi fra gli Stati Membri dell'UE nonché fra le diverse Direzioni della Commissione stessa, in quanto, come affermato dal direttore generale della Dg Budget, Gert Jan Koopman, evitare i conflitti di interesse rappresenta il cuore della legittimità della spesa europea in quanto serve a proteggere la sana gestione finanziaria dei fondi UE e preservare la fiducia dei cittadini nelle amministrazioni dell'UE e in quelle nazionali.

Al convegno hanno partecipato oltre alla Dg Budget anche la Dg Agriculture and Rural Development, la Dg Employment, Social Affairs & Inclusion e la Dg Regional and Urban Policy nonché l'OCSE le quali, attraverso i propri direttori generali o capi unità hanno esposto diversi casi di studio ed hanno analizzato diverse casistiche che sono state rilevate durante le loro attività di controllo.

Sebbene la normativa sul conflitto di interesse fosse già presente sia a livello unionale che per singolo Stato Membro, con il Regolamento 2018/1046, valido per tutti i fondi UE, si è voluta garantire la copertura non solo dei conflitti d'interesse diretti o indiretti, ma anche di quelli apparenti (solo se ben argomentati). Infatti, nell'intervento di Waelbroeck, Direttore del Centro Servizio Finanziario della DG Budget, sono stati ribaditi alcuni concetti, quali: Il conflitto di interesse è presente dove "l'esercizio imparziale e obiettivo delle funzioni ... è compromesso per ragioni che riguardano la famiglia, la vita emotiva, l'affinità politica o nazionale, l'interesse economico o qualsiasi altro interesse personale diretto o indiretto" e che è necessario gestire anche le "situazioni che possono essere oggettivamente percepite come conflitto di interessi", dove il termine "percezione" proviene dalla direttiva sugli appalti 2014/24 (01/01/2016), mentre "obiettivamente" è stato aggiunto nel regolamento finanziario in quanto i collegamenti fra le funzioni e l'interesse personale deve essere verificabile (controllabile).

Un aspetto molto interessante è quello legato alla necessità di gestire il rischio di conflitto di interesse attraverso l'introduzione di controlli nel sistema di controllo interno, in quanto deve essere affrontato a tutti i livelli organizzativi, sia per evitare gli eventuali impatti finanziari e operativi ma anche per evitare di danneggiare l'immagine delle istituzioni e la fiducia che in esse viene riposta dai cittadini. Proprio sulla fiducia e sui valori UE è intervenuto il Commissario Europeo al Bilancio e alle Risorse umane Mr. Günther H. Oettinger, illustrando come la non corretta gestione dei conflitti d'interesse nonché la semplice percezione di interessi pone dei rischi al sistema di valori delle istituzioni europee e nazionali, dove la democrazia e la trasparenza europea in contrapposizione con il modello russo e americano, fondano le loro radici sul rispetto dei cittadini e sul corretto utilizzo del loro denaro che deve essere speso per come è stato programmato.

Anche l'intervento di Janos Bertok, capo delle Divisione Integrità del Settore Pubblico all'interno della Direzione Governance Pubblica dell'OCSE è andato in questa direzione, prima rappresentando la carenza di fiducia degli europei nelle istituzioni, specie parlando di corruzione, in quanto è presente il forte dubbio che le scelte prese ai vertici di governo siano dettate da accordi con le potenti lobby e con le grandi multinazionali, poi introducendo dei meccanismi di prevenzione come la trasparenza e l'accountability.
Più volte è stato ribadito il concetto che la presenza di conflitti di interesse non per forza dà luogo a fenomeni di corruzione o alla distrazione di denaro pubblico, ma è necessario introdurre meccanismi di controllo e di protezione per gestirlo, così da evitare che il rischio possa concretizzarsi.

Anche i diversi Panel avuti nella giornata hanno permesso di capire come vengono gestiti dagli altri Stati Membri questi rischi, quali strumenti esistono o sono stati introdotti e cosa è stato previsto per il futuro.
L'evento ha avuto una grande partecipazione di tanti Stati e di tante Autorità, specie quelle che hanno il compito di gestire i diversi Fondi europei/programmi, e proprio su questi si sono concentrati diversi esempi che alla luce del nuovo regolamento devono essere gestiti.
Si riportano di seguito gli esempi proposti da Christina Borchmann, Direzione H - Assurance and Audit - della DG AGRI.

Esempio 1: 
Un soggetto del consiglio di vigilanza dell'organismo pagatore era anche membro del consiglio di amministrazione di un'azienda beneficiaria dei fondi agricoli.

Posizione DG AGRI:
La DG AGRI ha aperto una procedura di conformità ed ha chiesto all'OP di gestire il caso. Il soggetto si è poi dimesso dal Consiglio di vigilanza (misura correttiva) ma la DG AGRI ha comunque valutato il potenziale rischio per i fondi.


Esempio 2: 
Un soggetto appartenente ad un'associazione di produttori (beneficiaria dei fondi) eseguiva i controlli per conto dell'organismo pagatore.

Posizione DG AGRI:
La DG AGRI ha chiesto all'OP di affrontare la situazione, ma ha comunque avviato una procedura di conformità

Borchmann ha comunque ribadito che la gestione dei conflitti di interesse nel settore agricolo è gestita attraverso il Reg. UE 907/2014 allegato 1, punto 1, lett. B, comma v) che riferendosi alle risorse umane dell'organismo pagatore statuisce:

che sono adottate misure adeguate per evitare il rischio di un conflitto d'interessi quando persone che occupano una posizione di responsabilità o svolgono un incarico delicato in materia di verifica, autorizzazione, pagamento e contabilizzazione delle domande di aiuto o di pagamento assumono altre funzioni al di fuori dell'organismo pagatore.


Inoltre, il sistema di controllo interno di quasi tutti gli OP, affronta correttamente il rischio dei conflitti di interesse, i quali vengono anche controllati dall'organismo di certificazione, il quale valuta, su base annuale, la conformità dell'OP ai criteri di accreditamento, nonché le regole di ammissibilità, la selezione di progetti ed il rispetto delle procedure di appalto pubblico.
Anche gli auditor della DG AGRI, includono sistematicamente appositi punti di controllo sui conflitti di interesse nelle loro checklist, verificando:

  • l'esistenza di dichiarazioni di non conflitto di interessi;
  • l'esistenza di controlli da parte dell'organismo pagatore per identificare i collegamenti tra le persone coinvolte nella selezione dei progetti e i potenziali beneficiari;
  • l'esistenza di attività di supervisione su persone/aziende in una potenziale situazione di conflitto di interesse con altro soggetto/azienda indipendente (ad esempio superiore);
  • l'esistenza di procedure per escludere dal ruolo decisivo (commissioni di valutazioni) tutte le persone con conflitto di interesse effettivo o potenziale;
  • l'eventuale impatto del potenziale conflitto di interesse in termini di rischio per i Fondi.
Fonte: ec.europa.eu
 

Ulteriori esempi illustrati dal Direttore hanno riguardato la selezione dei progetti (a), gli appalti pubblici (b) e le gare private (c):

a) Esempi di selezione di progetti (autorità di gestione / organismo pagatore):

  • I valutatori dei progetti non hanno firmato dichiarazioni di assenza di Conflitti di Interessi;
  • Un membro del comitato di valutazione ha collegamenti con uno dei potenziali beneficiari;

b) Esempi di appalti pubblici (beneficiari pubblici):

  • La documentazione di gara è preparata da uno dei futuri offerenti;
  • Uno degli esperti assunti dall'amministrazione aggiudicatrice per la valutazione delle offerte viene assunto dal futuro contraente;

c) Esempi in gareprivate (offerte):

  • il beneficiario fa parte dello stesso gruppo economico dell'offerente vincitore;
  • il beneficiario e alcuni dei subappaltatori fanno parte dello stesso gruppo economico;

Ulteriori esempi portati all'attenzione della platea sono stati quelli legati al cosiddetto sistema delle "porte rotanti" dove un soggetto di alto livello delle amministrazioni pubbliche passa velocemente ai vertici di aziende e società nello stesso settore nel quale operava (e viceversa), generando o mantenendo così conflitti di interesse, che impattano sia i rapporti fra pubblico e privato (in virtù del ruolo precedentemente occupato dal soggetto) che anomalie nella concorrenza fra le aziende.

Un altro aspetto affrontato durante la conferenza è stato quello di illustrare le prassi e gli strumenti utili a limitare i rischi di conflitti di interesse, quali:

  • la formazione e sensibilizzazione dei soggetti pubblici (quali dipendenti, funzionari, direttori, politici, ecc) da fare a tutti i livelli, perché affinché qualcosa possa cambiare è necessario introdurre la cultura e l'attenzione verso la trasparenza e la legalità;
  • la trasparenza, in modo che ogni passo sia reso pubblico e le decisioni prese siano motivate e allineate a procedure esistenti e pubbliche;
  • la responsabilizzazione dei singoli (accountability) attraverso codici etici, regolamenti, codici disciplinari, sanzioni, ecc, in quanto il potenziale conflitto di interesse sebbene non implichi un reato deve essere gestito e bisogna far comprendere che eventuali comportamenti anomali verranno sanzionati e puniti;
  • il controllo delle dichiarazioni, infatti senza un reale controllo (ovvero senza l'implementazione di sistemi oggettivi di verifica) all'interno del sistema di controllo interno è inefficace l'introduzione di particolari misure;
  • l'utilizzo di appositi tool quali il toolkit dell'OCSE Managing Conflict of Interest in the Public Sector dove vengono raccolte delle buone pratiche per identificare i rischi, proibire forme inaccettabili di interesse privato, aumentare la consapevolezza delle circostanze in cui possono sorgere conflitti e garantire procedure efficaci per risolvere situazioni di conflitto di interessi. Il lavoro SIGMA portato avanti dall'OCSE e dall'Unione Europea, inerente le politiche e pratiche di conflitto d'interesse, che fornisce dati descrittivi e una panoramica analitica valutativa degli approcci alla regolamentazione e gestione dei conflitti di interesse nel settore pubblico di nove paesi europei. Il sistema ARACHNE che rappresenta una specifica risposta all'istituzione di adeguate misure antifrode (Art. 72.1, lett. h e 125.4, lett. C Reg. (UE) n. 1303/2013) all'interno della programmazione 2014-2020. E' uno strumento informatico integrato per la valutazione del rischio di frode sviluppato dalla Commissione Europea (Direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione - Dg Empl e dalla Direzione generale della Politica regionale e urbana - Dg Regio) in collaborazione con alcuni Stati membri per supportare le attività di verifica delle Autorità di Gestione dei Fondi SIE. Attualmente è disponibile per il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di coesione (FC), il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) e non per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) ma si potrebbero avviare dei colloqui per introdurlo anche nel settore dell'agricoltura.

Alla luce di quanto sopra appare chiaro che l'articolo 61 del regolamento finanziario 2018 si applica chiaramente alla gestione concorrente, ovvero agli attori finanziari o ad altre persone, comprese le autorità nazionali di qualsiasi livello, coinvolte nell'attuazione del bilancio, compresi gli atti preparatori. 

Anche secondo la giurisprudenza della Corte di giustizia "Un conflitto di interessi costituisce, oggettivamente e di per sé, una grave irregolarità" [2] e tale irregolarità deve essere prevenuta, rilevata e corretta dalle autorità nazionali competenti.
Pertanto anche le autorità di gestione ed in particolare gli organismi pagatori, nonostante questi ultimi abbiano già da regolamento l'obbligo di avere un sistema di controllo che per la gestione dei conflitti di interesse, sono chiamati a rivedere il proprio sistema di gestione dei rischi a tutela degli interessi unionali, attraverso la revisione delle policy e l'introduzione di nuove misure di prevenzione, identificazione, gestione e sanzione.

Tale revisione dovrebbe riguardare anche gli organismi delegati (a tutti i livelli), prevedendo apposite clausole all'interno degli accordi in essere o in quelli in via di sottoscrizione, che da un lato sensibilizzi le parti e li spinga ad introdurre sistemi autonomi per la gestione dei conflitti di interesse (consigliando ad esempio la pubblicazione dell'OCSE ed il relativo toolkit) e dall'altro definisca i principali punti di controllo anche per facilitare l'attività di verifica da parte dei compenti uffici. Definire regole certe e trasparenza permetterebbe agli organismi delegati di conoscere bene i rischi a cui si va incontro e pertanto anche l'introduzione di sanzioni più elevate sarebbe accettato pacificamente e rappresenterebbe un ulteriore punto di controllo (deterrente) per la corretta gestione dei fondi agricoli.


Note
 
[1]Articolo che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012
[2] Sentenza del Tribunale di primo grado del 15/06/1999 nella causa T-277/97, Ismeri Europa Srl contro Corte dei Conti

 
 

Francescofelice Tavolaro


Servizio Controllo Interno - Area IT e Tecnica
Agenzia Regione Calabria Erogazione in Agricoltura


 
 

PianetaPSR numero 80 maggio 2019