Il Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma "Man and Biosfere"(MaB) riunitosi a Parigi ha approvato l'iscrizione di due nuovi siti italiani nella rete mondiale dei luoghi di eccellenza dell'UNESCO. Si tratta del "Po Grande" e delle "Alpi Giulie" che entrano così a fare parte della rete mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MaB UNESCO.
Questo importante riconoscimento è il prodotto finale di un lungo lavoro portato avanti dall'Autorità di Distretto del Fiume Po e dal Parco delle Prealpi Giulie che ha visto il coinvolgimento degli stakeholders locali. Il processo di candidatura è stato coordinato dal Ministero dell'Ambiente, nell'ambito del Comitato Nazionale Tecnico del Programma MaB, grazie anche al supporto della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo e della Rete Rurale Nazionale.
Il Programma MaB è stato avviato dall'UNESCO nel 1971 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building.
Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell'UNESCO, delle Riserve della Biosfera, che sono aree terrestri o marine che gli Stati membri si impegnano a gestire nell'ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali.
Le aree MaB sono considerate a livello mondiale delle aree rurali di eccellenza nelle quali vengono sperimentate e attuate le migliori pratiche di sviluppo sostenibile.
Ogni Riserva della Biosfera ha lo scopo di soddisfare tre funzioni interconnesse relative alla conservazione, allo sviluppo sostenibile e agli aspetti educativi. Sulla base di queste tre funzioni principali, le Riserve, a livello territoriale, sono organizzate in zone centrali (core areas), in zone cuscinetto (buffer zones) e in zone di transizione (transition areas).
Attualmente, con l'approvazione dell'iscrizione dei 18 nuovi siti in occasione della 31° sessione del Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma "Man and Biosfere"(MaB), a livello mondiale c'è una rete composta da un totale di 701 Riserve della Biosfera in 124 paesi. Con la proclamazione delle Riserve della Biosfera Po Grande e Alpi Giulie sale a 19 il numero totale delle Riserve presenti nel nostro Paese.
Vediamo nel dettaglio le principali caratteristiche delle 2 nuove Riserve della Biosfera Unesco.
La Riserva della Biosfera del Po Grande, prende il nome dal fiume Po, che si snoda attraverso il mosaico degli ecosistemi del sito, tra cui zone umide marginali e laghi, isole fluviali, foreste rivierasche, valli, prati e terreni agricoli.
Copre un'area complessiva di 286.600 ettari e la sua zona "cuscinetto" comprende piccole isole, insediamenti e un'area marina.
La diversità culturale è molto significativa all'interno della Riserva, la cui istituzione avviene in continuità con le altre due Riserve della Biosfera già create lungo il fiume Po, Delta del Po (2015) e Collina Po (2016). Il collegamento dei tre territori attraverso "Po Grande" dovrebbe contribuire, in particolare, alla conservazione, allo sviluppo e alla sicurezza della gestione idrica integrata dell'area.
La Riserva della Biosfera delle Alpi Giulie, estesa 71.451 ettari, comprende tre diverse aree biogeografiche: alpina, mediterranea e illirica, che contribuiscono alla sua elevata biodiversità. Il suo ampio mosaico di habitat presenta ambienti rocciosi che si alternano a foreste, alte praterie, prati sfalciati, pascoli, valli attraversate da corsi d'acqua e aree montane.
Questo territorio comprende una grande ricchezza di fauna e flora protette (orso, lince, gatto selvatico, camoscio, cervo, marmotta, aquila reale, grifone, falco pellegrino). Le foreste sono prevalentemente di faggio mescolate a vari gradi con carpino e frassino fiorito dell'Europa meridionale e pino mugo. La Riserva della Biosfera costituisce un importante corridoio alpino, in particolare per i grandi carnivori e gli uccelli. L'area è anche un luogo di incontro dei mondi latino e slavo con una storia millenaria di interazione culturale testimoniati dalla sua moltitudine di dialetti, metodi di insediamento, pratiche agricole e artistiche.
L'appartenenza alla rete dei siti UNESCO rappresenta un valore aggiunto per i territori e per le comunità locali, che possono beneficiare di un maggiore prestigio e di maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale, di una spiccata vocazione all'attuazione di modelli di sviluppo socio-economico e dello scambio di esperienze con la rete mondiale delle riserve MaB UNESCO.
Le Riserve della Biosfera MaB costituiscono dei laboratori di sviluppo sostenibile, essendo contemporaneamente garanzia di tutela degli ecosistemi e motore di sviluppo socioeconomico per le popolazioni locali. Infatti, per le istituzioni e le relative comunità, la presenza di una Riserva della Biosfera MaB rappresenta un incoraggiamento alla programmazione partecipata per favorire lo sviluppo del territorio, il miglioramento della governance e la creazione di reti, integrando competenze e funzioni tra tutti gli stakeholder pubblici e privati coinvolti.
Luigi Servadei
l.servadei@politicheagricole.it
PianetaPSR numero 81 giugno 2019