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Foreste

"Our Forests, Our Future", a Bruxelles Stati membri a confronto sul nostro futuro forestale

La Commissione europea ha organizzato due giorni di confronto sul futuro del settore forestale tra opportunità di crescita e sfide ambientali.

Il 25 e 26 aprile di quest'anno si è tenuta a Bruxelles la conferenza "Our Forests, Our Future", organizzata dalla Commissione europea (DG Agricoltura e sviluppo rurale), con il fine di analizzare e discutere insieme agli Stati membri, il ruolo del settore forestale nel perseguimento degli impegni internazionali e delle priorità strategiche dell'UE in materia climatica, ambientale, energetica e di sviluppo socioeconomico sostenibile. 

Alla conferenza, oltre ai rappresentanti ministeriali dei singoli Stati membri hanno partecipato rappresentanti del settore privato, del mondo accademico, della società civile e delle organizzazioni non governative di tutta Europa. L'Italia ha partecipato con il Direttore Alessandra Stefani della Direzione foreste del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

La conferenza, suddivisa il 5 sessioni tematiche (Tabella 1), ha visto altrettante tavole rotonde in cui al centro della discussione sono state poste le opportunità e le prossime sfide che coinvolgeranno le foreste e il settore forestale europeo. Negli interventi del commissario Hogan (Agricoltura e sviluppo rurale) e del commissario Arias Cañete (Azione per il clima e energia), è stato ribadito il ruolo della Gestione forestale sostenibile per la tutela e valorizzazione delle superfici boschive che coprono circa il 40% del territorio dell'UE e per lo sviluppo del settore forestale, che fornisce oggi oltre 3,5 milioni di posti di lavoro. Le filiere forestali rappresentano sempre di più il motore di crescita in ambito rurale, generando benefici per la società e il loro contributo rimane strategico per tutti gli Stati membri dell'Unione. 

In particolare, la Conferenza, riprendendo quanto già affermato nella dichiarazione di Cork 2.0, riconosce alle foreste e al settore forestale il contributo e la fornitura di soluzioni sostenibili alle sfide sociali attuali e future che riguardano tutti i cittadini dell'Unione, come la lotta al cambiamento climatico, la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, la promozione della bioeconomia circolare, la tutela della biodiversità e la valorizzazione delle risorse naturali.

 
 
 

Filo conduttore delle giornate forestali di Bruxelles sono state la Strategia forestale dell'UE, adottata nel 2013, gli impegni dell'accordo di Parigi e la crescente rilevanza e importanza del settore forestale per l'UE nel perseguimento degli obiettivi su clima ed energia per il 2030, di l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e della strategia europea per la bioeconomia. 

Partendo dalla consapevolezza che le foreste dell'UE sono state gestite nei secoli per fornire materie prime e servizi alle persone e all'ambiente, ognuna di esse racconta una lunga storia di interazione con gli esseri umani, e la loro area attuale, composizione, stato e biodiversità sono in gran parte il risultato di una combinazione di usi del suolo umano e dinamiche naturali. L'area forestale dell'UE è quindi un mosaico di usi e differenti modelli di gestione che continua ad aumentare, grazie ai programmi di rimboschimento e alla rigenerazione naturale su terreni agricoli e pascolivi abbandonati. In tale contesto per la Conferenza assume quindi una particolare importanza la gestione delle foreste esistenti e delle nuove, negli interessi economici, ambientali e sociali dei cittadini. Concorda sull'applicazione di una gestione in relazione agli obiettivi che si vogliono perseguire e a seconda dell'utilizzo che di queste si vuole realizzare: rifugi per la biodiversità, protezione, fornitura di materie prime e servizi ecosistemici, ecc.. Ribadisce inoltre come una gestione attiva e responsabile sia la chiave per garantire la prevenzione dai danni antropici e naturali (incendi boschivi, tempeste, malattie e insetti) alle nostre foreste e garantire la fornitura continua di beni e servizi ecosistemici a beneficio della società presente e futura. 

La strategia forestale europea

La strategia forestale dell'UE rimane il quadro per coordinare e garantire non solo la coerenza nelle politiche relative alle foreste ma anche il contributo delle foreste e del settore forestale agli altri obiettivi e traguardi dell'UE. I pilastri della politica forestale europea devono continuare a basarsi sui principi della gestione forestale sostenibile (SFM), sul ruolo multifunzionale delle foreste, sull'efficienza delle risorse e sulla responsabilità globale alle foreste. Gli obiettivi a cui ogni Stato membro deve concorrere sono quindi garantire che tutte le foreste dell'UE siano gestite in base a criteri di sostenibilità, e rafforzare il nostro contributo alla gestione sostenibile delle foreste e alla riduzione della deforestazione a livello globale. 

La Conferenza ha però sottolineato come il perseguimento di questi obiettivi debba tener sempre presente il contesto di cambiamento climatico in atto che sta mettendo in gioco la capacità delle nostre foreste di soddisfare le crescenti richieste della società e persino la loro sopravvivenza a lungo termine.

Contributo delle foreste a innovazione, crescita e occupazione

Per l'Unione Europea il contributo delle foreste e del settore forestale all'innovazione di prodotto e di processo, alla crescita e all'occupazione (Sessione 1) rimane un tema centrale, con importanti opportunità e sfide per lo sviluppo della bioeconomia. Si concorda infatti sul contributo alla crescita, occupazione e competitività nelle aree rurali che il settore forestale può fornire garantendo il potenziamento della fornitura di servizi ecosistemici. Il tema invece del contributo delle foreste al quadro climatico ed energetico dell'UE di fronte all'adattamento ai cambiamenti climatici rimane molto controverso. In particolare, il perseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e l'aumento della domanda di energia rinnovabile a base di legno impongono riflessioni approfondite anche in considerazione della crescente domanda di materiali a base biologica nell'industria e nel settore chimico e per l'industria di edifici e prodotti a zero emissioni di carbonio.

L'accordo di Parigi

La Commissione europea è consapevole che nelle sfide dell'accordo di Parigi per le foreste si aprono importanti opportunità per il settore forestale (Sessione 2). Il settore può rappresentare infatti uno strumento importante nel contribuire concretamente al perseguimento degli obiettivi di riduzione e compensazione delle emissioni climalteranti. Questo contributo potrà essere espresso con un maggiore riconoscimento dei servizi di cattura e stoccaggio del carbonio da parte delle foreste attraverso la gestione sostenibile e la creazione di nuovi boschi che preveda anche uno stimolo economica per i futuri regimi di compensazione del carbonio.

La salute della terra

Il tema del ruolo delle foreste per la salute del pianeta (Sessione 3) è stato affrontato riportando alle proprie responsabilità nelle scelte politiche ed economiche gli Stati membri. Al fine di garantire ecosistemi forestali sani in grado di fornire servizi ambientali e benefici per la società, habitat per animali e piante, protezione delle acque e del suolo e dai pericoli naturali, la linea di indirizzo europea non potrà che continuare a insistere sul miglioramento nella fornitura di servizi ecosistemici da parte delle foreste e sul promuovere mercati certificati di questi. Obiettivo primario rimane l'adattamento ai cambiamenti climatici, la conservazione della biodiversità e la prevenzione e lotta alla desertificazione.

Protezione delle foreste e gestione sostenibile

Strettamente legato al tema del ruolo delle foreste per la salute del pianeta vi sono i temi della protezione delle foreste e promozione della gestione forestale sostenibile a livello globale (Sessione 4) che devono trovare lo sviluppo e l'attuazione di azioni e misure efficaci non solo per incrementare e migliorare la gestione delle nostre foreste, ma soprattutto per combattere la deforestazione e il degrado nelle aree extra UE. Per quest'ultimo punto la politica della "due diligence" rimane uno strumento di controllo importante, che però deve completarsi a livello di singolo Stato Membro con scelte responsabili e coerenti in materia di politica, mercato e commercio internazionale dei prodotti forestali.

La comunicazione forestale

In ultimo la Conferenza ha voluto affrontare il problema della comunicazione forestale (Sessione 5) evidenziando come sempre più spesso sia a livello nazionale che Europeo si registrino sul tema foreste contrasti, in molti casi pretestuosi e senza basi scientifiche concrete tra le scelte strategiche e la sensibilità sociale. L'attenzione ad una corretta informazione e divulgazione in materia di Gestione forestale sostenibile rappresenta quindi per la Commissione una importante priorità che può da subito trovare concretezza nelle campagne comunicative rivolte ai più giovani, al coinvolgimento nelle decisioni politiche soprattutto a livello locali delle parti sociali. La Commissione ritiene opportuno inoltre insistere ancora sull'imboschimento e rimboschimento con "campagne di piantagione di alberi".

Le foreste nel nostro Paese

L'Italia con un patrimonio di oltre 11 milioni di ettari di bosco rappresenta il 5% della superficie forestale europea e il suo contributo al perseguimento delle strategie unionali e agli obiettivi e impegni internazionali ed europei assume sempre di più una importanza strategica per il nostro paese. Nel confronto con i 27 Paesi membri il nostro patrimonio forestale risulta essere non solo il più ricco in termini ambientali e di diversità ma come tutti gli altri è estremamente vulnerabile ai cambiamenti climatici in atto. Il settore forestale è sicuramente molto meno strutturato e competitivo rispetto alla maggior parte degli altri paesi europei, ma rispetto a questi presenta ampi margini di miglioramento e crescita che potrebbero nella concreta attuazione dei principi di gestione forestale sostenibile e di uso a cascata dei prodotti legnosi portare al sistema paese e ai territori rurali e montani italiani importanti benefici ambientali, economici e sociali.

 
 

Raoul Romano
CREA PB

 
 

PianetaPSR numero 81 giugno 2019